lunedì 26 settembre 2011

COLORI FORME E SENSI DELL’UMANO. Affinita’ Artistiche in Pittura

Tre pittori.
Premiati a Filattiera nella estemporanea del 22 maggio 2011. Hanno espresso l’apprezzamento e la valutazione i proff. Luciano Preti e Giuseppe Benelli. Nomi dei pittori: Giorgio Bracco (Imperia), Wilson Guevara (Firenze), Guido Topazio (Imperia). Onore al Comune di Lerici e alla Pro Loco di San Terenzo. Speciale menzione a Ezia Di Capua, direttrice della Sala Cargià e organizzatrice delle manifestazioni artistiche. Dall’aprile scorso si susseguono i programmi di Ezia: “Promozione Arte e Cultura 2011”. Quello di oggi è speciale: “Filattiera e San Terenzo: incontro nel nome dell’Arte”, con gli artisti premiati a Filattiera: primo Bracco, secondo Wilson, terzo Topazio. C’è tra di loro af-finità estetica.
Sono intervenuti Emanuele Fresco sindaco di Lerici, Lino Mori sindaco di Filattiera, l’assessore ai beni archeologici di Filattiera, dott.Sauro Pattazzoni, il presidente e vicepresidente della Pro Logo di San Terenzo, sigg. Leoncini e Sigali. Pubblico numeroso, tra cui Giobatta Framarin, Neddi Gian-rossi, Rosella Balsano, Vasco Bardi, Mario Orlandi. La presenza autorevole dei due sindaci ha con-fermato il valore della iniziativa destinata a restare nella memoria, nel nome dell’arte e dei valori custoditi a Filattiera e a San Terenzo, territori intensi di tradizioni storico-culturali. Giuseppe Luigi Coluccia, che ha parlato coi pittori della mostra, ha premesso alcune riflessioni sulla storia dei terri-tori feudali. Filattiera è di tradizioni Malaspiniane, risalenti a Obizzino, erede nel 1221 dei feudi sulla sinistra della Magra (eccetto Villafranca); il figlio Alberto, di Obizzino, fa nel 1275 una nuova ripartizione dei feudi dello Spino Fiorito: Filattiera, Verrucola, Olivola. Ancora nel 1351, altra ri-partizione, con annessi i feudi di Traschietto, Castiglione del Terziere, Malgrate, Bagnone. Altri possedimenti sono in Lombardia. Mulazzo è feudo dei Malaspina dello Spino Secco. Il passaggio dei secoli reca gioie e pene da questi Signori Malaspina di Filattiera, che passa prima sotto Firenze (1614), infine nel Settecento sotto il potere di Pontremoli. 
San Terenzo comprende due contrade “locum et villam”, dove poi fu sepolto San Terenzo. Siamo nelle voci della leggenda, quindi delle tradizioni letterarie. Terenzo è vescovo scozzese, che decide di venire a Roma per la via Francigena, ma preso viene ucciso e sepolto all’Avenza (Carrara). Altra voce vuole che la salma di Terenzo portata sul carro da due giovenchi, si fermi presso la villa del vescovo. Il vescovo di Luni, Gotifredo, riceve dall’imperatore Ottone II il feudo di San Terenzo (18 luglio 981), e una seconda volta la conferma viene da Federico I Barbarossa (29 luglio 1185). Il Ca-stello di San Terenzo, fattura più recente, fa bella figura con il Castello prestigioso di Lerici. Ma siamo già nel dominio di Genova!

