sabato 23 marzo 2019

ROBERTA CECCOTTI, SOPRANO INTERPRETERA' Violetta Valèry NELL'OPERA “LA TRAVIATA” PRODOTTA DAL CORO LIRICO LA SPEZIA – Intervista a cura di Ezia Di Capua

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2019
Sezione CORO LIRICO LA SPEZIA

ROBERTA CECCOTTI

Roberta Ceccotti, interprete di Violetta Valèry nell' Opera “ La Traviata” prodotta dall’Associazione Coro Lirico la Spezia, con la Regia di Renato Bonajuto, che andrà in scena sabato 18 maggio, al Teatro Civico della Spezia, ha concesso a Ezia Di Capua, in esclusiva per Sala Culturale CarGià l’intervista che segue, estesa solo parzialmente ai quotidiani on line.
Lo ringrazio moltissimo per la sua amicizia, e contraccambiando stima e simpatia la saluto caramente anche a nome di tutti i lettori.
Ezia Di Capua

Intervista integrale e quanto utile per la promozione artistica sarà pubblicato in
© Sala Culturale CarGià Blog: http://salacargia.blogspot.com

Cantante registro vocale soprano e regista, hai conseguito il diploma di canto nel 2002 sotto la guida del soprano Maria Billeri, interpreterai “Violetta” nell'Opera “La Traviata” che sarà messa in scena sabato 18 maggio al teatro Civico della Spezia, come ti prepari ad interpretare questo ruolo?
Violetta è un ruolo che ho già interpretato molte volte quindi, apparentemente, potrebbe sembrare un lavoro già pronto. In realtà invece accade che spesso, con la routine, si possono acquisire vizi e abitudini. Il lavoro che sto facendo in previsione della recita di maggio è proprio quello di “ripulire” il personaggio da tutti i piccoli vizi e vezzi che nel tempo si sono accumulati e trovare una nuova carica interpretativa.

BIGLIETTI 
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Via Fazio 45 e via Carpenino, tel. 0187.727521
Da lunedì a sabato, ore 8:30-12:00
 mercoledì anche 16:00-19:00
Attorialmente ti sei formata prevalentemente nell’ambito del teatro di ricerca frequentando, corsi  per la formazione per 'attore in Toscana Quanto è importante la cura anche della formazione del linguaggio dell'espressione nella rappresentazione teatrale lirica ?
La formazione teatrale è assolutamente fondamentale. Non ci dimentichiamo che l’opera nasce come “recitar cantando”. Purtroppo nel nostro paese ci si affida troppo spesso al “talento innato” degli artisti lirici ma spesso il talento da solo non basta.

Hai partecipato, in qualità di attrice-cantante, a rassegne e festival in tutta Europa e svolgi un' intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Hai al tuo attivo numerosi ruoli nelle principali opere del repertorio e sei stata diretta da registi quali Daniele Abbado, Boris Stetka, Paolo Miccichè, Francesco Torrigiani, Aldo Tarabella, Marisa Fabbri e da direttori come Fabio Maestri, Roberto Gianola, Carlo Moreno Volpini ecc.
Quale regista ha meglio saputo valorizzare il tuo talento ?
Quale autore ami di più e quale ruolo da te è prediletto in particolare ?
Per quanto riguarda i registi non posso dire di averne uno preferito o “assoluto”: ognuno ha delle peculiarità , ognuno di loro costituisce un tassello diverso del grande mosaico del teatro lirico.
Per quanto riguarda le mie preferenze musicali, parlando dal punto di vista dello spettatore-ascoltatore ho senz’altro una predilezione per Puccini. Come cantante invece il repertorio che meglio si adatta alla mia voce è senz’altro quello belcantistico, in particolare le opere di Donizetti. Tra le opere serie la mia preferita è senza dubbio Lucia di Lammermor, mentre tra i ruoli brillanti ho una debole per Don Pasquale. Amo molto anche il ruolo di Anna Bolena che spero un giorno di debuttare.
 
Hai sostenuto corsi di perfezionamento nella classe di regia lirica a Orvieto tenuti dal M° Claudio Desderi e inqualità di regista hai firmato le seguenti opere: La Serva Padrona di G. B. Pergolesi, Ba-stiano e Bastiana di W. A. Mozart; Il Segreto di Susanna di E. Wolf-Ferrari, Il Telefono e Amelia al ballo di G. Menotti, l'Histoire du Soldat di I. Stravinkij, Falstaff di G. Verdi, L'Elisir d'amore di G. Donizetti, Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini, Pagliacci di R. Leoncavallo, Tosca, Suor Angelica e Il Tabarro di G. Puccini. Ci puoi parlare della tua passione per la regia e delle opere meglio rappresentate?
La regia è stata quella che per prima mi ha fatto avvicinare all’opera, perché, a dirla tutta, io nasco regista prima che cantante. Negli ultimi anni ho messo un pò da parte l’attività di regista per dare la precedenza a quella di cantante ma senz’altro in futuro tornerò a dedicarmi agli allestimenti.
Tra le regie che ho curato rimane nel mio cuore un allestimento di Suor Angelica fatto all’interno della Certosa Monumentale di Calci. Lo spettacolo si svolgeva nel chiostro della Certosa tra le celle di clausura e il piccolo cimitero delle monache: un’emozione indescrivibile, sembrava di vivere realmente il dramma musicato da Puccini.

