venerdì 11 aprile 2025

ROBERTA CECCOTTI, soprano nel ruolo di Rosina ne " IL BARBIERE DI SIVIGLIA" - TEATRO CIVICO DELLA SPEZIA 24 MAGGIO 2025 ORE 20,30 - INTERVISTA a cura di Ezia Di Capua

 

Roberta Ceccotti, soprano

Sabato 24 maggio alle ore 20,30,  6° Stagione dOpera per l'Associazione Coro Lirico La Spezia che, al Teatro Civico della Spezia metterà in scena Il Barbiere di SivigliaOpera di Gioachino Rossini, lopera buffa più bella che esista, per abbondanza di idee musicali, per verve comica e per verità di declamazione

Il ruolo di Rosina, una delle figure femminili più vivaci e interessanti nella storia dell’opera è affidato al soprano di fama internazionale Roberta Ceccotti Ezia Di Capua l' ha intervistata.

  1. - Rossini chiede al personaggio di Rosina un’elevata maestria sia nelle colorature che nelle arcate di legato, importante è anche il recitativo e, notevole è tutta l'energia che la scrittura del Barbiere richiede. Com’è il suo rapporto con la musica e lo stile di Rossini?

Premetto che amo tutta la musica di Rossini che spesso è veramente “adrenalinica”. Ho sempre avuto nel mio repertorio concertistico diverse arie tratte dalle opere di questo compositore, anche da quelle serie che amo particolarmente. Le agilità rossiniane, all’ascolto così ardue, sono invece un vero massaggio per la voce: non dimentichiamo infatti che lo stesso compositore era stato un abilissimo fanciullo cantore destinato dal padre alla carriera di castrato se la madre non fosse prontamente intervenuta. La sua conoscenza della tecnica e delle esigenze della voce si ripercuotono nella scrittura musicale che riesce a mettere a proprio agio il cantante anche nelle piu tremende e funamboliche agilità.

  1. - La vocalità rossiniana è ancora legata all’ideale del belcanto che vede il primato della voce sulle altre componenti dell’opera. Attraverso il canto, e l’azione scenica, si delinea il personaggio e se ne accentuano le peculiarità. Vocalmente parlando, qual è la difficoltà maggiore?

La difficoltà maggiore di questo ruolo, per quanto mi riguarda, è la tessitura. La parte fu scritta da Rossini per contralto. Dobbiamo ricordare che Rossini si colloca precisamente a cavallo tra l’opera barocca e quella romantica e nella sua scrittura vocale è ancora presente il ricordo della vocalità dei castrati ai quali, fino a pochi anni prima, erano riservati sovente anche i ruoli femminili. Si trattava di voci molto particolari, con una grande estensione vocale, potenza ed agilità. Nella scrittura vocale de Il Barbiere di Siviglia abbiamo una sorta di passaggio di testimone tra la voce del castrato e quella del contralto che è la voce femminile che più gli si avvicina. Quindi per me che sono un soprano, con vocalità che si dispiega al meglio nella zona acuta, è decisamente impervia la tessitura di Rosina che indugia spesso nella zona grave e centrale. Per fortuna Rossini concede ai suoi interpreti grande liberà nelle variazioni: questo ci permette di adattare le arie alla nostra voce e ci rende anche un pò compositori.

  1. Hai già calcato più volte e con successo il palco del Teatro Civico della Spezia, come ti stai preparando per stupire il tuo pubblico?, lancia un appello affinchè ancora in molti possano venire ad applaudirti nei panni di Rosina una delle figure femminili più vivaci e interessanti nella storia dell’opera

Mi sto preparando naturalmente con uno studio intenso. Lo spettacolo che porteremo al Civico ha un cast molto affiatato e una regia davvero ben fatta. Garantisco a tutto il puBblico spezzino che sarà uno spettacolo frizzante e divertente

  1. - Rosina è una ragazza giovane, vitale e determinata, sveglia ed entusiasta della vita. Si innamora e crede fortemente nell’amore, ha una certa grazia e un certo puntiglio nell’ottenere ciò che vuole. Quale aspetto, del carattere della fanciulla rossiniana, pensi di interpretare meglio?