Ora presentiamo la mostra
Colori, forme e sensi dell’umano pervadono le singole opere, che si ispirano alla pittura tradizionale, classica: il reale, la natura, la vita e ciò che nella vita ha riflesso, con uno specifico linguaggio; la luce si proietta sugli oggetti, anima e vivifica i colori, le forme della quotidiana figurazione. Come dice Vico nella Scienza nuova, “factum ipsum verum”,  l’oggetto cioè, l’evento, il monumento osservato è fonte di verità, di pensiero. Perciò, paesaggi, volti, piccola umanità del quotidiano, mare, monti, fiori, onde, ombre e nubi formano un poema naturale, storico e umano, che ritrae la condizione umana indubbiamente, è riflessione sul mondo. Insomma è pensiero. Se osserviamo le opere di Rembrandt o di Velasquez, siamo indotti a vedere nell’arte il processo di conoscenza del reale e dell’umano. Sono loro che hanno “tratteggiato una infinità di pensieri”, quasi senza pensarci, perché la forma è quella che produce emozione, prima ancora della riflessione sulla espressione artistica.
Il nostro è silenzio che vede.
E’ questo ce lo concedono i tre artisti qui presenti.
Ho considerato i singoli dipinti in esposizione e dico subito la mia percezione: ne ho tratto una e-mozione diretta, ma se mi rivolgo a ciascuno di loro, in questo momento, nessuno può impedirmi di esprimere che vedo in Giorgio, in Wilson e in Guido la rappresentazione del loro mondo, la sapienza, la poesia. Quindi il pensiero. Credo che in coloro che gli hanno promossi al premio della pittura, ci sia stata in qualche modo la spinta interiore, che premia appunto la emozione chiara e diretta. Quante volte abbiamo detto che una opera d’arte rappresenta una concezione della vita umana. Qui, non ci sono avanguardie, sperimentalismi, subconscio, psicologia, fumo negli occhi. Parliamo di forme e di colori che agitano la natura e ce la rappresentano in tre modi diversi, con proprio linguaggio.
Giorgio Bracco non ha ancora cinquant’anni – nato nel 1964.
La pittura per lui è passione e verifica. Si è a innamorarsi adolescente della figura, della natura, dei miti di Liguria; così, ha acquisito la tempra del pittore in cui emozione e ragione si abbracciano, proclamando il talento, la bravura, la professione del maestro. E non ha cinquant’anni. Insisto su questo. Siamo davanti a una personalità di artista che si è fatto da solo. Autodidatta, sì. Ma ricettivo al punto da appropriarsi le tecniche dell’arte e della luce, dell’acquerello e della tempra, dei colori a olio. Il procedimento di Bracco si basa sulla prospettiva e sul disegno, primo atto del suo prepararsi alla pittura, si concentra nello spazio dove la luce è il prodigio da cui emana la forma rappresentata, e i toni diventano gioco prediletto dei paesaggi, delle nature, delle cose che aprono alle scansioni liriche della visione. Dire che il pittore Bracco ama fare pittura “en plein air”, significa avvicinarlo agli impressionisti italiani (Signorini, Felice Del Santo, Quintino Seletti, ed altri di Lunigiana) i quali in ogni dipinto trasferiscono un frammento di emozione misto a verità interiore o sociale, e comunque umana. La pittura di Bracco rinserra nella bellezza della natura il suo vero. Elenco sem-plicemente alcuni suoi dipinti, a verifica: Paesaggio e Case, in cui mi colpisce la organicità croma-tica, la solarità, la tangibile realtà che rasenta la poesia. Un secondo dipinto può essere Paesaggio e Case 2, ma qui sembra che l’artista abbia voluto procedere con l’acquerello, imprimendo maggiore splendore e dolcezza alla scena di alberi e colline e case tuffate nel sole: l’ocra domina gli spazi nel gioco del chiaroscuro. Vicolo, dipinto che denota l’anima del pittore aleggiante sui colori che hanno come sorgiva la luce, nel centro, e poi degrada nel cupo. Altro dipinto “arche e vele al tramonto, in un roseo struggente, il mare mosso, acceso e cupo; cielo e mare quasi si fondono nell’allegoria del tramonto. Altri dipinti: Vele col chiaro della luce, Nudo femminile, che posa in dolcezza; infine, Campagna, con un lirismo che evoca quello del mare.