La tua voce è inconfondibile, emozioni e incanti il tuo pubblico sempre. Quante ore dedichi ogni giorno al canto, allo studio ? Cosa significa per te cantare ?
Diciamo che non c’è una costante vera e propria. Spesso sono impegnata con concerti o prove per cui lo studio inteso come allenamento individuale lascia il posto alla performance. Quando invece sono libera da impegni lavorativi dedico almeno un’ora al giorno allo studio della tecnica. Se devo studiare o preparare nuovi ruoli dedico due o tre ore allo studio dello spartito.
Cantare per me significa ricerca continua. Ricerca e sperimentazione della voce intesa come strumento e ricerca musicale. Ma anche e soprattutto ricerca su se stessi. Ogni volta che ti approcci ad un personaggio devi cercare di capire chi è, cosa pensa e cosa voleva dire il compositore. Poi c’è uno step successivo in cui tu da interprete diventi veramente Violetta, Mimì, Lucia: quando riesci a lasciarti andare al personaggio e ti metti veramente a nudo allora accade il miracolo e anche il pubblico è travolto dalle stesse emozioni. Questo è il dono che hanno i grandi artisti al di là della bravura tecnica o della voce bella o potente. Callas, Di Stefano, Del Monaco, Ricciarelli, solo per citarne alcuni, riuscivano in ogni performance a creare questo miracolo. Altri interpreti, pur dotati di bella voce e ottima tecnica non ottengono questo effetto o lo ottengono occasionalmente. Spero con la mia Violetta di riuscire a dare qualche emozione al pubblico spezzino.

Ti sei perfezionata sia come cantante che come regista, con molti insegnanti quali Daniele Abbado, Marisa Fabbri, Boris Stetka, Aldo Tarabella ed altri. Hai collaborato come assistente alla regia con Stefano Vizioli, Massimo Scaglione, Massimo Masini.
Chi di questi insegnanti ha segnato meglio il tuo cammino artistico e ha valorizzato meglio le tue competenze?
Per quanto riguarda gli insegnanti di canto sono tutt’oggi molto legata a Maria Billeri, una delle mie prime insegnanti e quella che mia ha portato al diploma: fin da subito mi ha dato un’impostazione di studio rigorosa e professionale. Il Maestro Sergio Bertocchi invece è stato quello che ha segnato una svolta fondamentale dal punto di vista della tecnica vocale. Se non lo avessi incontrato probabilmente non avrei continuato fino ad oggi la mia avventura nel canto.

Laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Pisa con una tesi in storia della Musica, sei
presidente e direttore artistico di Orfeo InScena, associazione che promuove la cultura musicale attraverso la produzione di opere liriche e rassegne concertistiche in Toscana e dal 2015 direttore artistico del Teatro Odeon di Ponsacco. Sei una professionista perfezionista instancabile ai miei occhi mi sbaglio? Come riesci a gestire tutte queste attività?
A volte è veramente faticoso conciliare tutto e può anche succedere che alcune situazioni sfuggano un po' di mano. Ci vuole veramente molta energia e capacità organizzativa …. e riuscire a trovare dei validi collaboratori.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Attualmente sto lavorando ad un progetto per una piccola stagione musicale nei musei pisani. Ogni concerto dovrebbe essere incentrato su un tema particolare: così posso sfogare anche la mia vena musicologia! Spero che vada presto in porto.

Hai un sogno nel cassetto ?
Non ho mai inciso finora. Spero di realizzare questo piccolo sogno prima o poi.

Hai un sassolino nella scarpa?
Sassolini nella scarpa ne ho parecchi ….. lasciamo perdere.

Un suggerimento alle giovani generazioni che si approcciano al canto lirico ?
Innanzitutto scegliere gli insegnanti giusti. Non fermarsi al primo che si trova o rimanere legati per anni ad un insegnante solo perché fa promesse di carriera e magari non insegna niente di canto.
E poi suggerisco di fare esperienze fuori dall’Italia. In questo momento la carriera musicale nel nostro paese è veramente molto difficile sia per motivi “economici” sia perché troppo spesso legata a fattori che nulla hanno a che vedere con il talento musicale. All’estero invece ci sono sicuramente maggiori opportunità e la qualità artistica ha ancora un valore.