Sicuramente il lato pungente del personaggio che non si lascia minimamente soverchiare dal vecchio e noioso tutore Bartolo. Le parole con cui inizia la cabaletta di Rosina sembrano scritte proprio per me: “Io sono docile, son rispettosa, sono obbediente, dolce, amorosa ma se mi toccano dov’è è il mio debole sarò una vipera e cento trappole prima di cederà farò giocar”.

  1. - Ogni volta che interpreti un personaggio, inevitabilmente porti qualcosa di te stessa. Quanto ti emoziona interpretare Rosina giovane donna alla ricerca delle propria identità, della propria libertà e, soprattutto, dell’amore ?

Il personaggio di Rosina mi coinvolge veramente tanto. E’ una donna moderna, anticonformista e coraggiosa. Lotta con intelligenza per raggiungere i suoi obiettivi e riesce sempre a trovare le energie per andare avanti a dispetto di tutte le difficoltà che incontra. Sceglie Lindoro perché crede in quell’ amore puro e sincero. In seguito - parlo de Le nozze di Figaro - lei manterrà fede alle promesse fatte, Lindoro, alias Conte d’Alamaviva, invece dopo le nozze si farà facilmente distrarre da altre fanciulle. Ma anche in questo caso Rosina, ora Contessa d’Almaviva, saprà riconquistarlo con intelligenza.

  1. - Hai già vestito i panni di Rosina molteplici volte e con successo. Ritieni che questo sia uno dei suoi cavalli di battaglia?

Come dicevo prima, la parte di Rosina fu scritta per una voce di contralto per cui presenta notevoli difficoltà di tessitura quando viene cantata dal soprano. Non è certamente uno dei ruoli dove la mia voce emerge al meglio ma è comunque un personaggio che ho interpretato molte volte e che mi diverto sempre ad impersonare per cui si, rientra tra i miei cavalli di battaglia.

     7 -  Rosina è un personaggio straordinario che richiede una bella presenza scenica, il suo carattere ha varie sfacettature, dolce e sognante con Lindoro, complice e determinata con Figaro, ribelle e furba con Bartolo. Cosa ti affascina di più di questo personaggio?

Mi affascina in particolare la sua determinazione. A differenza di molte eroine del melodramma che spesso soffrono per amore, subiscono le vessazioni di uomini malvagi o si struggono in passioni che poi le portano inevitabilmente al disastro, Rosina ha invece un rapporto “sano” con i sentimenti: ama Lindoro ricambiata e non si lascia minimamente intimorire dal tutore andando dritta al suo obiettivo.

     8  -  Hai un sassolino nella scarpa?

            In verità ne avrei molti ma meglio non pensarci

Roberta Ceccotti, soprano - Intervista concessa in esclusiva a Ezia Di Capua, Direttrice di Sala CarGia' Galleria d'arte per la pubblicazione integrale nel BLOG © Sala CarGià Blog http://salacargia.blogspot.com, e parziale pubblicazione su quotidiani online e organi di stampa - ogni diritto è riservato.


SALA CARGIA' 2025 - LE INTERVISTE DIETRO AL SIPARIO
a cura di Ezia Di Capua

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KENTARO KITAYA, tenore


sabato 5 aprile 2025

ASS.NE CORO LIRICO LA SPEZIA - 6° Stagione d'Opera al Teatro Civico della Spezia con " IL BARBIERE DI SIVIGLIA" - sabato 24 maggio ore 20,30


BIGLIETTI : Botteghino Teatro Civico La Spezia - da lunedì a sabato ore 8.30/12  mercoledì anche dalle 16/19 - 

Telefono: (+39) 0187 727 521

Il barbiere di Siviglia
 è un'opera in due Atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Il titolo originale dell'opera era Almaviva, o sia l'inutile precauzione.
Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782 (dieci anni prima della nascita di Rossini). Con quella stessa opera, Paisiello aveva riscosso uno dei maggiori successi della sua fortunata carriera.
Il precedente successo di Paisiello (uno dei maggiori rappresentanti dell'opera napoletana) faceva sembrare inammissibile che un compositore di ventitrè anni - per quanto dotato - osasse sfidarlo.
Rossini in realtà non aveva nessuna responsabilità sulla scelta del soggetto. L'opera fu infatti scelta dall'impresario del teatro Argentina di Roma, il duca Francesco Sforza Cesarini; questi voleva commissionare a Rossini un'opera per l'imminente carnevale.
A quei tempi qualsiasi rappresentazione doveva scontrarsi con le forbici della censura pontificia. Per andare sul sicuro, l'impresario propose come soggetto "Il barbiere di Siviglia", che fu subito approvato dai censori pontifici.