Wilson Guevara, di Cartagena de Indias (Colombia). Nato il 5 dicembre 1975, è giovane con tanta vita davanti. I primi studi all’Accademia de Arte Guerre di Bogotà dal 1992 al 1996, coi maestri David Mansur, Dario Ortiz, Alfredo Araujo Santojo, Jaime Zarate Valer. La pittura a carboncino, a olio e in altre tecniche sono il suo forte. Nel 2007 passa a Firenze, all’Accademia di Belle Arti. Ha forte desiderio di apprendere dai grandi maestri dell’arte italiana e dai Musei. Nel 2010 è pittore professionista, diplomato. Ha uno studio dove insegna, nel centro storico di Firenze.
Prevalente è il suo interesse al nudo e al volto umano, dove evoca l’impronta classica e plastica della pittura antica. Ne è documento il ritratto, dove la figura è colta nelle espressioni tipiche e psico-logiche, con dovizia di particolari. Le “nature” sono il secondo aspetto di questo estetica di Guevara, insieme al rilevato approccio al paesaggio. Ad esempio, Wilson ha straordinaria fiducia nella ripresa della pittura realista; non gli interessano i modelli, ma la verità contenuta in essi. Per questo, il suo agio è stare a contatto coi maestri impressionisti italiani e francesi dell’Ottocento e Novecento. Predilige l’opera di John Singer Sargent (1856-1925) e di Adolf William Bougereau (1825-1905). Sono artisti che concepiscono la pittura in rapporto col la vita, l’arte col pensiero, e abbracciano molteplici problemi della esistenza, inclusa la mitologia. La ritrattistica ancora più suggestivamente attrae Wilson nel terreno del vero. E ha ragione quando spera che la pittura ritornerà nei solchi della classicità. Mi fermo solo sul dipinto “Ponte Vecchio a Firenze”:  impressiona l’aria di silenzio che avvolge i palazzi, con quei panni ad asciugare e con quella luce che scende all’alto e si mescola ai riflessi luminosi che vengono da destra. Un’opera eloquente, classica, solare, che trasmette intensa emozione grazie al chiaroscuro ocra nel mezzo e nei primi piani del dipinto. Altri dipinti: Natura, Volto, Nudo maschile, Casolari, Ritratto della compagna.
Guido Topazio, di Imperia, si conosce con Bracco: abitano quasi vicino. Si frequentano.
E’ u maestro dell’acquerello, e i dipinti in mostra lo accreditano con limpidezza e sentire lirico.
E’ giovanile questo pittore, ci diletta con gli acquerelli, in cui respira tanta aria naturale, tanta sen-timento e immaginazione. Ha scelto l’impressionismo per una questione di concretezza artistica, considerato che la nostra arte occidentale attraversa vari problemi. Guido è contro lo sperimentali-smo delle avanguardie. La sua classicità è anche concretezza della pittura, che sa parlare di emozione e di immersione nella vita quotidiana. “Dalle colline al mare”, vogliamo chiamare questo dipinto che ci colma di serenità e di dolcezza negli spazi bianchi, estesi, prima di darci la visione di queste colline e di questo mare. Il cielo è spruzzato di azzurro, al centro stanno le colline verdi, in primo piano il lieve movimento d’acque del mare. Probabilmente anche lui ha iniziato presto la pittura: questo suo proiettarsi alle estemporanee ci dice la curiosità di confrontarsi con i colleghi in arte, ha fatto scelte concrete in difesa del classico in arte. Usa con grande bravura varie tecniche – acquerel-lo, pastello, olio – e nei dipinti si nota la raffinatezza delle forme, piene di pathos e di luce. Ha par-tecipato a vari certami d’arte, in cui il confronto con gli altri è stato prevalente, armonioso e istrutti-vo. Diamo a Topazio piena approvazione delle scelte fatte e del suo istintivo amore alla pittura, cioè alla bellezza di cui è colmante la sua Liguria. In questa mostra è presente con una decina di dipinti: Mare, Fiori, Nevicata, Paesaggio solare. E una serie di minipitture acquerello, in cui conferma la propria liricità cromatica.
Prof. Giuseppe L. Coluccia