Testo a cura di Ezia Di Capua – Vice Presidente Ass.ne Coro Lirico La Spezia e Curatore d'Arte

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INTERVISTA A CARLO TORRIANI
INTERVISTA A NICCOLO' DI STANI
IL CORO LIRICO LA SPEZIA METTE IN SCENA “LA TRAVIATA”

INTERVISTA PUBBLICATA ONLINE A CURA DI EZIA DI CAPUA
LA GAZZETTA DELLA SPEZIA - clicca sul link per leggere
https://www.gazzettadellaspezia.it/cultura/item/95961-roberta-ceccotti-sara-violetta-nella-traviata-del-coro-lirico-la-spezia

E’ concesso l’utilizzo di testi e immagini ai soli fini di studio citando sia l’Autore che il Blog di Sala Culturale CarGià come fonte insieme al relativo link © Sala Culturale CarGià http://salacargia.blogspot.itRingrazio sentitamente Ezia Di Capua
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sabato 16 marzo 2019

CARLO TORRIANI, BARITONO INTERPRETERA' GIORGIO GERMONT NELL'OPERA “LA TRAVIATA” PRODOTTA DAL CORO LIRICO LA SPEZIA – Intervista a cura di Ezia Di Capua

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2019
Sezione CORO LIRICO LA SPEZIA

CARLO TORRIANI

Carlo Torriani interpreterà Giorgio Germont nell' Opera “La Traviata” prodotta dall’Associazione Coro Lirico la Spezia, con la Regia firmata da Renato Bonajuto e Teresa Gargano, che sarà messa in scena sabato 18 maggio, alle ore 21,00 al Teatro Civico della Spezia. Torriani ha concesso a Ezia Di Capua, in esclusiva per Sala Culturale CarGià l’intervista che segue, e che sarà estesa solo parzialmente ai quotidiani on line.

Lo ringrazio moltissimo per la sua amicizia e, contraccambiando stima e simpatia lo saluto caramente anche a nome di tutti i lettori.
Ezia Di Capua

Intervista integrale e quanto utile per la promozione artistica dell'Opera Lirica “ La Traviata”sarà pubblicato in © Sala Culturale CarGià Blog: http://salacargia.blogspot.com

Carlo sei nato a Milano e ti sei laureato in Economia presso l'Università Luigi Bocconi. Compi privatamente studi musicali ed inizi lo studio del canto con Sara Corti Sforni e Maria Luisa Cioni. Hai vinto numerosi premi e sei stato segnalato in vari Concorsi, debutti ne IL TABARRO al Teatro Bonci di Cesena.
Raccontaci del tuo debutto e come nasce la tua passione per il bel canto
Beh, è una storia un po' lunga: ero in vacanza con i miei genitori e mi annoiavo mortalmente. Avevo circa 12 anni ed in campo musicale spaziavo dallo Zecchino d'oro a De André e non avevo idea di cosa fosse un'opera. In una trasmissione radiofonica fecero ascoltare "Vesti la giubba" cantata da Enrico Caruso. Ebbi i brividi. Tornato a milano comprai un LP di Caruso, poi la prima opera (ovviamente Pagliacci), poi il primo libro, poi la prima rivista.... La mia passione nasce così.

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Nel 2009 decidi di dedicarti ai ruoli di “buffo” debuttando nello stesso anno come Don Bartolo nel BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini, Schaunard in BOHEME, Dulcamara ne L'ELISIR D'AMORE di Donizetti, Buonafede ne IL MONDO DELLA LUNA di Haydn al Teatro Bonci di Cesena e come don Annibale Pistacchio nel IL CAMPANELLO di Donizetti al Teatro Bellini di Adrano-Catania.
Parlaci di questa tua predisposizione ad interpretare ruoli di “buffo”
Qualunque cantante di qualsivoglia corda vorrebbe interpretare i ruoli drammatici da protagonista delle opere di Verdi o Puccini. Non tutti ne hanno le qualità e molti, dopo pochi anni, abbandonano il canto proprio per questa incapacità di adattarsi ad un repertorio che, ingiustamente, si ritiene "minore". Io ho fatto la scelta di dedicare la mia carriera prevalentemente all'opera comica, in particolare settecentesca anche perchè, per cantare questi ruoli, occorre una capacità attoriale che, paradossalmente, sarebbe controproducente nei personaggi "seri". Ovviamente questa mia predisposizione non mi impedisce di affrontare anche altre parti da Michele nel Tabarro a Rigoletto o Alfio in Cavalleria o Scarpia in Tosca. Ed, ovviamente, papà Germont in Traviata, il ruolo drammatico che ho eseguito piu' di frequente.