La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi. Il clima generale era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell'opera di Paisiello, favorito anche dall'improvvisa morte dell'impresario del Teatro Argentina.
Già dalla seconda recita, il pubblico acclamò l'opera di Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione di Paisiello e diventando una delle opere più rappresentate al mondo.

TRAMA - La scena si svolge a Siviglia.

ATTO I
Siviglia. La bella Rosina abita nella casa di don Bartolo, il suo anziano tutore. Don Bartolo vuole tenere Rosina con sè, per amministrarne il patrimonio. Intanto il Conte d'Almaviva, appena arrivato in città, si innamora della bella fanciulla e cerca il modo di avvicinarla; decide di presentarsi a lei sotto le mentite spoglie di Lindoro.
Lui organizza delle serenate sotto la finestra della fanciulla, tanto da destare le preoccupazione di don Bartolo; questi, per non essere costretto a rinunciare alla fortuna della ragazza, decide di chiederla in matrimonio, ma lei rifiuta.

Il Conte incontra Figaro, sua vecchia conoscenza, barbiere oltre che "factotum" nella casa di Don Bartolo. Figaro consiglia al Conte di presentarsi a Rosina facendo finta di essere un soldato ubriaco in congedo, con un permesso di soggiorno proprio in casa di don Bartolo. Nel frattempo Rosina affida a Figaro una lettera indirizzata a Lindoro.
Il maestro di musica di Rosina, don Basilio, sa della presenza in città del Conte; per favorire l'amico don Bartolo, gli suggerisce di calunniarlo per sminuirne la figura.

Secondo quanto pianificato con Figaro, il Conte di Almaviva fa irruzione nella casa di don Bartolo fingendosi un soldato ubriaco; Figaro gli ha anche procurato il falso permesso di soggiorno. Don Bartolo pur non riconoscendo nel soldato il Conte di Almaviva, cerca di allontanare il fastidioso rivale. Ne scaturisce una lite che richiama in casa i Gendarmi. Nella confusione generale (nel frattempo è entrato in casa anche Figaro) il Conte riesce a passare un messaggio a Rosina.
Per trarsi infine d'impaccio, il Conte rivela all'ufficiale delle guardie la sua vera identità; i soldati sono quindi costretti a lasciarlo andare senza arrestarlo.

ATTO II
Nella dimora di don Bartolo arriva don Alonso, sedicente insegnante di musica e sostituto di don Basilio; in realtà si tratta sempre del Conte di Almaviva con un nuovo travestimento.
Don Bartolo dubita delle sue reali intenzioni; don Alonso gli porge quindi la lettera di Rosina.

Intanto giunge Figaro, intenzionato a distrarre don Bartolo con la scusa della rasatura. Mentre il Conte cerca di spiegare la situazione a Rosina, irrompe Don Bartolo che lo caccia immediatamente.
Don Bartolo mostra a Rosina la sua lettera e le fa credere che il suo amato Lindoro sia in realtà un emissario del Conte.
Rosina - per dispetto - accetta infine la proposta di matrimonio del suo tutore. Don Bartolo chiama immediatamente il notaio per sugellare la loro unione.

In un ultimo disperato tentativo, il Conte e Figaro fanno irruzione nella camera di Rosina, usando una scala per entrare dalla finestra. Il Conte svela i suoi travestimenti a Rosina e le dichiara il suo amore e la sua volontà di sposarla; la bella Rosina accetta la proposta del Conte.
Proprio quando stanno per fuggire, i tre si accorgono che la scala fuori dalla finestra di Rosina, è stata tolta; è stato don Bartolo, che, sospettando la presenza di un estraneo in casa, è andato a chiamare le autorità. Memore della strana scena cui ha assistito, con il soldato ubriaco lasciato andare, non si fida della polizia. E' corso dunque direttamente dal magistrato.