IN SALA CARGIA’ : SAN TERENZO E FILATTIERA GEMELLAGGIO IN NOME DELL’ARTE.

Splendida l’inaugurazione della Collettiva di pittura “ I territori si incontrano in nome dell’arte” che sabato 24 settembre alle ore 11:00, si è svolta in Sala CarGià.

Giorgio Bracco

Elegante l’allestimento realizzato dai pittori Giorgio Bracco, di Imperia Willson Guevara di Firenze e Guido Topazio di Imperia, artisti vincitori all’estemporanea di Filattiera del 22 maggio scorso, ospiti di Sala Cargia’, che per quell’occasione, ha promosso il suo PREMIO  SPECIALE offrendo agli artisti vincitori  dell’estemporanea “Scorci di Filattiera” la possibilità di esporre i in galleria  le loro opere nella “ Collettiva di fine estate” che conclude così in bellezza la PRIMA “ Stagione  in arte dedicata a Carla Gallerini “.
Molti gli applausi riservati al Sindaco di Lerici Emanuele Fresco e al Sindaco di Filattiera Lino Mori che dinnanzi alle porte di Sala CarGia’ – Galleria d’Arte si sono stretti la mano nell’intesa comune di vedere uniti i due territori attraverso l’arte ma anche attraverso il riconoscimento  dato dalla loro autorità.
Ezia Di Capua, che ha ideato, organizzato e realizzato il progetto ha ringraziato i presenti e quanti hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Un ringraziamento particolare è stato esteso al Sindaco E.Fresco e al Sindaco Lino Mori ma anche ai Presidenti delle rispettive ProLoco e al Presidente dell’Associazione Culturale Kuaiko e quanti,nell’ambito della “Promozione Arte e Cultura 2011”  hanno contribuito a diffondere informazione relativamente agli eventi svolti in Sala CarGià e perciò sono stati nominati i  giornalisti e le Redazioni dei quotidiani  “La Nazione” e  “Il Secolo XIX”.
Le Redazioni dei quotidiani on line: “Il Secolo XIX rubrica digitale”, “Città della Spezia”, “Cronaca4” e ”libero 24x7”
Wilson Guevara
La radio “Astroradio”, la Redazione dell’emittente televisiva  Teleliguriasud TG di La Spezia, sono stati ringraziati tutti i siti amici on line e in modo particolare, Art  Open Space, Exibart,  Arte sacra Contemporanea, Fotoart  e Salisnet….e naturalmente il grazie a tutti gli artisti partecipanti alla Rassegna e ai critici d’arte che con la loro opera hanno illuminato le caratteristiche artistiche dei pittori.
Il critico d’arte prof Giuseppe Luigi Coluccia si è complimentato a lungo con Guevara, Topazio e Bracco elogiando la loro tecnica di pittura, la capacità di espressione e la passione con cui affrontano  la loro crescita pittorica.
Ha inoltre aperto un’interessante approfondimento relativo alle discordie che in passato hanno visto primi attori i due territori sottolineando l’importanza che ha avuto storicamente, per essi, la famiglia Malaspina, infatti, dei suoi vari discendenti nel 1220 erano viventi i soli Corrado e Opizzino, confermati dall’imperatore nei loro feudi invero alquanto ridotti per le cessioni fatte specie a Piacenza. Nel 1221 essi divisero le loro signorie: Corrado ebbe la Lunigiana a ovest del Magra e la val Trebbia in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Secco; Opizzino ebbe la Lunigiana a est del Magra e la valle Staffora in Lombardia, dando origine al ramo dello Spino Fiorito
Bella allora questa stretta di mano tra i signori Sindaci e ancor più significativo questo gemellaggio artistico autorevolmente riconosciuto.
All’inaugurazione presenti  quindi molte autorità: il Sindaco di Lerici Ing. Emanuele Fresco, il Sindaco di Filattira Dr. Lino Mori, il Presidente della ProLoco di Filattiera Sig Leoncini, il Vice Presidente della ProLoco di San Terenzo Sig. Sigali, L’Assessore di Filattiera al bilancio e ai beni archeologici e culturali dott Sauro Pattazzoni, Il Presidente dell’Associazione Culturale Kuaiko di Filattiera Avv. Massimo Pinza, GioBatta Framarin, direttore artistico dell’Associazione Culturale San Martino di Durasca di Follo, rappresentanti di Associazioni sportive, e un pubblico nutrito di pittori e scultori, il poeta Vasco Bardi, lo scrittore Giovanni Bilotti il critico d’arte Mario Orlandi.
Guido Topazio
Una collettiva di grande pregio di grande valore artistico, piacevole da visitare.
Un viaggio ritmico continuo nel mondo dell’arte ciò che continua ad offrire Sala CarGia’- Galleria d’Arte che in questa occasione ha ribadito l’intento di realizzare per il prossimo anno, visto il successo ottenuto, la “Stagione in Arte dedicata a Carla Gallerini” nell’ ambito della “Promozione Arte e Cultura 2012”
Di seguito un’analisi degli artisti:
GIORGIO BRACCO,
Giorgio Bracco nasce ad Imperia nel 1964 dove vive  e si dedica con passione all’arte pittorica. Si affaccia nel mondo dell’arte all’età di 13 anni partecipando alle varie estemporanee in Liguria ottenendo  successi sempre più meritevoli che lo porteranno a sconfinare in tutto il nord Italia. Autodidatta, denota ampia capacità nell’uso di varie tecniche:acquarello, tempera, olio. Paesaggista  ed amante del plen air, raffigura i soggetti con sensibilità impressionistica,  suggerendo all’osservatore vitalità e vibrazioni esaltanti. Così si decscrive lo stesso artista, che mi invia poche righe che vorrebbero tracciare il suo profilo artistico, io in realtà ho scoperto, attraverso la sua conoscenza e la visione dei suoi quadri uno spirito sensibile, una forza e una intraprendenza insolita che traspare evidentemente  nelle sue opere. Bracco dipinge per passione, da sempre si potrebbe dire, che per lui dipingere è  gioia, è il sole è il vento, è la forza della vita.   
Carattere deciso, positivo che facilmente si legge nelle sue tele dove vele tenaci combattono l’impeto del vento o dove tiepida si respira l’aria all’ombra dei suoi verdi così bucolici, così invitanti.
La sua pittura è decisa, rapida,incline a fissare la magia dell’attimo.
La  spatola, i pennelli, si rivelano non strumenti ma parte stessa dell’artista. 