Il tuo repertorio è davvero vastissimo nel 2010 riprendi il don Bartolo rossiniano al Trentino Opera Festival e debutti con lo stesso personaggio nel BARBIERE DI SIVIGLIA di Paisiello al Megaron di Atene, Schaunard in BOHEME al Teatro Cilea di Reggio Calabria a fianco di Amarilli Nizza, Tobia Mill ne LA CAMBIALE DI MATRIMONIO di Rossini e Gasparo in RITA di Donizetti al Teatro Marrucino di Chieti in un dittico donizettiano insieme al CAMPANELLO nel quale riprende i panni di don Annibale, e ancora al 2013 risalgono i tuoi debutti come don Grisobolo ne L'IMPRESARIO IN ANGUSTIE di Cimarosa, il Sagrestano in TOSCA, don Carissimo ne LA DIRINDINA di Domenico Scarlatti al Teatro Accademico di Castelfranco veneto e di Taddeo ne L'ITALIANA IN ALGERI, oltre a riprendere il don Bartolo nel BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini al Teatro San Babila di Milano .
Quale autore e quale ruolo prediligi?
Senza dubbio don Bartolo del Barbiere di Siviglia. E non parlo solo di quello di Rossini del quale, ormai, mi avvicino al centinaio di recite. Ma anche quello di Paisiello che ho cantato al Megaron di Atene ed, in Italia, al Marrucino di Chieti ed al Bartolo delle Nozze di Figaro che è davvero uno dei miei cavalli di battaglia. Ormai mi manca solo di cantare il Barbiere di Siviglia di Morlacchi e poi credo che, come don Bartolo, siamo davvero a posto.

Nel 2014 interpreti Bénoit e Alcindoro in BOHEME al Teatro Civico di La Spezia, l'Opera prodotta dall'Associazione Coro Lirico a Spezia ebbe un gran successo di pubblico e di critica.
Cosa pensi dell' Associazione Coro Lirico La Spezia così impegnata nel territorio a diffondere la conoscenza dell'Opera come tratto storico culturale della città.?
Intanto cominciamo a dire che La Spezia è davvero una città incantevole, situata in un luogo magnifico e con attrattive turistiche da far invidia a qualunque città italiana. Inoltre si mangia benissimo. Per quello che riguarda la Bohème, per me si trattava di un debutto in quei due ruoli che poi ho ripreso svariate volte in carriera. L'attività del Coro Lirico di La Spezia è decisamente encomiabile, intanto per la qualità degli spettacoli proposti. E poi perchè in una città importante come La Spezia dove, lo ricordo, il Teatro non produce una stagione "fissa" operistica, svolge una funzione divulgativa importantissima ed imprescindibile.


Lancia un appello e invita la città a vedere l'Opera “La Traviata” spiegando le motivazioni per cui sarà un'Opera imperdibile
Beh, la Traviata è il capolavoro di Verdi per eccellenza, è una vicenda attuale anche ai nostri giorni ed è un'opera fantastica in cui i personaggi sono magistralmente delineati. Inoltre il cast è ottimo e sicuramente sarà uno spettacolo di primissima qualità.

Il tuo curriculum artistico racconta che dal 2015 ad oggi hai avuto ruoli importanti e ti sei espresso su palcoscenici nazionali e internazionali importanti, sei ammirato dalla critica per il tuo fraseggio chiaro e conciso, per l'ottimo gusto della linea vocale, per la tua mimica, per la tua comicità, per la tua presenza scenica. Quanto tempo dedichi allo studio del canto e allo studio del personaggio?
Nel mio repertorio abituale, cioè quello del "buffo" settecentesco, il tempo dedicato allo studio è enorme in quando bisogna imparare a "dire" i recitativi nel modo piu' naturale possibile. Non è semplice, credetemi. In opere in cui almeno un terzo del totale sono recitativi, per evitare la noia si deve veramente cesellare e giocare in punta di fioretto per essere eleganti e divertenti senza scadere nelle buffonate più trite. In generale amo molto documentarmi ascoltando varie versioni discografiche dei personaggi che devo interpretare. Anche di questo "Germont père" sto già ri-ascoltando alcuni grandi del passato che, per un motivo o per un altro, hanno saputo dare un'impronta personale al ruolo. Un nome su tutti: Sesto Bruscantini che, forse perchè primeggiava sia nei ruoli seri che in quelli comici, sento molto affine al mio modo di sentire i personaggi.

Sei molto apprezzato anche come regista, hai curato gli allestimenti di LA BOHEME, CAVALLERIA RUSTICANA, NABUCCO, PAGLIACCI. TOSCA e RIGOLETTO al Teatro Ariberto ed al Teatro Chiesa di Milano e LA SERVA PADRONA e LIVIETTA E TRACOLLO al Teatro del Giardino di Bordighera mentre recentemente sei stato regista della prima ripresa moderna di DROSILLA E NESSO di Leonardo Leo al Festival Leonardo Leo a San Vito de' Normanni, de LA VEDOVA INGEGNOSA di Giuseppe Sellitto, della DIRINDINA di Scarlatti e del PIMPINONE di Albinoni al Teatro Accademico di Castelfranco veneto e de IL FILOSOFO DI CAMPAGNA di Galuppi al Teatro Comunale di Belluno. Questi ultimi spettacoli sono stati filmati e pubblicati in DVD rispettivamente da Dynamic e Bongiovanni.
Sei un vero artista a tutto tondo. Ti senti più cantante o più regista ? Parlaci della tua esperienza come regista
Ovviamente mi sento più cantante. Fare talvolta il regista mi ha arricchito molto perchè mi ha dato, in qualche modo, una visione "diversa" di come si deve montare uno spettacolo. Ma i veri registi sono altri, ovviamente. Anche se ho avuto la soddisfazione di veder pubblicate in DVD da case importanti alcuni miei lavori registici.

