lunedì 18 giugno 2012

GALLERIA CARGIA' PERLA DEL CENTRO STORICO DI SAN TERENZO - Ezia Di Capua discorso di accoglienza al Vernissage di R.Cavaliere

In accelerazione la Stagione in Arte dedicata a Carla Gallerini – Promozione arte e cultura 2012, vive con entusiasmo il susseguirsi delle esposizioni.
La riflessione che sorge oggi, nel vedere tanto splendore di forme e di colori, esposte in Galleria, vuole  volgere uno sguardo al passato, quando questo luogo, queste vie, queste case, collocate in un progetto politico,  assai discutibile, avrebbero dovute essere abbattute, rase al suolo insieme a tutto l’amore con cui, gli abitanti della metà del secolo diciassettesimo, le avevano costruite, rubando gli scogli al mare, per modellarli in mura robuste, inespugnabili, quasi fortezze per scoraggiare gli attacchi temibili dei turchi, dal mare.
Era il 1975 e fu il coraggio, la determinazione e l’opposizione che Carla Gallerini, soprannominata a proposito la “Passionaria”, esercitò insieme agli abitanti di Via Trogu e Via Azzarini, contro la giunta comunale di allora, a bloccare quel progetto dissennato e a  dar vita invece a ciò che ora vediamo e godiamo in tutto il suo splendore: Il Centro Storico, patrimonio artistico, storico culturale, monumentale patrimonio di ognuno di noi                      
Ma, un centro storico qualunque non  bastava a Carla, doveva essere un Centro Storico particolare, speciale, come tutto il suo paese, San Terenzo.
Di questo luogo, il Centro Storico si sarebbe dovuto parlare nel mondo, questi vicoli, strade protette, percorse,  da Percy e Mary Shelley, Byron, da Garibaldi, da Paolo Azzarini e da Angelo Trogu giovane valoroso trucidato nell’ultima guerra, dal poeta Paolo Bertololani che ha abitato per qualche tempo, proprio nell’appartamento di Carla Gallerini sopra Sala CarGià e, da mille  artisti poeti, scrittori, pittori di ogni tempo e  nazione, dovevano poter gridare la  forza della loro memoria, e queste case, dovevano essere riconosciute, amate e ammirate in ogni dove .
Fu così, che il sogno  mutato in idea, concretizzandosi in progetto è divenuto oggi realtà. Questa realtà,  è  un’identità riconosciuta, ormai davvero, in tutto il mondo.
Questa identità è Sala CarGià, trionfo del Centro Storico. Bellezza nella bellezza.
Commistione di storia e di avanguardia ne fanno la struttura, e il nostro spirito artistico che aleggia  decora ancor più il luogo divenuto ambizioso di beltà.
Il programma artistico/culturale di Sala CarGià che oggi presento è testimonianza del mio impegno, vissuto durante l’arco di tutto l’inverno, e del desiderio di correre insieme a Voi Artisti, questo nostro momento, dedicando ogni sforzo alla ricerca della bellezza, dell’armonia dei rapporti umani, in cui ancora voglio vedere e cogliere, una forma d’arte purissima e delicatissima.
Il programma è folto di mostre ed eventi interessanti leggibili nel Blog di Sala CarGià nella pagina Eventi 2012
Rendo noto che l’evento previsto per il mese di Luglio, battezzato “Sala CarGià: Atelier a cielo Aperto   è ora posto in analisi dall’attuale giunta comunale. 
Grazie a tutti coloro che con me, vorranno cavalcare questi obiettivi, oppure , meglio, scavalcarli per trovare ancora “oltre “ il vero senso dell’arte che ognuno di noi cerca, coltiva e ama. 



Ezia Di Capua

domenica 17 giugno 2012

RAFFAELE CAVALIERE: l'essenza della filosofia prima


C’è un dipinto, fra i tanti di Raffaele Cavaliere, dal titolo “Portovenere” che nella sua pulizia d’immagine, dai toni caldi ma equilibrati da ombre e riflessi, segnala un suo bisogno interiore di distacco. Attenzione, Cavaliere è un artista, non un uomo solitario, anzi, ma in questo dipinto, come in altri dello stesso stile, ci raggiunge la sua poesia: un lirismo coinvolgente i suoi sentimenti con una natura ridotta all’essenziale, come scaturito da un latente desiderio espresso attraverso il silenzio delle immagini.

