Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA
ALFREDO ZANAZZO "Nabucco" - Teatro Civico - La Spezia foto di Marco Mosti |
Alfredo Zanazzo interprete di
Zaccaria nel “Nabucco” messo in scena a La Spezia il 29 Aprile, ha donato al
pubblico forti emozioni. Raffinato e
apprezzato dal pubblico per il suo
talento canoro e per le sue eccellenti doti sceniche affinate nei teatri internazionali più importanti si è
imposto sulla scena.
Alfredo Zanazzo ha un percorso
artistico di grande spessore si è esibito infatti nei maggiori palcoscenici del
mondo, Monaco Zurigo, Toronto, Ginevra, New York, Parigi per citarne alcuni e nei
più rinomati teatri italiani, La Scala di Milano, all’Arena di Verona, Roma
etc..
Grande carisma e grande voce
lo distinguono. Mi ha concesso in esclusiva la seguente intervista che verrà pubblicata nel Blog di Sala
Culturale CarGià e solo parzialmente verrà inoltrata ai quotidiani on line.
Vivamente gli giungano la mia
amicizia e la mia stima unite al mio grazie grande, grandissimo.
Ezia Di Capua.
Ezia Di Capua.
Un ruolo come Zaccaria,
è per un cantante molto
impegnativo dal punto di vista tecnico. Per poterlo affrontare e trasmettere
emozioni al pubblico si deve essere padroni di se stessi e del proprio
strumento. Del resto hai interpretato
Zaccaria più volte nei teatri di Bonn, Atene, Varsavia, Maiorca oltre che in
nei maggiori teatri italiani. Ci racconti il tuo punto di vista di questa
importante esperienza ?
Zaccaria è stato il mio cavallo di battaglia nel mondo per tutta
la mia carriera. Esige una voce
da vero basso e di grande potenza. Per questo è difficile trovare un cantante che unisca queste
caratteristiche ad una capacità di fraseggio
ed un carisma tali da rendere questo "monumentale" come Verdi
lo voleva. L'estensione richiesta è terribile...due ottave vere con salti incredibili e note tenute sia in alto
che in basso nella tessitura. Il primo atto rappresenta forse l'impegno più
gravoso per la voce di un vero
basso di tutto il repertorio italiano!
Nel terzo poi si alternano note gravi importanti con acuti drammatici sino al fa diesis finale che diventa una vera sfida per la voce, equivalente a un do di petto del tenore ma forse anche più, se uno, come faccio io, lo tiene scoperto dopo l'orchestra. Mi compiaccio del fatto che dopo più di 40 produzioni in tutto il mondo in questo ruolo, ancora oggi io sia in grado di eseguirlo con sicurezza e con la vocalità appropriata.
Nel terzo poi si alternano note gravi importanti con acuti drammatici sino al fa diesis finale che diventa una vera sfida per la voce, equivalente a un do di petto del tenore ma forse anche più, se uno, come faccio io, lo tiene scoperto dopo l'orchestra. Mi compiaccio del fatto che dopo più di 40 produzioni in tutto il mondo in questo ruolo, ancora oggi io sia in grado di eseguirlo con sicurezza e con la vocalità appropriata.
Quando ti immergi nel contenuto di un
testo, e ti fondi nel canto come traduci
le tue emozioni al pubblico?
Cerco di immedesimarmi
al massimo nel ruolo, tenendo presente l'esempio di coloro che mi furono maestri, senza
dimenticare mai il personaggio scenico e la sua grande autorità.
Il pianoforte è il tuo strumento preferito
ed ha segnato fortemente il tuo percorso artistico. Cosa puoi dirmi in
proposito?
Certo, il pianoforte è da sempre stato il mio strumento preferito
se purtroppo l'ho imparato a
suonare da autodidatta, divertendomi per decenni a suonare jazz con altri musicisti.
La tua carriera di cantante lirico è in
continua ascesa. Quanto è importante la preparazione per un’artista come te che
calchi palchi importanti e cosa fai per prepararti al meglio?
Purtroppo la mia carriera non è in
ascesa. Nel 2010, quando ero presente ancora
nei grandi teatri, mia moglie ha avuto una grave malattia ed io ho dovuto lasciare il lavoro e cancellare
parecchie produzioni per starle accanto. Dopo qualche anno, quando lei si è
fortunatamente ripresa, il teatro è entrato
in crisi e per me non c'era più posto. E' stato un risveglio amaro! Oggi più
che fare carriera, mi diverto a cantare ed a far vedere che sono sempre il cantante di una volta,
anche se non nei teatri di una volta....