Carlo hai collaborato con direttori d'orchestra come Stefano Pellegrino, Daniele Agiman, Francesco Ledda, Marco Berdondini, Diego Crovetti, Marco Titotto, Giovanni Bartoli, Joseph Debrincat, Sergio Oliva, Giuseppe Camerlingo, Dariusz Mikulski, Daniele Ferrari, Massimo Taddia, Chrissantos Alisafis, Christian Deliso, Gianluca Martinenghi, Maurizio Zanini, Fabrizio Da Ros, Stefano Giaroli, Carlo Ipata, Ayis Ioannides, Riccardo Doni, Federico Bardazzi, Valter Borin, Matteo Beltrami, Luca Testa, Lorenzo Castriota Skanderbeg. Regalaci un aneddoto prezioso un ricordo particolare che ti lega in modo particolare a qualcuno di questi direttori d'orchestra
I racconti potrebbero essere tanti: da quella volta che rimanemmo bloccati su un treno in Ucraina per un paio di giorni a causa di un guasto al locomotore con il Maestro Ledda o le cene a Cipro con il Maestro Taddia. Di alcuni sono amico e ci sentiamo frequentemente. Con altri si è trattato di un semplice tratto di strada lavorativa.

Hai Lavorato con registi come Antonio Petris, Pierluigi Cassano, Paolo Panizza, Mario De Carlo, Alessio Pizzech, Gabriella Medetti, Nicola Zorzi, Pietro Ballo, Vassilios Anastassiou, Giovanna Nocetti, Alberto Paloscia, Eva Buchmann, Lorenzo Mucci, Gianni Gualdoni, Massimo Pezzutti, Gianmaria Romagnoli, Guido Zamara. Quale di questi registi ha davvero messo in luce le tue potenzilità artistiche. Puoi regalarci un ricordo diciamo “buffo “?
Un nome su tutti: Vassilios Anastassiou, un regista greco fantastico per come monta gli spettacoli e pantagruelico per quello che riguarda le cene post recita. Ma mi hanno insegnato molto anche Paolo Panizza e Gianni Gualdoni con cui ho fatto una delle Serve padrone più divertenti di sempre. Ma mi piace ricordare anche Massimo Pezzutti, un ex baritono che vive in sud America e che ho visto montare spettacoli in poco tempo in modo mirabile, e Lorenzo Giossi, figlio del grande baritono Marzio Giossi, con cui proprio in questi giorni ho fatto a Bologna il Signor Bruschino di Rossini e che ha idee e qualità che gli faranno sicuramente fare una carriera importante. Di ricordi buffi ne ho parecchi, ma non riguardano le recite di questo repertorio. Il problema è che, per quanto possa sembrare al pubblico che sia tutto improvvisato, nelle opere comiche è tutto preparato certosinamente prima, comprese le gags. E quindi bisogna avere una dose di "serietà" cantando il repertorio brillante che deve essere assoluta, proprio per evitare volgarità e scenette che, magari faranno anche ridere, ma sono improponibili al giorno d'oggi.

Carlo ti sei esibito in Italia, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Belgio, Danimarca, Olanda, Slovenia, Repubblica Ceca, Liechtenstein, Slovacchia, Grecia, Ungheria, Malta, Ucraina, Russia, Romania, Albania, USA, Canada, China, Corea del sud, Taiwan, Australia, Giappone, Estonia, Cipro, Libano. Preferisci esprimerti artisticamente in Italia o all'estero?
Sicuramente all'estero. Quantomeno perchè i pagamenti sono puntuali ed immediuati mentre in Italia, ahimè, non è così ed a volte si devono aspettare mesi, se non anni, prima di ricevere il corrispettivo pattuito. Ricordiamo che cantare è un lavoro. Divertente, se vogliamo (è meglio che andare in miniera) ma sempre lavoro. Le amministrazioni pubbliche italiane spesso lo dimenticano ed io, ad esempio, sono in causa con alcuni teatri comunali per ricevere il frutto del mio lavoro. E non sono il solo, purtroppo. Inoltre lavorare all'estero permette di conoscere paesi e culture diverse dalla nostra. E' un'esperienza unica ed affascinante.

Hai un sassolino nella scarpa ?
Ne avrei tanti. Ma mi siedo sulla riva del fiume ed aspetto di veder passare i cadaveri dei miei nemici. Ad onor del vero molti sono già passati....

Quali sono i tuo progetti futuri ?
Due debutti importanti: Tarabotto nell'Inganno felice di Rossini ed un'opera inedita di Caldara. Ma il progetto che più mi sta a cuore è la mia nuova etichetta discografica che si chiama Opera Discovery e partirà a giugno con una Cavalleria rusticana con Fabio Armiliato, Silvia Dalla Benetta ed Alberto Mastromarino, cui seguiranno CD inediti del repertorio verista. E' un progetto importante che ha richiesto anni di lavoro prima di essere approntato nella sua forma definitiva. Io ne sono direttore artistico e spero serva a valorizzare spartiti che, ormai, sono citati nei manuali di storia della musica ma trovano poco spazio in teatro ed in disco.


