mercoledì 25 maggio 2016

“LIRICA CHE PASSIONE...UN CORO ALL’OPERA” - CONCERTO DEL CORO LIRICO LA SPEZIA - SOTTO LE STELLE in piazza Brin

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2016
Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA


CORO LIRICO LA SPEZIA
CONCERTO: 
LIRICA CHE PASSIONE ....UN CORO ALL’OPERA
Verdi, Mascagni, Donizetti

CORO LIRICO LA SPEZIA
Direttore di Coro M° Kentaro Kitaya
Pianoforte M° Miki Kitaya

PIAZZA BRIN-LA SPEZIA
DOMENICA 29 MAGGIO ORE 21,00

Domenica prossima 29 maggio, in occasione della celebrazione del “Corpus Domini” nel quartiere “Umbertino”, divenuto simbolo di una zona difficile ma anche luogo di integrazione e di dialogo, nell’idea di sostenere questo tema  alle 21,15, il Coro Lirico La Spezia si esibirà in concerto offrendo alla città un concerto ricco dei brani più celebri tratti da alcune delle opere che il Coro Lirico La Spezia ha messo in scena nei teatri della Spezia e in altre province italiane. Il Coro diverrà protagonista di un concerto intitolato “ Lirica che passione...un Coro all’Opera”, Direttore di Coro M° Kentaro Kitaya, al pianoforte M°Miki Kitaya
Grandi musicisti italiani  hanno inserito cori stupendi nelle loro composizioni teatrali con funzioni e scopi diversi, ma sempre di grande rilievo musicale e drammaturgico nel contesto delle loro opere. Alcuni brani corali hanno raggiunto singolarmente grande popolarità.
Con questo concerto si è voluto dare il giusto valore ad alcuni dei brani corali più noti e famosi di tre compositori dell'opera lirica italiana, Verdi, Mascagni, Donizetti, offrendo agli ascoltatori la possibilità di apprezzarne tutta la loro bellezza.
Nella produzione di Giuseppe Verdi, il coro dà significato alle vicende, esprime un giudizio morale, è un protagonista. Nel Nabucco il “Va pensiero” è il canto nostalgico e struggente del popolo ebreo in schiavitù, un canto che trascinava gli animi alla conquista della libertà nel Risorgimento italiano. Ne “I Lombardi” alla prima crociata il “Coro della processione” è il canto dei crociati pronti alla loro missione patriottica e sociale.
Nel “Trovatore”, Verdi ci trasporta nel mondo variopinto degli zingari che battono laboriosi sulle incudini e inneggiano alla gioia della loro vita libera ed errabonda.  Ne “La Traviata” il coro, crea l'atmosfera superficiale e frivola, trascinante,  con un brindisi famoso intonato da Alfredo su invito di Violetta.
Pietro Mascagni, invece, fa un uso abbondante ed eclettico della massa corale; questa trova ampio spazio in Cavalleria rusticana, capolavoro del compositore livornese, con intere scene ad essa dedicate: ne è un fastoso esempio il Coro della Risurrezione.
Con Donizetti si apprezzeranno segmenti piacevolissimi e brillanti tratti da Elisir D’Amore.
Il Coro Lirico la Spezia che ancora oggi raccoglie gli applausi per la sontuosa messa in scena di Nabucco che ha prodotto al Teatro Civico nello scorso aprile, vi invita a partecipare numerosi
Approfondimenti, nel Blog di Sala Culturale CarGià: http://salacargia.blogspot.it/ a cura di Ezia Di Capua – Curatore del Coro Lirico La Spezia

Nel corso della storia dell'Opera vi sono stati periodi nei quali il coro, ossia l'insieme di voci concertanti variamente distribuite, ha subito alterne vicende fino quasi a scomparire durante il Settecento. A partire però dal XIX secolo, il coro ha conquistato un interesse e un'importanza in continua crescita, fino alle più complesse forme di polifonia del Novecento.
In generale, la maggior parte delle opere dell'Ottocento, in qualsiasi lingua, inizia con una scena corale, all'interno della quale spesso sono previste una o più parti d'assolo. Nelle opere di spiccata tendenza nazionalistica, in cui l'eroe non è rappresentato da un singolo ma da un'intera popolazione, il coro ha un ruolo da protagonista.
CORO LIRICO LA SPEZIA: TUTTI I SUCCESSI 
IL TRIONFO DI "NABUCCO":CLICCA SUL LINK
IL DIRETTORE

“TOSCA” di G.PUCCINI  TEATRO CIVICO-LA SPEZIA: CLICCA SUL LINK

“TOSCA” di G.PUCCINI  SERATE BORGIANE 2015 CLICCA SUL LINK

La Bohèmedi G.PUCCINI - CLICCA SUL LINK
“L’ELISIR D’AMORE” di G.Donizzetti CLICCA SUL LINK