Cantare in Nabucco al teatro Civico della
Spezia è stata un’esperienza positiva ?
Il clima di affiatamento che si è instaurato
anche con i colleghi, gli organizzatori ha favorito la buona riuscita
dell’opera?
E' stato per me bellissimo tornare a La
Spezia dopo piu di 40 anni! Nel 74'
vinsi in concorso di Rigoletto del teatro di Genova (Allora Margherita) e debuttai come Sparafucile insieme ad
una oggi molto famosa cantante genovese ed al compianto baritono Antonio
Salvadori. Ricorderò sempre il momento storico in occasione della trasferta a Spezia, quando impossibilitato a
sostenere sulle mie spalle il peso notevole di Gilda mi facevo aiutare da Rigoletto
sorreggendola io dalle braccia e lui dai piedi.L'orchestra tiene una nota bassa continua mentre Sparafucile esce dalla sua casa e deposita la povera Gilda
consegnandola a Rigoletto.Purtroppo mentre la stavo sollevando il telo si ruppe
e Gilda cadde pesantemente sul palco, per fortuna solo da una ventina di centimetri di
altezza.Immaginate nel cupo silenzio e il quasi buio totale della scena con la sinistra nota di commento
dell'orchestra....all'improvviso un sordo tonfo seguito da un forte commento del soprano che
ad alta voce grido' "stronzo!!" Fu difficile per me e Salvadori terminare la scena con la dovuta partecipazione! La Signora si sentiva prematuramente già la diva che sarebbe diventata negli anni successivi!
Tornando al Nabucco mi sono trovato benissimo sopratutto per merito dell'ottimo direttore d'orchestra ma
anche per i valenti colleghi che ho affiancato.
Secondo te l’Opera Lirica in Italia viene
vista in modo diverso rispetto ad altre parti del mondo?
L'opera in Italia a causa della crisi in atto sta subendo un forte declino.Forse all'estero
questo si sente di meno. Quelli della mia generazione si ritengono privilegiati rispetto ai
giovani di oggi le cui prospettive appaiono davvero
misere in confronto. Quando io ho iniziato si godeva della presenza dei grandi cantanti assoluti, che se pur in
declino ci illuminavano con i loro ultimi bagliori
digrandezza, fornendoci sul palcoscenico esempi ormai perduti! I protagonisti
di oggi sarebbero stati mere figure di fianco o comprimari se fossero apparsi allora!
Oggi i giovani sono spesso vittime di organizzatori di concorsi esistenti solo a vantaggio di
questi ultimi..i teatri non pagano più...e riescono
ad andare avanti solo pochi fortunatissimi, sopratutto per merito dei mezzi economici dei loro genitori o di
chi li manda avanti.
La passione certo rimane...ma anche per il mutare dei gusti, le grandi voci di un tempo non si trovano più
tra gli emergenti. Allora i vincitori dei concorsi per il 90 percento diventavano
protagonisti assoluti negli anni successivi.
Come nasce la tua
passione per il canto?
Sarebbe troppo lungo narrare la mia
storia. Ti invierò un articolo su
di me pubblicato sulla stampa alcuni anni fa.
C’è un ruolo con cui ai tessuto particolari
affinità? Qual’è il tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno sarebbe stato quello di interpretare Il Boris Godunov e i due ruoli di basso della
Kovancina di Mussorgskj.Purtroppo ho potuto cantare queste opere solo in alcune scene
principali durante vari concerti con orchestra e coro nell'arco della carriera. Ma un personaggio
che mi ha dato tanta soddisfazione è stato
il Pagano dei Lombardi. Come Boris, muore in scena alla fine dell'opera.
Cosa consigli ai giovani che stanno
iniziando la carriera?
Non ho grandi progetti artistici in cantiere ma adoro cantare e
studiare continuamente sulla mia
voce, che esercito tutti i giorni, anche per mostrare ai miei allievi come si cantava una volta con
degli esempi.....validi!!
La Spezia - martedi 10 Maggio 2016
Ezia Di Capua - Curatore dell'Associazione Coro Lirico La Spezia
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