Testo a cura di Ezia Di Capua – Vice Presidente dell' Ass.ne Coro Lirico La Spezia e Curatore d' Arte

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INTERVISTA A CARLO TORRIANI
https://salacargia.blogspot.com/2019/03/carlo-torriani-baritono-interpretera.html
INTERVISTA A NICCOLO' DI STANI
IL CORO LIRICO LA SPEZIA METTE IN SCENA “LA TRAVIATA”

INTERVISTA A CARLO TORRIANI PUBBLICATA SUI QUOTIDIANI ONLINE A CURA DIEZIA DI CAPUA
LA GAZZETTA DELLA SPEZIA
https://www.gazzettadellaspezia.it/cultura/item/95741-intervista-al-baritono-carlo-torriani

E’ concesso l’utilizzo di testi e immagini ai soli fini di studio citando sia l’Autore che il Blog di Sala Culturale CarGià come fonte insieme al relativo link © Sala Culturale CarGià http://salacargia.blogspot.itRingrazio sentitamente Ezia Di Capua
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venerdì 8 marzo 2019

NICCOLO' DI STANI, BALLERINO E COREOGRAFO NEL CAST DELL'OPERA “LA TRAVIATA” PRODOTTA DAL CORO LIRICO LA SPEZIA 18 MAGGIO 2019 – intervista a cura di Ezia Di Capua

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2019
Sezione  - CORO LIRICO LA SPEZIA

NICCOLO' DI STANI

Niccolò Di Stani ballerino e coreografo nel brano danzato dell' Opera “ La Traviata” prodotta dall’Associazione Coro Lirico la Spezia, con la Regia firmata da Renato Bonajuto e Teresa Gargano, che sarà messa in scena sabato 18 maggio, al Teatro Civico della Spezia, ha concesso a Ezia Di Capua, in esclusiva per Sala Culturale CarGià l’intervista che segue, estesa solo parzialmente ai quotidiani on line.
Lo ringrazio moltissimo per la sua amicizia, e contraccambiando stima e simpatia lo saluto caramente anche a nome di tutti i lettori.
Ezia Di Capua

Intervista integrale e quanto utile per la promozione artistica dell'Opera La Traviata sarà pubblicato in © Sala Culturale CarGià Blog: http://salacargia.blogspot.com


Di Stani, ballerino e coreografo, spezzino classe 1991, deve la sua poliedricità allo studio approfondito e internazionale nelle diverse discipline della danza: Moderna, Classica, Caraibica, Latino Americana e Hip Hop.
Niccolò ti ringrazio tanto per avere concesso questa intervista in esclusiva a Sala CarGià, so che ti dedichi allo studio del Jazz, del Modern, Hip Hop e Ballet, aggiornandoti costantemente tra Los Angeles, al Millenium Dance Complex, e New York al Broadway Dance Center. Puoi parlarci come nasce tua passione per la danza e delle tue esperienze oltre Oceano?

Mi sono avvicinato alla danza da bambino, assistendo alle lezioni di mia madre. Facevo altri sport, dal tennis al calcio, fino ai successi in atletica leggera. Ma la musica e il ritmo erano per me una forza irresistibile. Così, a quindici anni, ho deciso di diventare un ballerino, e dedicarmi esclusivamente alla danza, nelle sue diverse discipline. A vent’anni mi sono trasferito a New York per studiare a Broadway e approfondire i miei studi e il mio lavoro a 360 gradi.

Tra i vari Maestri con i quali hai studiato: Dariusz Hochman (Ballet), Eric Campros e Jeremy Miller (Contemporary Jazz), Sheila Barker (Jazz), Jared Jenkins, Fefè Burgos, Matt Steffanina, Hamilton Evans, David Thomas, Anze Skrube (Hip Hop). In Italia con Tony Lofaro e Arturo Michisanti (Contemporary Jazz). Con quale di questi Maestri hai potuto sviluppare al meglio le tue potenzialità artistiche?

Credo di aver ricevuto qualcosa di importante da ognuno di questi Maestri. Ci sono Maestri che mi porterò nel cuore per tutta la vita, come esempi di disciplina, dedizione, passione per il raggiungimento di un risultato, del miglioramento di stessi. Primo fra tutti il mio Maestro Hochman di Danza Classica a New York. Ma tutti quanti sono stati per me una vera ricchezza, e li ringrazio.

Partecipi a Masterclasses e Intensive Workshops con coreografi Hip Hop di fama mondiale come Tricia Miranda e Wade Robson. Puoi raccontarci qualche aneddoto particolarmente interessante? Danzare richiede attitudine e sacrificio cosa fortifica il tuo spirito?

Per diventare un ballerino ci vuole grande dedizione, lavoro continuo. Io voglio migliorare sempre, e per migliorare è necessario tanto lavoro, concentrazione durante ogni lezione, per ogni minimo gesto. La forza è proprio questo desiderio di migliorarsi, continuamente.