“SUOR ANGELICA” di G.PUCCINI  - CLICCA SUL LINK

“RIGOLETTO” di G.Verdi - CLICCA SUL LINK

“LA TRAVIATA”di G.Verdi - CLICCA SUL LINK

giovedì 19 maggio 2016

SALA CARGIA’ SEGNALA “NABUCCO” SU YOUTUBE – TEATRO CIVICO LA SPEZIA - 29 APRILE 2016

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2016
Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA
L’opera lirica Nabucco di Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera, è stata messa in scena al Teatro Civico della Spezia, Venerdì 29 Aprile alle 21,00, firmata da Renato Bonajuto, con la pregevole direzione orchestrale di Massimiliano Piccioli, e la maestosa orchestra “ Giacomo Puccini” . 
Il progetto di produzione dell’opera, a cura dell’Associazione Coro Lirico la Spezia  è stato  condiviso con due partner d’eccezione: l’associazione “ Puccini in the Word” e la  Società Culturale Artisti Lirici Torinese “Francesco Tamagno” costituita nel 1992 a Torino, attualmente una delle sette imprese liriche riconosciute dal Ministero dei Beni Culturali
L’opera  ha offerto uno spettacolo ricco di un cast assolutamente monumentale e ha riscosso notevole successo di pubblico ed i critica.

Di seguito i LINK 

attraverso i quali potrai vedere segmenti dell’opera selezionati tra i più significativI

clicca sui link per vedere i video

https://www.youtube.com/watch?v=MF493L85FHc         NABUCCO - ATTO FINALE

https://www.youtube.com/watch?v=hjtDcTgdflA           NABUCCO - DUETTO – ATTO III - C.Martufi
https://www.youtube.com/watch?v=FxzLwWnWIWM       NABUCCO - SPERATE O FIGLI  - A.Zanazzo
https://www.youtube.com/watch?v=TTgRJE9HNyM        NABUCCOCADRAN PERFIDI - M.Fichera

https://www.youtube.com/watch?v=vDdE2Q2t9N8             NABUCCO - TERZETTO

Il Blog di Sala Culturale CarGià a cura di Ezia Di Capua
è letto in tutto il mondo, 6.000 visualizzazioni nell’ultimo mese
Si ringraziano in modo particolare i lettori delle seguenti Nazioni:

ITALIA, STATI UNITI, FEDERAZIONE RUSSA, REGNO UNITO, GERMANIA, FRANCIA, THAILANDIA, GIAPPONE, ALBANIA, AUSTRALIA, PAESI BASSI, SPAGNA, SVIZZERA, BRASILE, UCRAINA, TERRITORI PALESTINESI, GEORGIA, ROMANIA, COSTA RICA, MALTA, ISRAELE, INDIA, REPUBBLICA CECA, GRECIA, COSTA D'AVORIO, VENEZUELA,CINA, BOSNIA ERZEGOVINA, AUSTRIA, MONACO, SVEZIA, CROAZIA, COREA DEL SUD, SLOVENIA, MONTENEGRO, IRLANDA, NORVEGIA, POLONIA, CANADA, TAIWAN, BAHAMAS, BELGIO, TURCHIA,  DANIMARCA, BULGARIA, ARGENTINA, MOLDAVIA, COLOMBIA, AFGHANISTAN, REPUBBLICA DI MACEDONIA, CIPRO,  FILIPPINE, BANGLADESH, PAKISTAN, VIETNAM, URUGUAY, LETTONIA, ISRAELE, EGITTO, SERBIA,  NUOVA ZELANDA, SUDAFRICA, ALGERIA, GIORDANIA, NIGERIA, FINLANDIA, HONDURAS, PORTOGALLO, INDIA, LUSSEMBURGO, TURCHIA, CINA,  HONG-KONG, ISOLE FAROE, SINGAPORE, PANAMA, MALESIA, INDONESIA, MESSICO, SAN MARINO, ISLANDA, PERU’, REPUBBLICA CECA, MAROCCO, ECUADOR , ANDORRA, GUADALUPUA, LIBANO, SRI LANKA, SLOVACCHIA, LETTONIA, REPUBBLICA DOMINICANA, ANGOLA, NUOVA ZELANDA, SUDAFRICA, RUSSIA, IRLANDA, EMIRATI ARABI UNITI, KENYA, BIELORUSSIA, ANTIGUA E BARBUDA,  ...

