Sezione - Mostre d'Arte
KANAKO NAKAMURA
-------------------------------------------
IL SEGNO DELLA MUSICA
«Farfalla infreddolita -
vola cercando
la sua anima»
Takahama Kyoshi
Il
segno di Kanako Nakamura si libera immateriale, lievissimo, musicale nello
spazio atmosferico per scandire il fluire inesausto delle sensazioni, degli
incontri, dei luoghi della memoria.
La
sua pittura è momento di purissimi accadimenti, di rivelazioni, di interiori
percezioni, che emergono alla luce attraverso la limpida scansione del colore,
della linea di un nero profondo e delle gocce di bianco, in una sorta di legame
tra l’immagine evocata e la sua figura di donna e artista: «Disegnare è come
bere l’acqua: è la vita».
In
questa riflessione di Nakamura risiede il dialogo con la natura, con il
pensiero e i versi degli scrittori, con una rappresentazione che unisce la
cultura giapponese a quella occidentale, in particolare a Torino dove si è
formata all’Accademia Albertina.
Opera di KANAKO NAKAMURA |
Nei
suoi lavori i segni diventano farfalle, alberi, foglie, strade, nuvole che si
stemperano sulle superfici delle «tavole», come un sogno ricorrente e
misterioso che sembra appartenere alla poesia innovativa di Masaoka Shiki: «Da
lontananze/ di freschezza - sul mare/ s’alza la luna».
E
in Nakamura «i suoni si trasformano in visioni», perchè, sottolinea, «la musica
classica suscita in me la creatività», mentre si coglie la continua, attenta,
meditata adesione alla sensibilità di Frédéric Chopin e, in particolare, alla
raccolta di 14 lieder de «Il canto del cigno», composti da Franz Schubert nel
1828, anno della morte.
I
lieder diventano pagine pittoriche, note immerse nella trama dei colori, frasi
di un racconto intimo e personalissimo, che è possibile leggere attraverso la
sequenza delle opere esposte a Palazzo Ceriana Mayneri.
E
da «Sosta» a «Nostalgia di primavera» a «Serenata», si snoda il dettato della
Nakamura e il suo essere testimone di una stagione di ricerche, di materiali,
di sperimentazioni che hanno conferito un nuovo percorso al linguaggio e alla
cultura visiva.
Rimane
nello spazio un segno che è spirale di vento, spirito, solitudine, verità,
messaggio, misura di un tempo di incommensurabili silenzi.
Angelo Mistrangelo
Angelo
Mistrangelo è nato a Tripoli nel 1943. Critico d'Arte e giornalista, scrive
d'arte figurativa per La Stampa. Ha collaborato con le
case editrici Mondadori, Fabbri, Priuli & Verlucca, Bolaffi, Mazzotta; ha
collaborato alle pagine culturali de Il Giorno, Stampa Sera, Quadri e Sculture,
Uomini e Libri, Pagine del Piemonte, mentre è direttore della
rivista di studi astigiani Il Platano. Membro del Consiglio
Direttivo della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, fa parte delle commissioni
del Circolo degli Artisti e Piemonte Artistico Culturale di Torino. Ha curato
mostre per la Regione Piemonte, Regione Autonoma Valle d'Aosta, Provincia di
Torino, Comune di Biella e Provincia di Cuneo. Ha realizzato rassegne d'arte
nei musei di Milano, Sala Bolaffi a Torino, Ginevra, Montmartre, Salon de
Provence, Cagnes-sur-Mer. Tra le monografie: L. Valtat (1974), G.
Camino (1981), Omaggio
a Utrillo (1988),Sironi, 28 bozzetti e disegni per la Fiat (1989), Felice
Casorati / 25 disegni 1911-1961 (1990), Il
patrimonio d'arte della Regione Piemonte (1991), Arte
fantastica a Torino (1992), Mimmo
Paladino, i 104 disegni di Pulcinella (1992), F.
Andreasi (1994), G.
Boetto (1997), G.
Bertello (1997), F.
Tabusso(1999), R. Campagnoli (1999), S.
Unia (1999), D.
Ouvrier (1999), U.
Mastroianni (1999), G.
Thoux(1999), F. Baumgartner (2002).
EDC
EDC
Nessun commento:
Posta un commento