Per le Danze Caraibiche, tra il 2012 e il 2016 hai approfondito i tuoi studi a New York City con Eddie Torres e Frankie Martinez, in Italia con  Alberto Valdes, Maykel Fonts e Juan Matos. Che cosa significa per te danzare e soprattutto interpretare la danza caraibica? In quale stile si identifica meglio il tuo carattere?

.Amo moltissimi stili di danza. Le danze caraibiche sono quelle con le quali ho iniziato, e mi hanno fatto appassionare fin da bambino. Grazie alle danze caraibiche ho viaggiato per il mondo, varie trasferte e un bellissimo Tour internazionale con Johnny Vazquez dal 2014 al 2016. Ma la mia passione si estende anche alle altre discipline, dalla danza moderna al flamenco, dalla classica all’Hip Hop.

DiventI Campione Italiano 2012 nelle Danze Caraibiche nella Federazione Italiana Danza Sportiva , in coppia con Cristina Camerzan. Nello stesso anno, con lei si esibisce su Rai 2 a Mezzogiorno in Famiglia, vincendo entrambe le puntate al televoto. Come ti stai preparando a questo debutto nel mondo dell'opera lirica che ti vedrà al Teatro Civico il prossimo 18 maggio, nel bel mezzo dell'Opera “La Traviata” dove danzerai accompagnato da orchestra?

.Per me è veramente un grande onore far parte del cast della Traviata. Sono felice di essere stato scelto e ringrazio il regista per la totale fiducia accordatami in qualità di coreografo e ballerino. E’ motivo di grande soddisfazione per me poter danzare con miei ballerini sul palcoscenico di un’opera così importante. Stiamo lavorando per poter essere all’altezza delle aspettative, felici di debuttare nell’Opera Lirica.
Sono sicuro che questa esperienza sarà fonte di arricchimento artistico e culturale anche per i giovani danzatori della mia compagnia.

Nel 2013 entri a far parte della compagnia Ansima Ballet di Milano con la quale ti esibisci a Benidorm e a Berlino. Con Cristina Camerzan partecipa al Dance Festival Kielce in Polonia come insegnante nei diversi workshop. Si può parlare della danza come elemento di unione tra i popoli?

La danza è sicuramente elemento di unione tra popoli. Non esistono confini, razze, lingue diverse. La danza esprime un linguaggio universale, il linguaggio delle emozioni espresse attraverso il movimento del corpo. La danza unisce, la gioia di danzare rende liberi.

Nel 2017 fondi la RL Dance Company, lavorando sui principi della multidisciplinarietà, della fusione e contaminazione e debutta come ballerino e coreografo, nell’aprile 2018, al Teatro della Rosa di Pontremoli con lo spettacolo “La Bella e la Bestia“, con grande consenso di pubblico e critica. Nell’estate 2018 ti trasferisci 7 settimane a Manhattan dove ti aggiorna con i migliori maestri del Broadway Dance Center e partecipi al prestigioso The Main Event, l’evento delle icone mondiali della danza. Fra i coreografi più famosi Brian Friedman, Wade Robson, Tessandra Chavez, Tyce Diorio, Tricia Miranda, Laurieann Gibson e Bill Goodson. Qual'è il segreto della tua energia Niccolò?
Hai un consiglio per le nuove generazioni?
Che cosa significa per te insegnare danza?

La danza per me è la forza, il motore della mia vita. Alle nuove generazioni dico di cercare dentro di sé la propria forza, la passione che li rende vivi, ciò che li entusiasmi. Penso che tutti possediamo qualcosa di questo genere. La danza ha poteri speciali. E consiglio le nuove generazioni di avvicinarsi a questo mondo meraviglioso, che racchiude arte, cultura, fisicità ed emotività. Per questo motivo, dico che la danza ha poteri straordinari. Insegnare danza significa dare la possibilità ai miei ragazzi di entrare in questa dimensione straordinaria, dove ognuno di loro, se lo vorrà, potrà trovare quello che cerca.

Quali sono i tuo progetti futuri ?

Il progetto della RL Dance Company è diventato realtà. Con lavoro e sacrificio ora è necessario far vivere questa giovane Compagnia e conquistare la fiducia del pubblico. Con la nuova versione della Bella e la Bestia saremo in scena al Teatro Impavidi di Sarzana il12 Aprile. Abbiamo appena terminato l’incisione della colonna sonora. Sono molto soddisfatto. Teniamo le dita incrociate.

Lancia un appello e invita la città a vedere l'Opera “La Traviata” spiegando le motivazioni per cui sarà un'Opera imperdibile

Mi auguro veramente che il 18 maggio ci sia una partecipazione importante della città, e soprattutto una partecipazione di più generazioni. Anche per chi non è appassionato d’opera, potrebbe essere una scoperta.
Grazie davvero per questa intervista! E arrivederci a Maggio sul palcoscenico del Teatro Civico.