NABUCCO
TEATRO CIVICO DELLA SPEZIA
foto di Marco Mosti
clicca sulla foto per ingrandire

Ezia Di Capua – Curatore dell’Associazione Coro Lirico La Spezia



lunedì 16 maggio 2016

MASSIMILIANO FICHERA, Baritono – Intervista a cura di Ezia Di Capua

Sala CulturalE CarGià - Promozione Artistica 2016
Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA

MASSIMILIANO FICHERA
"Nabucco" - Teatro Civico - La Spezia
foto di Marco Mosti
Nato ad Acireale (CT), all’età di quindici anni inizia lo studio del canto con il soprano Cecilia Fusco ottenendo il diploma con il massimo dei voti a soli 22 anni, presso il Conservatorio G.Tartini di Trieste. Ha perfezionato la sua tecnica vocale con Magda Olivero, Andrea Genovese ed Eros Cassardo. Ha seguito le Master Class di Canto del M° Angelo Gabrielli. Inoltre regolarmente ripassa gli spartiti con il M° Carlo Caputo a Torino.
È risultato vincitore in alcuni tra i più importanti concorsi di canto, 
Si è esibito presso numerosi teatri, tra i quali ricordiamo: Teatro dell’Opera di Roma, Verdi di Trieste, La Pergola di Firenze, Rossini di Pesaro, Regio di Torino, Chiabrera di Savona, Grande di Brescia, Petruzzelli di Bari, il Rendano di Cosenza, Teatro Carignano di Torino, il Festival Pucciniano di Torre del Lago, il Sociale di Rovigo, il Municipale di Piacenza, Dell’Aquila di Fermo, Morlacchi di Perugia,  Teatro Bonci di Cesena, Corte Malatestiana di Fano, Ente Luglio Musicale Trapanese, Nuovo di Spoleto e molti altri teatri di tradizione. All’estero: Cairo Opera House, Astana Opera in Kazakistan, il Bunka Kaikan di Tokyo, a Osaka, e in altre città del Giappone dove ha cantato un Tour del Barbiere di Siviglia con il tenore Antonino Siracusa e Sonia Ganassi. In Africa ha cantato alla Réunion con Fiorella Burato.
È stato il primo baritono al mondo che ha cantato a Doha il Barbiere di Siviglia, nel Quatar e ancora: Théatre du Casino di Ginevra, Siviglia, Lisbona,  Barcelona, Parigi, Seoul , Miami, al Teatro Poly di Pechino ha cantato Un Ballo in Maschera e ha tenuto master di canto presso il Conservatorio della stessa città.
Ha inciso CDROM per la casa discografica Bongiovanni, Pasqua Fiorentina di I. Capitanio, Elvida e La Romanziera di G. Donizetti, In Filanda di P. Mascagni, Messa Solenne di A. Mazzucato. In Prima Mondiale ha inciso Alla Gioia Di P. Mascagni per la casa discografica Concerto nel 2013 in Toscana.
Per la casa discografica Chicco Classic ha inciso il Requiem di G.Faurè, e per la Niccolò Le Villi di G. Puccini, Eve e la Vierge di Massenet.
Ha collaborato con direttori tra i quali: Gianluigi Gelmetti, Nikša Bareza, Steven Mercurio, Marcello Rota, Roberto Tolomelli, Carl Martin, Bruno Aprea, Vittorio Parisi, Marcello Panni, Lorenzo Castriota Skanderbeg,  Carlo Palleschi, Daniele Callegari, Massimiliano Piccioli, David Crescenzi ,  Amos Talmon, Daniele Agiman, Marco Balderi e Giampaolo Sanzogno e molti altri Tra i registi ricordiamo: Beppe De Tomasi, Filippo Crivelli, Francesco Esposito, Mauro Avogadro, Giuseppe Giuliano, George Pressburger, Michal Znaniecki, Marco Carniti e Antonello Madau Diaz,  Michele Placido e molti altri. 
Ha collaborato con artisti come Carlo Cossutta, Andrea Bocelli, Lando Bartolini, Cecilia Gasdia, Maria Dragoni, Vincenzo La Scola, Nicola Martinucci, Ernesto Palacio, Barbara Hendricks, Renato Bruson, Katia Ricciarelli, Denia Mazzola Gavazzeni, Ghena Dimitrova, Francesca Patanè,   Sonia Ganassi, Simone Alaimo, Antonino  Siragusa  Rolando Panerai e molti altri di chiara fama internazionali.