WILLSON OSWALDO GUEVARA DIAZ
Splendidi i quadri di Wilson Guevara che, abile, maestro nell’arte, si esprime attraverso una pittura raffinata, elegante .
Ecco allora rivelarsi l’artista attraverso tele importanti dal sapore unico, intense e imponenti nei colori scuri, nelle trasparenze sottili.  Eccellente  il risultato dell’istallazione curata dallo stesso artista.
Le opere di Guevara  ci riportano magicamente nelle sale dei musei, ad apprezzare la pittura vera, quella che stupisce per la sorprendente perfezione dei particolari, che si avvicina al vero.
Lo opere sono abile amalgama di fascino e di colore, questo, mai esagerato ma, sentito, studiato nella luce nei toni.
I  colori carnei  dei corpi che sorprendono per le pose che rivelano esse stesse movimento e incutono riflessione e meditazione ,   ci parlano dell’amore e della serietà con cui Guevara affronta la sua professione di pittore.
Artista sensibile, instancabile, vivace teso alla ricerca, allo studio di sé attraverso i maestri dell’arte ha mostrato a pieno le sue capacità dipingendo in tempo brevissimo un amabile scorcio proprio di fronte a Sala CarGià suscitando critica assai positiva tra tutti i presenti 
Wilson Guevara, nato a Cartagena de Indias, Colombia, il 5 dicembre 1975, comincia a studiare arte a 16 anni, presso l’Accademia de Arte Guerrero a Bogotà (Colombia), che frequenta dal 1992 al 1996. Si è specializzato con diversi maestri, tra cui David Manzur, Dario Ortiz, Alfredo Araujo Santojo, Nicolas Uribe Benignof, Jaime Zarate Valer,  imparando disegno al carboncino, pittura ad olio e tecniche diverse. Nel 2007 entra alla Florence Accademy of Art;  la scelta di frequentare questa scuola è nata in lui dall’esigenza di crescere ulteriormente dal punto di vista pittorico, perfezionare il proprio lavoro dal punto di vista tecnico ma anche apprendere dai grandi maestri dei musei.
Guevara, ha un percorso di studi e formazione interessante, si è diplomato a Firenze nel 2010 al  THE FLORENCE ACADEMY OF ART: Professional Realistic Painter, nel 2006 Corso di ritratto ad olio all’ ACADEMIA NACIONAL DE CARICATURA,
XI CATEDRA INTERNACIONAL DE ARTE LUIS ANGEL ARANGO: Marta Traba, Y las batallas del Arte en Latino america Bogota, Colombia, 19/22 settembre 2006.
MUSEO NACIONAL BELLAS ARTES: studio di sculture dell'epoca dell'accademia - Santiago, Cile, maggio 2005
ACADEMIA FABULA: Corso di tecnica mista, anatomia, prospettiva, ritratto a disegno e a pittura ad olio
Bogota, Colombia, 2003 - 2006
MUSEO DE ARTE MODERNO DE BOGOTA: David Manzur, La tecnica nelle arti visuali - Bogota, Colombia, 16/18 maggio 2001.
ACADEMIA DE ARTES GUERRERO: disegno dal vero, pittura ad olio, scultura, incisione, storia dell'arte e fotografia
Bogota, Colombia, 1992 - 1996
WILLSON OSWALDO GUEVARA DIAZ insegna pittura nel suo Atelier di Firenze. E’ stato insegnante a Bogota Colombia all’Accademia de caricatura.
Rappresentante - responsabile dimostrazioni e tecniche a PITTURE TALENS Bogota, Colombia, 2006 - 2007
Insegnante in  ACADEMIA FABULA Bogotà, Colombia, 2003
Direttore/insegnante ACADEMIA LA PALETA MAESTRA Bogota, Colombia, 2002 - 2003
Insegnante ESCUELA DE POLICIA SIMON BOLIVAR Manizales, Colombia 2001
Insegnante INPEC BUEN PASTOR Bogota Colombia
Insegnante COORPORACION UNIVERSITARIA IDEAS Bogota colombia 2005

GUIDO TOPAZIO
Guido Topazio, pittore impressionista è appassionato di pittura "en plein air". Partecipa attivamente a  concorsi di pittura estemporanea in tutta Italia
Capace con cromatismi vivaci di cogliere il movimento delle forme.
Pittore versatile, pronto a sperimentare i tecniche differenti, pastello, acquerello, olio.
E'stato premiato ad innumerevoli concorsi di pittura ed ha al suo attivo molte mostre personali e collettive.
Bravo Guido Topazio, pittore appassionato, personalità estroversa, dinamico, intelligente nella scelta dei temi leggibili negli acquerelli leggeri, perfetti nei toni, evanescenti, liberi, freschi in tutti i toni dell’azzurro.
Un pittore completo, che si esprime  abilmente con varie tecniche mostrando sempre la gentilezza del tratto e la ricerca dell’attimo, della luce, dell’equilibrio della composizione e dei colori.


La Collettiva “I territori si incontrano in nome dell’arte “ rimarra’ in mostra sino al 1 ottobre
Osservando il seguente orario:
Tutti i giorni, festivi compresi dalle ore 17:00 alle 19:00

Ezia Di Capua

mercoledì 21 settembre 2011

LA SALA CULTURALE CARGIA’ RINGRAZIA

La “Stagione in Arte dedicata a Carla Gallerini” stà giungendo al termine e la  Sala Culturale CarGià – Galleria d’Arte, ringrazia tutti coloro che, nell’ambito della “Promozione Arte e Cultura 2011”, hanno contribuito, attraverso la loro collaborazione a diffondere informazione relativa agli eventi proposti da Sala CarGià .
Tutti hanno svolto un lavoro prezioso, operando con metodo, creatività e talento, portando in alto il nome  di Sala CarGia’, e degli artisti  che, all’indimenticabile Carla Gallerini  hanno dedicato la loro mostra. Tutti hanno contribuito a diffondere con passione Arte e Cultura.