Testo di Ezia Di Capua – Vice Presidente e Curatore dell' Ass.ne Coro Lirico La Spezia
Ideatrice e Unica responsabile di © Sala Culturale CarGià Blog: http://salacargia.blogspot.it

INTERVISTA PUBBLICATA SUI QUOTIDIANI ONLINE a cura di Ezia Di Capua
LA GAZZETTA DELLA SPEZIA: clicca sul link per leggere
 https://www.gazzettadellaspezia.it/cultura/item/95462-niccolo-di-stani-il-ballerino-spezzino-volato-a-new-york

E’ concesso l’utilizzo di testi e immagini ai soli fini di studio citando sia l’Autore che il Blog di Sala Culturale CarGià come fonte insieme al relativo link © Sala Culturale CarGià http://salacargia.blogspot.itRingrazio sentitamente Ezia Di Capua
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Info: Mobile +39 348 8964150 eziadicapua@libero.it

martedì 5 marzo 2019

IL CORO LIRICO LA SPEZIA METTE IN SCENA L'OPERA LIRICA “LA TRAVIATA” - TEATRO CIVICO DELLA SPEZIA - SABATO 18 MAGGIO ORE 21,00

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2019
Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA
INFO BIGLIETTI:
saizartiscali@gmail.com specificando nome, cognome e numero di cellulare.
Info: Mobile +39 347 421 1455 .

LA TRAMA
Violetta Valéry, giovane cortigiana parigina, per amore di Alfredo decide di cambiare vita, di abbandonare Parigi, i suoi lussi e le sue trasgressioni, e di trasferirsi in campagna. Lì i due innamorati vivono felici, ma un giorno arriva il padre di Alfredo, Germont: egli chiede a Violetta di lasciare Alfredo per sempre perché la loro convivenza disdicevole rischia di far saltare il matrimonio dell’altra sua figlia, la sorella di Alfredo. Violetta cerca di opporsi, ma alla fine, convinta da Germont, scrive una lettera di addio ad Alfredo, spiegandogli che ha nostalgia di Parigi e della sua vita di prima. Alfredo, sconvolto dalla rabbia e dalla delusione, la raggiunge e la offende pubblicamente gettandole del denaro ai piedi. Violetta, malata di tisi, è ormai in fin di vita quando Alfredo, venuto a sapere la verità, va a chiederle perdono. Dopo averlo rivisto per l’ultima volta, Violetta si spegne.

TITOLO: La traviata. Melodramma in tre atti.
LIBRETTO: Francesco Maria Piave. MUSICA: Giuseppe Verdi.
FONTE LETTERARIA: La Dame aux camélias, dramma di Alexandre Dumas figlio.

PERSONAGGI:
  • VIOLETTA VALÉRY (Soprano)
  • ALFREDO GERMONT (Tenore)
  • GIORGIO GERMONT, suo padre (Baritono)
  • FLORA BERVOIX (Soprano)
  • ANNINA (Soprano)
  • GASTONE, Visconte di Letorières (Tenore)
  • BARONE DOUPHOL (Baritono)
  • MARCHESE D’OBIGNY (Basso)
  • DOTTOR GRENVIL (Basso)
  • GIUSEPPE, servo di Violetta (Tenore)
  • DOMESTICO di Flora (Basso)
  • COMMISSIONARIO (Basso)
  • CORO: Servi e signori amici di Violetta e Flora, piccadori e mattadori, zingare, servi di Violetta e Flora, maschere.
LUOGO: Parigi e sue vicinanze.
EPOCA D’AMBIENTAZIONE: 1850 circa.
LINGUA: italiano.
PRIMA RAPPRESENTAZIONE: 6 marzo 1853 al Teatro La Fenice di Venezia.


E’ concesso l’utilizzo di testi e immagini ai soli fini di studio citando sia l’Autore che il Blog di Sala Culturale CarGià come fonte insieme al relativo link © Sala Culturale CarGià http://salacargia.blogspot.itRingrazio sentitamente Ezia Di Capua
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domenica 3 marzo 2019

CARNEVALE DI SAN TERENZO 2019 - FOTO DI LUCA BINI

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2019
Sezione Eventi Artistici e Culturali - Dedicato a Carla Gallerini
Ringrazio vivamente i pittori che hanno dipinto il Carnevale di San Terenzo
BARRY JOHN RAYBOULD, FRANCA BOLOGNA, ORIANA CATTOI
https://www.gazzettadellaspezia.it/politica/item/95130



CARNEVALE DI SAN TERENZO 2019
Opera di FRANCA BOLOGNA 
CARNEVALE DI SAN TERENZO 3019
Opera di BARRY JOHN RAYBOULD
CARNEVALE DI SAN TERENZO 2019
OPERA DI ORIANA CATTOI


La Principessa del Golfo dei Poeti
sullo sfondo Opera di Franca Bologna

IL LANCIO DEI PALLONCINI
IN RICORDO DI CARLA GALLERINI REGINA DEL CARNEVALE DI SAN TERENZO















Arrivederci al prossimo anno !!!!!

 
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