Gli echi degli applausi per Massimiliano Fichera, interprete di Nabucodonosor in “Nabucco” opera messa in scena al Teatro Civico  della Spezia il 29 aprile, non si sono ancora  spenti e il successo ottenuto sia per l’espressione del canto e per l’ampia recitazione, fanno ancora parlare la città.
Assai apprezzato in tutto il mondo e, attivo  socialmente come membro di una congregazione impegnata a sostenere i diritti umani del lavoro per il progresso dell’umanità, mostra carattere determinato, forte e sensibile
 Massimiliano Fichera mi ha gentilmente  concesso l’intervista di seguito pubblicata  in esclusiva per il Blog di Sala Culturale CarGià, che sarà estesa solo parzialmente ai quotidiani on line. Con amicizia e stima ringrazio vivamente Massimiliano Fichera, baritono dal timbro incisivo, profondo e potente .
Ezia Di Capua

Nell’opera “Nabucco” andata in scena il 29 Aprile a la Spezia, hai  interpretato “Nabucodonosor”. Hai sviluppato  un personaggio molto intenso caricato con la forza della tua personalità di un temperamento straordinario che ha folgorato il pubblico.  Come ti sei sentito nei panni di Nabucodonosor e quanto impegno hai dedicato allo studio del personaggio e dell’opera? 
Prima di tutto volevo ringraziare per la tua gentilezza e  la grande professionalità. 
Sono molto legato a quest’opera e in particolare al  personaggio di Nabucodonosor  per svariati motivi . 
Esattamente il Dodici  Marzo del 2016 cantavo questo ruolo presso  Il Teatro della Fabbrica di Villadossola quando, una telefonata dalla Sicilia  mi comunica  la triste notizia   della dipartita di mia madre a 68 anni. 
Quando  avevo iniziato a studiare canto con Cecilia Fusco all’età di quattordici anni  scoprii  L’Opera di G Verdi Nabucco ed ebbi  il presentimento che  questo ruolo sarebbe stato legato ad un avvenimento infausto… pensai 
proprio alla morte di mia madre. 
Sono ancora molto scosso  perché ciò è veramente accaduto.
Sono parecchi anni che mi cimento nell’ affinare questo personaggio  sia  nella recitazione che nel canto  mettendomi  al servizio dell’autore .
Credo che potenzialmente tutti nella vita siamo stati dei “Nabucodonosor” per il semplice fatto che essere orgogliosi è  una  tendenza    di tutti noi. La confessione di Nabucco mi emoziona moltissimo. E’ un ruolo impervio sia per la tessitura che  per la profondità del personaggio stesso. 
Bisogna rendere  la personalità   del  re di Babilonia. 
Dal punto di vista vocale  si richiede una timbrica brunita,  pastosa , tipica della vocalità verdiana , quindi un baritono romantico, eroico ma nello stesso tempo capace di emettere suoni dolci  e soavi  pianissimi  a tal punto da  far  commuovere il pubblico. Nabucco è un’opera imponente, ma colma di   sfumature che  bisogna rispettare
Non si smette mai di affinare un ruolo e tutte le volte che lo si  interpreta  si aggiungono  delle nuove sfumature legate ad un nesso drammaturgico e vocale. 
Amo questo personaggio perché ha dimostrato una grande umiltà nei confronti di Dio chiedendo perdono.

Com'è nata la tua passione per la lirica? Il tuo curriculum artistico è colmo di successi,  cosa ricordi del tuo debutto? 
La passione per il canto in generale è nato in tenera età . Sin   da piccolo   cantavo  anche in  strada,  o e , a maggior ragione,  nel cortile della mia casa. 
All’età di 13 anni, frequentando  la Scuola media,  ho avuto la fortuna di incontrare un’insegnante di Educazione Musicale la Signora Figuerra la quale faceva cantare sempre i bambini,  è stata lei ad accorgersi che avevo già una voce  capace di  sovrastare l’intera classe. 
Mi divertivo ad imitare  il vocione di un bidello facendo tuonare  la mia voce all’interno della scuola.

Ricordo con gioia il mio debutto ufficiale nell’opera all’età di 24  anni nella Turandot di G. Puccini, nel ruolo di Ping presso la corte Malatestiana di Fano, sotto la regia del grande Beppe De Tomasi . 
Ero stato chiamato dal celebre commendatore ed impresario Vittorio Bertone il quale mi ascoltò in un recital a Torino , mi disse che c’era la possibilità di fare quest’opera  se avessi  conosciuto il ruolo;  io dissi subito si , ma in effetti  preparai il ruolo  in soli 14 giorni con il Maestro Carlo Caputo mio attuale ripassatore . Ebbi la fortuna e  il coraggio di andare in scena con nomi straordinari come Alfredo Zanazzo, Lando Bartolini, Francesca Patanè nel ruolo del titolo e da allora iniziai la mia umile carriera che mi ha portato  in molti Teatri del Mondo.
Non smetterò mai di ringraziare il Padre Eterno per avermi donato queste doti.