In qualità di direttrice di Sala CarGià – Galleria d’Arte  ringrazio pertanto:
I giornalisti e le Redazioni dei quotidiani  “La Nazione” e  “Il Secolo XIX”.
Le Redazioni dei quotidiani on line: “Il Secolo XIX rubrica digitale”, “Città della Spezia”, “Cronaca4” e
”libero 24x7”
La radio “Astroradio”,
La Redazione dell’emittente televisiva  Teleliguriasud TG di La Spezia,

Ringrazio i Siti Amici:
Comune di Lerici,Turismo La Spezia, Informagiovani Lerici, Il Corriere Apuano, AullaaptMassaCarrara,Visitriviera, La Gazzetta di Parma, La Spezia eventi, La Spezia mentelocale, Genova mentelocale, Il Trittico Natatorio Santerenzino,Terre di Lunigiana, ProLoco Lerici, ProLoco San Terenzo, Gambellara Virgilio, Langhirano Virgilio,Pastorano Virgilio, eccolatoscana, wikio/italia campania Capua, corniglio Virgiglio, valmozzola Virgiglio, .

Ringrazio le Redazioni dei Siti d’Arte che hanno parlato di Noi:
Exibart, Fotoarts, Arte Sacra Contemporanea,  Art Open Space.

Il grazie al gruppo musicale “ I Rentree”
Il grazie al poeta Vasco Bardi

Il grazie al Bar Oriani di San Terenzo
Il grazie al Bar Il Baretto di San Terenzo
 
Il grazie  la stima e l’amicizia ai critici d’arte:
prof. Giuseppe Luigi Coluccia, prof. Franco Ortis, prof. Marco Dolfi, Mario Orlandi,  prof.ssa Elisabetta Costi,  prof. Graziano Dagna.

Un ringraziamento speciale  per la disponibilità, sensibilità e l’attenzione al Sindaco di Lerici Ing. Emanuele Fresco.
Il grazie al Comune di Lerici, e al Presidente della Pro Loco di San Terenzo, per aver concesso il patrocinio a tutte le  Rassegne d’Arte.

Il grazie al Comune di Filattiera, al Sindaco di Filattiera dr. Lino Mori e al Presidente della ProLoco di Filattiera, per aver concesso il patrocinio alla “Collettiva di fine estate”

Il grazie all’Associazione Culturale San Martino di Durasca di Follo – La Spezia
Il grazie all’Associazione Culturale Kuaiko

Il ringraziamento e gli auguri per sempre più ambiti successi a tutti gli Artisti che hanno esposto le loro opere in Sala  CarGia’ – Galleria d’Arte e di Cultura.
Sala,CarGià  rende qui pubblico il suo progetto relativo alla promozione della “Stagione in arte dedicata a Carla Gallerini” – Promozione Arte e Cultura 2012.


Ezia  Di Capua

domenica 11 settembre 2011

TROFEO CARGIA’ – STRAORDINARIA PARTECIPAZIONE

Straordinaria partecipazione di atleti nel week-end natatorio svoltosi a San Terenzo, favorito da ottime condizioni climatiche.
Quasi 400 giovani talenti si sono confrontati nelle gare del Memorial David Passalacqua, patrocinato dalla Regione Liguria e dal Comune di Lerici.
Ottima prova del quindicenne Tommaso Taverna dell’Uisp Valdimagra che ha primeggiato nel 6° Trofeo Italpesto, sulla distanza del miglio marino, valevole per il campionato italiano di mezzofondo della Fin e nella 2° Coppa Oreste Lupi, sui 1500 metri, inserita nel campionato italiano acque libere Uisp.
Nella prima gara ha preceduto Roberto Drecchino  del Nuoto Schio e Melissa Pasquali, vincitrice fra le donne.
Nella gara Uisp ha prevalso su Fabio Pantieri della Nal e Matteo Evangelisti della Putinati Modena.
Il 10 settembre nel 6° TROFEO CARGIA’ sui 5000 metri valido per il campionato italiano di fondo Fin, Gabriele Mento del Presidente Bologna ha vinto il prestigioso trofeo realizzato dall’artista santerenzino Raffaele Cavaliere, davanti ad Andrea Viviani dell’Oasi Boschetto e Alessandro Luzzi del Pesaro Nuoto.
I complimenti, gli auguri e la soddisfazione di Sala CarGià a Gabriele Mento e a tutti gli atleti.
Anche il prossimo anno Sala Cargia’ presenterà il suo Trofeo che è in cerca del suo artista, perciò chi fosse interessato  ad essere l’esecutore del 7° TROFEO CARGIA’ 2012 puo’ presentare il suo progetto a Ezia Di Capua contattandola al seguente indirizzo e-mail :eziadicapua@libero.it