E’ forse inquietudine di raggiungere una dimensione ideale? Prendiamo altre due opere: “ Campagna toscana” e “Castello di Santerenzo”; come anche nel sopraccitato “Portovenere” appaiono alla base del quadro mele e vasi. Sono simboli? Quello è il vaso di Pandora? Quelle sono il frutto della discordia? Non importa tanto saperlo, quanto prendere atto dell’inquietudine provocata nello spettatore di fronte a questi oggetti noti e misteriosi al tempo stesso.

Ecco, interrogando l’autore, il medesimo mi mette a parte di un suo bisogno di raggiungere una sintesi emotiva, e quindi la sua vorrebbe essere una produzione di emotività, dove le forme sono un pretesto per riempirle di colore, e dove dunque il colore è emozione.

Ma l’arte inconsapevolmente va oltre. Il pittore se la ritrova come intuizione. E’ che questi dipinti danno la sensazione di un puro silenzio, un silenzio che si può rappresentare. Ed è a questo proposito che cito un’altra tela di Cavaliere: “Omaggio a Walter Lazzaro”, quel Walter Lazzaro definito il pittore del silenzio. Ora, a differenza di Lazzaro, Raffaele definisce i contorni, modella armoniosamente le figure, ma anche nel suo caso la realtà non viene percepita a livello sensibile, bensì avvertita come in una specie di memoria onirica.
E’ quasi un superamento del piano fisico, una dimensione surreale/metafisica, dove per metafisica intendo la filosofia prima, ovvero la scienza che studia le cose in quanto cose e ha per oggetto i principi immutabili ed eterni. Per ciò dico che questa pittura coglie l’essenzialità, anzi l’essenza delle cose nel loro stato di religioso mistero, e l’uso dei toni per la maggior parte caldi, scovando emozioni nelle zone sconosciute dell’anima, regala un senso di benefica rilassatezza.
Cavaliere coglie quindi l’essenza, attraverso quel velo diafano con il quale ci mostra la sua arte, un velo come a protezione degli eventuali attacchi della mondanità.
E’ il suo un surrealismo atto a produrre “ un grado di realtà superiore” mediante il reale funzionamento del pensiero. Raffaele si tiene libero e concilia le forme della sua realtà secondo un’armonia di sogno e veglia, penetrando quindi al di là dei nostri sensi.
Un dualismo. Un dualismo che vede il superamento del piano fisico di pari passo con le leggi della materia.
Con questo suo comportamento stilistico, l’artista mi porta a quell’antica riflessione sul senso greco del divenire. Un passaggio dall’”essere” al “non essere”, o meglio e più razionalmente, il continuo movimento degli atomi nel loro eterno rapporto con il vuoto: un equilibrio di atomi e vuoto caro a Democrito.

Simulazioni
Quello che presenta Raffaele a Montignoso è una sorta di grafica basata sugli scacchi, usando come strumenti pennarelli e matite colorate.
Quella degli scacchi è una simbologia di contrasti, una partita che viene giocata – in questo caso artistica – attraverso i colori, e con una tecnica che potremo anche definire “divisionismo”.
R.Cavaliere non mette in conto quello che può esprimere la sua opera, se non altro da un punto di vista concettuale. La sua è una volontà estetica decorativa; una volontà non ragionata, semplicemente istintiva, come già la maggior parte delle sue opere. Ciò che suscita nello spettatore è alieno dalla sua volontà. Qui l’artista cerca di riprodurre sensazioni personali, magari scaturite da immagini di suoi pensieri. La sua creatività, il suo “io”, si manifestano mediante intuizioni, senza progetti finali.
La simulazione della realtà, in questo caso, è rappresentata appunto dal suo “tirar fuori”, dalla sua intuizione squisitamente estetica.
Se vogliamo ci possiamo trovare un bisogno di “volontà di libertà”, un desiderio di pura spontaneità e di emozione che nasce dal colore.
Io posso dire comunque di una ricerca di identità attraverso la conciliazione degli opposti – gli scacchi -.
E’ la ricerca di un equilibrio tra le due forze: negativa e positiva, in un continuo divenire nella maggior libertà possibile. E di libertà si può paradossalmente parlare solo nell’arte.