Il tuo percorso artistico si è sviluppato in Italia e all’estero. Cosa puoi raccontarci riguardo le tue esperienze In Giappone ,  Pechino, New York, etc,.. ? Ricordi un aneddoto particolarmente curioso legato alle tue esperienze italiane o estere?
La prima volta che andai in Giappone suscitai uno scandalo pubblico per il semplice fatto che gli organizzatori dei concerti avevano dato la possibilità a me di ringraziare pubblicamente con un brindisi….  Io utilizzai la classica espressione.
Cin Cin!!!….   NON IMMAGINANDO  che nella loro lingua avesse tutt’altro significato.
Per contro, in Oriente, soprattutto il cantante lirico italiano è venerato come un “dio”, in quanto  modello ideale  di tale arte.

Quanto è difficile la professione del cantante lirico?
E’ una professione tanto più difficile, quanto più si voglia essere perfezionisti e ... seri.

Hai collaborato con direttori e registi di fama internazionale. Chi ha arricchito maggiormente la tua formazione?
Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa sempre anche il  meno noto.

La tua passione per il canto trasuda da ogni tua nota. Cosa possiamo fare per diffondere la cultura musicale e la cultura dell'opera lirica?
In Italia la cultura musicale in genere è meno diffusa che in altre parti d’Europa.  In tutte le scuole, dalla materna in su, dovrebbe essere obbligatorio lo studio del canto e della musica in genere, rendendola accessibile a tutti.
Oggi, con la riforma dei conservatori avvenuta in Italia, essi costituiscono gli unici centri di alta formazione .
Quindi bisognerebbe  che, sin dalle elementari  tutte le scuole avessero l’ indirizzo musicale e ci fossero più licei musicali.

Qual’è il ruolo  e l’autore che preferisci?
Il ruolo che più amo è Nabucco e Verdi come autore.

Hai un sogno nel cassetto ?
Ho parecchi sogni nel cassetto che in questo momento evito di esternare anche perché sono una persona realista e vivo la vita quotidianamente ringraziando sempre Dio…
Mi piacerebbe creare una fondazione che aiuti i giovani cantanti a formarsi.

Come valuti oggi la tua carriera? - Cosa consigli ai giovani che stanno iniziando la carriera?
La mia carriera è dignitosa e penso che possa ancora continuare e alzarsi  di livello.
Ai giovani direi di non scoraggiarsi, ma di essere pronti ad affrontare frustrazioni e prove, ma coltivare sempre la propria passione, creandosi anche altri interessi alternativi per affrontare tutto con più serenità.

Quali saranno i tuoi impegni futuri ?
Alla fine di Maggio ritornerò al Cairo  per Rigoletto  di Verdi  e a Luglio sarò in Grecia per Pagliacci di Leoncavallo.

La Spezia Lunedi 9 maggio 2016

Ezia Di Capua – Curatore Associazione Coro Lirico La Spezia


EDC



mercoledì 11 maggio 2016

ALFREDO ZANAZZO, Basso – Intervista a cura di Ezia Di Capua

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2016
Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA

ALFREDO ZANAZZO
"Nabucco" - Teatro Civico - La Spezia
foto di Marco Mosti
Alfredo Zanazzo interprete di Zaccaria nel “Nabucco” messo in scena a La Spezia il 29 Aprile, ha donato al pubblico forti emozioni.  Raffinato e apprezzato dal pubblico  per il suo talento canoro e  per le sue eccellenti doti sceniche affinate  nei teatri internazionali più importanti si è imposto sulla scena.
Alfredo Zanazzo ha un percorso artistico di grande spessore si è esibito infatti nei maggiori palcoscenici del mondo, Monaco Zurigo, Toronto, Ginevra, New York, Parigi per citarne alcuni e nei più rinomati teatri italiani, La Scala di Milano, all’Arena di Verona, Roma etc..
Grande carisma e grande voce lo distinguono. Mi ha concesso in esclusiva la seguente intervista  che verrà pubblicata nel Blog di Sala Culturale CarGià e solo parzialmente verrà inoltrata ai quotidiani on line.
Vivamente gli giungano la mia amicizia e la mia stima unite al mio grazie grande, grandissimo.
Ezia Di Capua.                                         