martedì 6 settembre 2011

INEDITA “NATURA” ED EMOZIONE. FOTOGRAFIA ARTISTICA DI ITALO TOSTI

Spesso si associano le attività del pittore e del fotografo.
Nel mio lavoro ne ho incontrati tanti che mi hanno fatto riflettere su queste qualità che hanno alla base la rilevazione di un talento, di una sensibilità estetica. “La fotografia, secondo Susan Sontag, dà la sensazione di aver in testa il mondo intero, come un’antologia di immagini”. E’ vero quanto affermato da Sontag; pertanto si deve alla immagine fotografica espressione e stile suo proprio. Il rapporto con la pittura diventa essenziale e determinante.  Con “Idee in mostra” – titolo – si presenta il programma “artistico” della fotografia di Italo Tosti. Nato a Rogliano (Cosenza), si è trasferito alla Spezia, dove vive e lavora. Intorno agli anni ’80, ben inserito nell’ambiente spezzino e dotato di particolare sensibilità nel rapporto con la natura di Lunigiana, è stato conquistato dal fascino del Golfo dei Poeti, e immerso nel destino di chi viaggia pellegrino o navigante, Italo presenta questo suo patrimonio di belle immagini, pratico e semplice allestimento fotografico, che trascende la comune tecnica e la logica commerciale. Dal suo studio escono immagini b/n e color che racchiudono la visione estetica della natura, e quindi la scoperta di una inedita bellezza affidata alla camera oscura. Gli scatti e le inquadrature tengono conto dell’insieme e del dettaglio delle cose come chi ha studiato anatomia chiaroscuro e prospettiva. La fotografia è percepita strumento di partenza per elaborare disegno o dettaglio del reale, su cui interviene la creazione artistica. Francesco Hayez rifletteva su questi problemi nel 1860, e d’allora la fotografia ha marciato autonomamente divenendo arte, mai rinnegando la pittura come ne fosse genitrice, ideale creatrice. Man Ray, Helmut Newton, Avedon, Mapplethorpe e il nostro Luigi Ghirri  sono stati fotografi artefici, che hanno conosciuto le avanguardie e sono entrati legittimamente nelle correnti dell’arte moderna e contemporanea.
“Idee in mostra”, si è detto. Ma si richiede talento, sensibilità, e conoscenza diretta della natura per realizzare “inquadrature” così eloquenti di luce e di chiaroscuro, dove i rapporti delle cose sono studiati secondo un’armonia interiore e sensibile ad un tempo, che genera emozione e stupore. E vorremmo, per questo, chiamarlo anche “ideologo” delle cose naturali.
Anima lunigianese, Italo ha catturato i momenti di grazia che si offrono alla sua visione naturalistica, di cui ho osservato alcune immagini intense meravigliose luminose. Il problema principale di fotografia e di pittura è la luce; e quando la luce entra, la realtà si trasforma. Proponiamo alcune immagini, a un tempo semplici e e piene di energia, che espandono una sensazione di bellezza armoniosa. “Muro”, ad esempio, in grigio e bianco, reca nel centro una porta tra ocra e grigio, il verde è in basso con il profilo di un aratro. C’è da interrogarsi se questa è pittura o fotografia, o l’una cosa e l’altra. La seconda opera di Tosti è “San Pietro, a Portovenere”,  in cui la visione è un “tramonto” dove su  grigio diffuso e cupo respira la superficie equorea con un cielo quasi bianco, acceso di rosso inten-so; la luce, naturale e chiara. Ancora in “Paesaggio” si vede un ampio azzurro: il blu intenso in alto domina il profilo di paesaggio, luminoso, nel centro, in basso è la distesa del mare. Infine noto “Tramonto”, con cielo roseo in lieve contrasto, poi all’orizzonte un castello in rovina. Tutto è ri-schiarato da luci e ombre in gioco sulla pietra grigia. Gli elementi di questa visione di Italo esaltano il culto della natura e le immagini lasciano l’osservatore sorpreso, se si trovi davanti a un frammento di bellezza o a semplice fotografia. E aggiungo altri suoi tre lavori: “Vela”, “Fumetto di Vernazza”, “L’isola che non c’è”: in cui l’artista fotografo definisce la contemplazione “naturalistica”, passando dall’azzurro del cielo e del mare al racconto del “fumetto” che è armonia cromatica, e infine alla sua “isola”, in cui nel silenzio del mare e del cielo si staglia il castello in rovina, sintesi sobria e delicata della sua visione.
Altri scatti. L’attenzione è a Portovenere “Paesaggio”: il blu del cielo, il tratto in neretto del caseggiato insieme al rosso grigio giallo verde e rosa in piacevole scansione diffondono una letizia cromatica che avvolge la fuga dei palazzi verso il cielo; in basso archi, ombre e luci.  La seconda foto ritrae una “Contrada marina”, che risplende di leggiadria: grigi scogli, misti a ocra, acqua celeste, che incupisce verso destra. E infine la visione di “Barche a riposo”, con sfondo cupo e puntini bianchi; le barche capovolte nel loro aspetto rendono vivaci i colori di ognuna (azzurro-grigio-verde-bianco).
 Le immagini leggiadre – che dire ad esempio dei fiori? -  trasmettono allegria di colori per luoghi e dettagli di una natura che comunica emozione. Insieme con Italo avvertiamo una esaltazione schietta della Lunigiana – terra da scoprire e terra di sorprese –  nello stesso tempo ne cogliamo il messaggio artistico, che a quella conosciuta bellezza del territorio lunigianese associa una visione di ordine, armonia e luce che resta indelebile nell’animo, grazie alla fotografia, connessa intimamente alla pittura. Abbiamo apprezzato le immagini di Tosti che definiscono il linguaggio artistico di una fotografia “pura”, che tiene conto delle esperienze del passato e tanto si presta come strumento estetico nel campo delle avanguardie, che disertano spesso la natura, sorgente di ordine e di bellezza.