Nel frattempo, il notaio fatto chiamare da don Bartolo arriva in casa; Figaro e il Conte, approfittando della prolungata assenza del padrone di casa, convincono il notaio che il matrimonio che è stato chiamato a redigere sia quello tra il Conte e Rosina.
Quando don Bartolo ritorna a casa il contratto di matrimonio è già stato siglato. Quando il Conte decide di rinunciare alla dote portata da Rosina, il non troppo disinteressato don Bartolo tira un sospiro di sollievo e benedice gli sposi.

PERSONAGGI

  • Il Conte d'Almaviva - tenore

  • Don Bartolo, dottore in medicina, tutore di Rosina - basso 

  • Rosina, ricca pupilla in casa di Bartolo - soprano

  • Figaro, barbiere - baritono

  • Don Basilio, maestro di musica di Rosina, - basso

  • Berta vecchia governante in casa di Bartolo - soprano

  • Fiorello, servitore di Almaviva - baritono

  • Ambrogio, servitore di Bartolo - basso

  • un ufficiale, amiche di Rosina, soldati, suonatori di istrumenti, corpo di ballo.




Ezia Di Capua - Vice Presidente Ass.ne Coro Lirico La Spezia
                           Direttore Artistico

martedì 1 aprile 2025

CORSO DI CALLIGRAFIA GIAPPONESE del M° Kentaro Kitaya AL MUSEO DEL SIGILLO DELLA SPEZIA CON MOSTRA DELLE OPERE E ATTESTATO RILASCIATO DAL GIAPPONE

Corso di calligrafia giapponese -
Le opere degli allievi del M° Kentaro Kitaya in mostra al Museo del Sigillo della Spezia



Nuovo corso di calligrafia giapponese in 8 lezioni al Museo del Sigillo in via del Prione alla Spezia.

Il corso inizierà mercoledì 23 aprile alle ore 16,00.

A fine corso verrà realizzata una mostra all'interno del Museo del Sigillo e, a fine giugno le opere realizzate durante il corso verranno inviate in Giappone e verranno giudicate da una commissione che, rilascerà la certificazione giapponese se le opere verranno ritenute idonee

La calligrafia in Oriente è intesa come una vera e propria forma d’arte perché è espressione della forza dell’artista e del suo spirito.

Le lezioni si svolgeranno di mercoledì con questo calendario:

APRILE - mercoledì 23, 30 - dalle 16,00 alle 17,30

MAGGIO -  mercoledì 7,14,21,28 - dalle 16,00 alle 17,30

GIUGNO - mercoledì 4 – 11 - dalle 16,00 alle 17,30

Il costo del Corso è di Euro 200,00 euro, incluso i costi dell'esame, spedizione dell'opera, e materiali.

Per info M° Kentaro Kitaya saizartiscali@gmail.com .

Info: Mobile +39 347 421 1455


Testo di Ezia Di Capua


 
 

sabato 29 marzo 2025

"IL BARBIERE DI SIVIGLIA" Teatro Civico della Spezia 24 maggio 2025 - REGIA DI TOMMASO GERI ....note di Regia - INTERVISTA A CURA DI EZIA DI CAPUA

Tommaso Geri, regista

SALA CARGIA' 2025 - LE INTERVISTE DIETRO AL SIPARIO

a cura di Ezia Di Capua

Sabato 24 maggio alle ore 20,30 , 6° Stagione d’Opera per l'Associazione Coro Lirico La Spezia che, al Teatro Civico della Spezia metterà in scena “Il Barbiere di Siviglia” Opera di Gioachino Rossini, l’opera buffa più bella che esista, per abbondanza di idee musicali, per verve comica e per verità di declamazione. Firma la regia Tommaso Geri

Ezia Di Capua l'ha intervistato.

Il Barbiere è un'opera dove tutta la comicità è tessuta nella musica. Il problema è riuscire a stare allo stesso livello dal punto di vista dell'azione scenica, del gioco teatrale. Per fare questo ci vogliono degli interpreti davvero virtuosi, capaci di sostenere questo dialogo costante tra azione e musica.  Puoi svelarci in anteprima un segmento delle tue note di regia?