Un ruolo come  Zaccaria,  è  per un cantante molto impegnativo dal punto di vista tecnico. Per poterlo affrontare e trasmettere emozioni al pubblico si deve essere padroni di se stessi e del proprio strumento. Del resto  hai interpretato Zaccaria più volte nei teatri di Bonn, Atene, Varsavia, Maiorca oltre che in nei maggiori teatri italiani. Ci racconti il tuo punto di vista di questa importante esperienza ?
Zaccaria è stato il mio cavallo di battaglia nel mondo per tutta la mia carriera. Esige una voce da vero basso e di grande potenza. Per questo è difficile trovare un cantante che unisca queste caratteristiche ad una capacità di fraseggio ed un carisma tali da rendere questo  "monumentale" come Verdi lo voleva. L'estensione richiesta è terribile...due ottave vere con salti incredibili e note tenute sia in alto che in basso nella tessitura. Il primo atto rappresenta forse l'impegno più gravoso per la voce di un vero basso di tutto il repertorio italiano!
Nel terzo poi si alternano note gravi importanti con acuti drammatici sino al fa diesis finale che diventa una vera sfida per la voce, equivalente a un do di petto del tenore ma forse anche più, se uno, come faccio io, lo tiene scoperto dopo l'orchestra. Mi compiaccio del fatto che dopo più di 40 produzioni in tutto il mondo in questo ruolo, ancora oggi io sia in grado di eseguirlo con sicurezza e con la vocalità appropriata.

Quando ti immergi nel contenuto di  un testo, e ti fondi nel canto  come traduci le tue emozioni al pubblico?
Cerco di immedesimarmi al massimo nel ruolo, tenendo presente l'esempio di coloro che mi furono maestri, senza dimenticare mai il personaggio scenico e la sua  grande autorità.

Il pianoforte è il tuo strumento preferito ed ha segnato fortemente il tuo percorso artistico. Cosa puoi dirmi in proposito?
Certo, il pianoforte è da sempre stato il mio strumento preferito se purtroppo l'ho imparato a suonare da autodidatta, divertendomi per decenni a suonare jazz con altri musicisti.

La tua carriera di cantante lirico è in continua ascesa. Quanto è importante la preparazione per un’artista come te che calchi palchi importanti e cosa fai per prepararti al meglio?
Purtroppo la mia carriera non è in ascesa. Nel 2010, quando ero presente ancora nei grandi teatri, mia moglie ha avuto una grave malattia ed io ho dovuto lasciare il lavoro e cancellare parecchie produzioni per starle accanto. Dopo qualche anno, quando lei si è fortunatamente ripresa, il teatro è entrato in crisi e per me non c'era più posto. E' stato un risveglio amaro! Oggi più che fare carriera, mi diverto a cantare ed a far vedere che sono sempre il cantante di una volta, anche se non nei teatri di una volta....

Cantare in Nabucco al teatro Civico della Spezia è stata un’esperienza positiva ?
Il clima di affiatamento che si è instaurato anche con i colleghi, gli organizzatori ha favorito la buona riuscita dell’opera?
E' stato per me bellissimo tornare a La Spezia dopo piu di 40 anni! Nel 74' vinsi in concorso di Rigoletto del teatro di Genova (Allora Margherita) e debuttai come Sparafucile insieme ad una oggi molto famosa cantante genovese  ed al compianto baritono Antonio Salvadori. Ricorderò sempre il momento storico in occasione della trasferta a Spezia, quando impossibilitato a sostenere sulle mie spalle il peso notevole di Gilda mi facevo aiutare da Rigoletto sorreggendola io dalle braccia e lui dai piedi.L'orchestra tiene una nota bassa continua mentre Sparafucile esce dalla sua casa e deposita la povera Gilda consegnandola a Rigoletto.Purtroppo mentre la stavo sollevando il telo si ruppe e Gilda cadde pesantemente sul palco, per fortuna solo da una ventina di centimetri di altezza.Immaginate nel cupo silenzio e il quasi buio totale della scena con la sinistra nota di commento dell'orchestra....all'improvviso un sordo tonfo seguito da un forte commento del soprano che ad alta voce grido' "stronzo!!" Fu difficile per me e Salvadori terminare la scena con la dovuta partecipazione! La Signora si sentiva prematuramente già la diva che sarebbe diventata negli anni successivi!

Tornando al Nabucco mi sono trovato benissimo sopratutto per merito dell'ottimo direttore d'orchestra ma anche per i valenti colleghi che ho affiancato.


Secondo te l’Opera Lirica in Italia viene vista in modo diverso rispetto ad altre parti del mondo?
L'opera in Italia a causa della crisi in atto sta subendo un forte declino.Forse all'estero questo si sente di meno. Quelli della mia generazione si ritengono privilegiati rispetto ai giovani di oggi le cui prospettive appaiono davvero misere in confronto. Quando io ho iniziato si godeva della presenza dei grandi cantanti assoluti, che se pur in declino ci illuminavano con i loro ultimi bagliori digrandezza, fornendoci sul palcoscenico esempi ormai perduti! I protagonisti di oggi sarebbero stati mere figure di fianco o comprimari se fossero apparsi allora! Oggi i giovani sono spesso vittime di organizzatori di concorsi esistenti solo a vantaggio di questi ultimi..i teatri non pagano più...e riescono ad andare avanti solo pochi fortunatissimi, sopratutto per merito dei mezzi economici dei loro genitori o di chi li manda avanti.
La passione certo rimane...ma anche per il mutare dei gusti, le grandi voci di un tempo non si trovano più tra gli emergenti. Allora i vincitori dei concorsi per il 90 percento diventavano protagonisti assoluti negli anni successivi.