Prof.Giuseppe L.Coluccia

domenica 4 settembre 2011

ITALO TOSTI - L’ARTE DEL FOTORITOCCO DIGITALE



“IDEE IN MOSTRA” è il titolo dell’ interessante personale dedicata alla fotografia che ci propone Italo Tosti, artista che interpreta la fotografia  come linguaggio  e memoria   del nostro territorio e del nostro tempo.
Sin da giovane dotato di talento naturale, ha iniziato a dedicarsi con metodo alla fotografia negli anni 1980 e, ha coltivato con passione questo suo angolo di creatività, riuscendo a raggiungere un’alta qualità nella sua vasta produzione artistica che vanta un numero  di opere,che supera ben oltre le cinquemila.
Tosti, è un artista sensibile, le sue  emozioni emergono leggibile dalle sue fotografie. La sua ricerca è costante ed grande il suo desiderio di animare la fotografia con le sue intuizioni tecnologiche.
L’allestimento della mostra  interamente curato dall’artista ha mostrato grande attenzione nella cura dei partitori e l’effetto ottenuto è stato quello di emozionare.
Hanno emozionato i temi delle sue fotografie, i colori, le tecniche, tanto da far affermare, ai molti intervenuti che le sue opere parevano  dipinti su tela e  non opere fotografiche.
Nel mondo dell’Arte, la fotografia ha generato nel suo nascere vivaci reazioni, in particolare da parte dei pittori che si sono sentiti spodestati  del loro ruolo di creatori di immagini.                    
Si deve comprendere invece la potenza innovativa di questo mezzo creativo.
Nella storia artisti importanti, hanno utilizzato la fotografia, in modo da poter trarre da essa informazioni difficili da cogliere per l’occhio umano, trovando nuovo slancio per esempio nello lo studio della prospettiva e della luce.
La fotografia è forma di arte autonoma dove l’espressività, il talento e la fantasia degli autori rivela e dona emozioni, diversi sono gli stili fotografici che fanno oggi della fotografia una nuova arte mode.
Per Italo Tosti la fotografia è l’ingrediente principale della sua arte, a cui si somma l’utilizzo  del computer, come strumento che permette la fusione e la sperimentazione. La sua ricerca è volta a trovare il giusto equilibrio tra pittura e fotografia.
Tosti non si distingue solo per la fotografia naturalistica e, non solo per la fotografia paesaggistica che ci narra di un territorio ligure cristallino vivo nei colori, si distingue per l’approfondimento di quel gusto personale  che vuole elevare in luce la bellezza, nella sua forma più pura.
Il racconto appassionato di Italo Tosti spazia anche in opere atemporali che spingono a riflessione e accrescono immaginazione e fantasia. Potremmo parlare di una fotografia poetica, ispirata anche dal sogno, dal ricordo, testimone della storia ma, sia ben chiaro tessuta, cresciuta insieme alla  tecnologia del nostro tempo.
 L’arte di Tosti  ci propone opere aperte al fascino dell’inconoscibile, ma anche fotografia documentaristica, concettuale e surreale, pittorica. Immagini  in corsa tese a crescere e a ricercare nel creato e nella tecnologia l’idea del bello, dell’equilibrio e dell’armonia.

La mostra  resterà aperta dal 3 al 18 settembre, rispettando il seguente orario:
dal 04 al 11 SETTEMBRE : 10:00-12:30 / 17:00-23:00
dal 12 al 18 SETTEMBRE :  apertura solo serale
Tutti i sabato e domenica  10:00 – 12:30 / 17:00 – 23:00   

Ezia Di Capua
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