Luigi Leonardi


sabato 16 giugno 2012

RAFFAELE CAVALIERE: mito e mitologia in Galleria CarGià

Raffarele Cavaliere - Afrodite
Appuntamento immancabile  sabato 16 giugno alle ore17:00  in Sala Cargià – Galleria d’Arte
per l’inaugurazione della personale di pittura dell’artista Raffaele Cavaliere che intitola la sua personale : treNote, un titolo interessante che tanto svela dell’eclettico artista amico dell’indimenticabile Carla Gallerini, più volte da lui ritratta.
All’inaugurazione, molti i  pittori, artisti, fotografi che hanno ammirato   le opere. Tra i presenti il Prof Giuseppe Luigi Coluccia e il Maesto Mario Orlandi.
La mostra, rigorosa nel suo impianto, ci ha proposto opere pittoriche straordinarie in cui domina in pura liricità,  un’immagine femminile.  Non ci è dato a sapere se Donna o Dea, comunque, musa ispiratrice di passione. Intrigante creatura, profonda nel suo intimo, come il rosso che la ritrae e ne intride le chiome perse in un blu irreale, senza tempo, cornice eterna forse di un amore diviso tra reale e trascendente.
La personale che l'artista presenta, in Galleria CarGià, non è di solo pittura di cui è, senz’altro aggiungere   “maestro”. Di fatto, il viaggio artistico di Raffaele Cavaliere è un tripudio di creatività, le sue opere, creature mitologiche, modellate, plasmate con i più diversi materiali, ci parlano esse stesse di conoscenze superiori.
Verrebbe a questo punto facile, minimizzare con una parola in uso oggi: Sperimentazione….ma, nelle opere di Raffaele Cavaliere, non c’è solo banale ricerca applicata, c’è una sensibilità tangibile nella scelta dei materiali, ricercati tra i più originali, adattati e donati a funzione nuova, che supera ogni definizione. E’ qui, proprio nella rigenerazione dei materiali che le opere di Cavaliere tendono al divino, alla sacralità del dono della vita,….. della vita nuova.
Per ultime ma di certo non ultime, le grafiche polimateriche, equilibrate, perfette, ricercate, nobili nel segno  ci svelano un prodigio di fantasia che è di certo unica nello stile e nell’immediatezza del linguaggio. 
Artista sensibile, misurato nel liguaggio,  conoscitore della storia dell'arte, abile professionista, presenta le sue opere evitando  barocche celebrazioni, certo comunque di sorprendere e affascinare.

Raffaele Cavaliere, pittore, scultore, grafico,è nato a San Terenzo di Lerici e vive a Lerici, in località Venere Azzurra, dove ha anche lo studio.
Raffaele Cavaliere - Pandora
Compiuti gli studi presso il liceo artistico e l’Accademia delle
Belle Arti di Carrara (MS), si è dedicato all’insegnamento,
svolgendo parallelamente intensa attività artistica e culturale. Ha al suo attivo concorsi, esposizioni collettive e mostre personali in tutta Italia.Ha esposto varie volte all’estero. Sue opere sono presenti in varie nazioni europee e negli USA.
Ha partecipato, in loco, a numerosissime edizioni de
“ Il Piasseo “, “ La Marguttiana”, “La Calandriniana” ecc., ed ha ricoperto per alcuni anni il ruolo di consigliere delegato alla cultura presso il Comune di Lerici.
E’ stato ed è membro di commissioni e giurie, ecc, in mostre d’arte, di eventi letterari e di cultura varia.
Buon ritrattista ha eseguito, fra gli altri, ritratti allo scrittore regista Mario Soldati ed alla cantante Alice.
Per alcuni anni consigliere comunale con delega alla Cultura presso il Comune di Lerici, ha curato le rassegne Artistico/Culturali svolte nel Castello di Lerici e  San Terenzo, gli “Incontri d’autore”  e i convegni studio sulle figure di Paolo Mantegazza e dello trasvolatore De Riseis  svolti a Villa Marigola
Ezia Di Capua gli ha commissionato il Trofeo Cargià nell’edizione 2011.
Sala CarGià - Galleria d’Arte è sita in Via Trogu,54  a San Terenzo – Sp LATITUDINE 44.084138 – LONGITUDINE 9.896634
La Mostra che rimarrà aperta al pubblico sino al 26 Giugno è stata presentata da Luigi Leonardi, scrittore, autore di numerose pubblicazioni.
All’ inaugurazione Sabato 16 Giugno alle ore 17:00, è stato offerto ai presenti “ Aperitivo in Arte “
Visitabile tutti i giorni con i seguenti orari:
dalle 10:00 alle 13:00 a.m.
dalle 17:00 alle 20:00 p.m.
Ingresso Libero



Ezia Di Capua




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