Come nasce la tua passione per il canto?
Sarebbe troppo lungo narrare la mia storia. Ti invierò un articolo su di me pubblicato sulla stampa alcuni anni fa.

C’è un ruolo con cui ai tessuto particolari affinità? Qual’è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno sarebbe stato quello di interpretare Il Boris Godunov e i due ruoli di basso della Kovancina di Mussorgskj.Purtroppo ho potuto cantare queste opere solo in alcune scene principali durante vari concerti con orchestra e coro nell'arco della carriera. Ma un personaggio che mi ha dato tanta soddisfazione è stato il Pagano dei Lombardi. Come Boris, muore in scena alla fine dell'opera.

Cosa consigli ai giovani che stanno iniziando la carriera?
Non ho grandi progetti artistici in cantiere ma adoro cantare e studiare continuamente sulla mia voce, che esercito tutti i giorni, anche per mostrare ai miei allievi come si cantava una volta con degli esempi.....validi!!

La Spezia  - martedi 10 Maggio 2016
Ezia Di Capua - Curatore dell'Associazione Coro Lirico La Spezia

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domenica 8 maggio 2016

CRISTINA MARTUFI, SOPRANO – Intervista a cura di Ezia Di Capua

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2016
Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA


CRISTINA MARTUFI
"Nabucco" - Teatro Civico La Spezia
- foto di Marco Mosti -
Cristina Martufi è nata a La Spezia, studia canto presso il Conservatorio Statale di Musica “G. Puccini” di La Spezia e contemporaneamente si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Parma. Si è perfezionata con il Maestro Angelo Bertacchi e con il soprano Fiorenza Cedolins. Dopo aver vinto vari concorsi internazionali, la sua carriera operistica inizia giovanissima nel 2002 con i ruoli di Mimì ne La Bohème e Liù in Turandot. La voce si dimostra subito essere, a dispetto della giovane età, molto brunita ed adatta a ruoli più drammatici. Ha collaborato con moltissimi teatri italiani e stranieri, tra cui il Teatro Comunale di Modena, il Gran Teatro Puccini di Torre del Lago, il Teatro Magnani di Fidenza, il Teatro delle Muse di Ancona, il Teatro Comunale Manzoni di Pistoia, il Teatro Comunale di Carpi, il Teatro Carani di Sassuolo, il Teatro Politeama di Cascina, il Teatro Animosi di Carrara, il Teatro Guglielmi di Massa, il Teatro Civico di La Spezia,  il Teatro di Cheliabinsk, il Teatro di Perm ed il Teatro di Yekaterinburg in Russia, il Teatro di Belfast in Irlanda, il Teatro di Logrono, il Teatro di Cuenca ed il Teatro di Alicante in Spagna. Si è esibita in tournè in Marocco in numerosi teatri tra cui il Teatro Mohammed VI (Teatro del Re) in una serie di concerti per l’ambasciata italiana.

La sua carriera  luminosa e ricca di successi non le ha fatto dimenticare la sua città natale. Conoscenza, competenza e disciplina sono fulcro dominante della sua forte personalità. Sugli echi del successo di “Nabucco” messo in scena al Teatro Civico della Spezia, il soprano Cristina Martufi, interprete di Abigaille, mi ha concesso in esclusiva per Sala Culturale CarGià l’intervista di seguito pubblicata che verrà estesa solo parzialmente ai quotidiani on line. La ringrazio moltissimo per la sua amicizia, cortesia e disponibilità. Contraccambiando stima la saluto caramente anche a nome di tutti i lettori.
Ezia Di Capua
La straordinaria interpretazione di Abigaille, applauditissima al Teatro Civico della Spezia, ha messo in rilevo un personaggio straordinario, una tua creazione molto sentita e molto intensa anche nella recitazione. Cosa ci puoi dire, come ci si avvicina ad un’opera monumentale come “Nabucco”?
Con rispetto, grande umiltà e apertura mentale. Il ruolo è tra i più temuti dai soprani di tutto il mondo, e non a torto: al di là della tessitura al limite delle capacità canore, il rischio più grande che si corre è quello di lasciarsi trascinare dalle emozioni e di non rendere giustizia al personaggio come si dovrebbe. E’ un sottile gioco di equilibri, tra controllo ed emotività, tutto teso nel rendere al meglio la partitura verdiana.