Qualche nota di regia fuori dallo spartito.......Comici, grotteschi, erotici, frenetici... sono solo alcuni degli aggettivi per definire i multiformi slanci verso la vita che nascono dall'incontro della scrittura di Beaumarchais e quella di Rossini ne Il Barbiere di Siviglia. Ogni tensione drammatica è dissimulata, caricata a salve, con il solo fine di aumentare l'esplosione della risata. Ho avvertito principalmente questo nell'opera, nessun tentativo di riscatto sociale, nessun manicheismo morale dei personaggi, ma la sola volontà di ristorare lo spettatore da ogni angustia della realtà. Per la nostra rappresentazione abbiamo utilizzato una scena tradizionale, all'apparenza statica, che potesse essere messa in movimento dai personaggi con il loro andare venire sbattendo porte, presentandosi camuffati, chi negli abiti, chi negli intenti. Nello studio dei movimenti ho rubato senza vergogna, come del resto vuole da sempre questo mestiere, alle grandi maschere del cinema muto. In questa rappresentazione, che riprendiamo dopo varie repliche per la recita del 24 Maggio al Civico di La Spezia, mi è stata di grande aiuto la fisicità del tenore Kentaro Kitaya. Lontana dagli stereotipi del Conte, mi ha facilitato a renderlo simile ai personaggi di Buster Keaton. Abbiamo costruito un Conte impacciato e mai sicuro, sempre sull'orlo di crollare ed essere scoperto, sovrastato fisicamente dall'imponenza degli altri cantanti, ma sempre pronto a rialzarsi e, dopo essersi scrollato con indifferenza la polvere, riprendere indomito il fine preposto. Nel gesto che sembra provocare la fine del Conte, uno scivolone, un vassoio di bicchieri che sta per frantumarsi o dei baffi finti che si staccano, si nasconde la prima tessera del domino che comincia a cadere, trascinando tutti in una concatenazione di eventi che porta alla lieta risoluzione finale. Per contrasto Figaro, laddove il Conte è attaccato alla terra, si invola nel fantastico e nell'inaspettato, con trucchi magici da tabarin di inizio novecento, forse più interessato a suscitare la meraviglia del pubblico che ad aiutare l'amico. La tensione si rompe continuamente, nel comico e nel buffo; i personaggi divengono subito vecchi conoscenti dello spettatore e appena quest'ultimo pensa di poter prendere confidenza con la recita in corso, aspettandosi il previsto, parte alle sue spalle, improvviso e tachicardico il colpo di cannone

Intervista concessa in esclusiva a Ezia Di Capua, Direttrice di Sala CarGia' Galleria d'arte per la pubblicazione integrale nel BLOG © Sala CarGià Blog http://salacargia.blogspot.com, e parziale pubblicazione su quotidiani online e organi di stampa - ogni diritto è riservato.

Sala CarGià – Galleria d'Arte - San Terenzo - data 29/03/2025

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Autor Profile

Ezia Di Capua Miniaturista, Pittrice, illustratrice, scrittrice, critico di arti visive. Scenografa teatrale. Operatore culturale, Storica dell'arte e critica, Curatrice di arte contemporanea e Gallerista Art Blogger: ideatrice di © Sala CarGià Blog http://salacargia.blogspot.com, sito web vetrina di arte, cultura e spettacolo. Direttrice e curatrice di Sala CarGia' – Galleria d'arte - spazio espositivo a San Terenzo. Operatore culturale, Ideatrice e conduttrice di tutti gli eventi artistici e culturali realizzati per Sala Culturale CarGia' dal 2010 al 2025 nel Golfo dei Poeti 2016 – 2025 Vice Presidente dell'Associazione Coro Lirico La Spezia. 2012-2025 Curatrice progettuale, organizzativa, responsabile della promozione artistica, comunicazione e immagine relativa a concerti lirici e messa in scena teatrale, in Italia di tredici Opere Liriche e relative repliche. Curatrice del progetto internazionale ideato per stabilire lo scambio culturale Italia/Giappone al fine di realizzare la messa in scena dell'Opera lirica “L'Elisir D'amore” di G. Donizetti nei teatri di Tokyo e Osaka con cast nazionale, internazionale e orchestra. Cantante - registro vocale soprano – Corista lirico 1976-2025. Oltre cento i concerti al suo attivo. E' nell'organico del Coro Lirico La Spezia - Ricercatrice archeologica indipendente, appassionata di semiologia, da anni conduce studi e osservazioni del territorio nella Lunigiana storica e Appennino Tosco Emiliano, a riguardo sta scrivendo un libro.



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