Hai lavorato nella tua carriera con i più grandi registi. Chi tra loro è riuscito a valorizzare meglio il tuo talento? Qual è stata, finora, l'esibizione  più emozionante?
Ogni esibizione lascia un segno imperituro in un’artista, ed è giusto che sia così. Inoltre, più passano gli anni più mi convinco che tutti hanno qualcosa da insegnarci, per questa ragione non mi sento di fare nomi perché dimenticherei sicuramente qualcuno e la cosa mi rattristerebbe. L’esibizione più emozionante è stata sicuramente Suor Angelica nel 2013, due mesi dopo il parto: entrare nella psicologia di un personaggio che perde suo figlio nel momento in cui ero appena diventata mamma è stato travolgente e sconvolgente.

Sei legata al M° Massimiliano Piccioli, famoso direttore d’orchestra, cosa cambia per un interprete se sul podio c’è un “familiare” di così forte temperamento e spessore artistico?
Quando un rapporto dura da 15 anni come il nostro, l’affinità musicale arriva a livelli impensabili, basta uno sguardo per capire come condurre una frase, come risolvere un passaggio. Del resto vivere con un direttore d’orchestra molto esigente mi ha formata a livello musicale in modo eccezionale, facendo si che quando lavoro con altri direttori, e questo succede la maggior parte delle volte che mi esibisco, ricevo sempre complimenti per la mia preparazione.

Sei grande conoscitrice dei ruoli femminili pucciniani: quali caratteristiche li rendono differenti da tutti gli altri. Ce n’è qualcuno per cui hai una predilezione particolare?
La musica di Puccini tocca l’inconscio e i sensi come nessun altro compositore riesce a fare, la grande difficoltà con Puccini è rendere la verità di queste donne meravigliose, Mimì, Manon, Tosca, non solo nel canto ma nella recitazione, perché è questo che Puccini richiede, un’attrice oltre che una cantante. La mia preferita è Tosca, forse perché siamo molto simili caratterialmente.

Quale compositore è più congeniale alla tua vocalità?
Sicuramente Puccini

Sei un’artista molto amata che ha avuto molti riconoscimenti. A cosa pensi sia dovuta la profonda sintonia con il pubblico?
Quando si intraprende una carriera di cantante bisogna mettersi in gioco, “donarsi” al pubblico senza riserve, forse il pubblico in me sente questo, che non ho paura di espormi quando mi esibisco, per rendere al meglio il personaggio e la splendida musica che ho la fortuna di interpretare.

Come e quanto si studia per apprendere un ruolo operistico e quale sogno vorresti realizzare nel corso della sua carriera?
Lo studio non finisce mai: il mio Maestro mi diceva che lo studio del canto è come raggiungere un orizzonte, quando arrivi dove volevi arrivare vedi che di orizzonte ce n’è un altro, e che ce ne sarà sempre un altro. Un ruolo si studia per il debutto per mesi, ovviamente se si ha la fortuna di averne il tempo, ma dopo la prima volta, quando il ruolo viene fatto successivamente, ogni volta bisogna riprenderlo in mano, sedersi al pianoforte e ristudiarlo, ripensarlo, riviverlo. Solo così ci si supera ogni volta.

È chiaro che per te la musica ha un valore supremo. Quali sono stati i maestri che più fortemente hanno segnato il tuo percorso formativo?. Quali consigli daresti ai giovani che si avvicinano al mondo dell’opera?
Tutti i maestri con cui ho lavorato hanno lasciato un segno nel mio percorso formativo, che durerà sino al giorno in cui deciderò di smettere di cantare. Per quanto riguarda i giovani, il consiglio che posso dare è di non accontentarsi mai di se stessi, di essere molto critici nei proprio confronti e di non smettere mai di studiare, questo non è un mestiere in cui si è “arrivati”, senza studio la voce non risponde più come dovrebbe e l’attore che è in noi ha sempre bisogno di nuovi stimoli.

Quali sono i tuoi prossimi impegni? Quali ruoli dovrai affrontare nel suo prossimo futuro?
Nell’immediato futuro devo cantare Mimi ne La Bohème e Principessa Turandot in Turandot di G. Puccini. Gli impegni futuri sono molto interessanti anche perché coinvolgono grandi enti lirici, ma sino a che le trattative sono in corso, non mi sbilancio mai!

La Spezia - mercoledi 4 maggio 2016

Ezia Di Capua - Curatore  dell’Associazione Coro Lirico La Spezia

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