Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA
MASSIMILIANO FICHERA "Nabucco" - Teatro Civico - La Spezia foto di Marco Mosti |
Nato
ad Acireale (CT), all’età di quindici anni inizia lo studio del canto con il
soprano Cecilia Fusco ottenendo il diploma con il massimo dei voti a soli 22
anni, presso il Conservatorio G.Tartini di Trieste. Ha perfezionato la sua
tecnica vocale con Magda Olivero, Andrea Genovese ed Eros Cassardo.
Ha seguito le Master Class di Canto del M° Angelo Gabrielli. Inoltre
regolarmente ripassa gli spartiti con il M° Carlo Caputo a Torino.
È
risultato vincitore in alcuni tra i più importanti concorsi di canto,
Si
è esibito presso numerosi teatri, tra i quali ricordiamo: Teatro
dell’Opera di Roma, Verdi di Trieste, La Pergola di Firenze, Rossini di Pesaro,
Regio di Torino, Chiabrera di Savona, Grande di Brescia, Petruzzelli di Bari,
il Rendano di Cosenza, Teatro Carignano di Torino, il Festival Pucciniano di
Torre del Lago, il Sociale di Rovigo, il Municipale di Piacenza, Dell’Aquila di
Fermo, Morlacchi di Perugia, Teatro Bonci di Cesena, Corte Malatestiana
di Fano, Ente Luglio Musicale Trapanese, Nuovo di Spoleto e molti altri
teatri di tradizione. All’estero: Cairo Opera House, Astana Opera in
Kazakistan, il Bunka Kaikan di Tokyo, a Osaka, e in altre città del Giappone
dove ha cantato un Tour del Barbiere di Siviglia con il tenore Antonino
Siracusa e Sonia Ganassi. In Africa ha cantato alla Réunion con Fiorella
Burato.
È stato
il primo baritono al mondo che ha cantato a Doha il Barbiere di Siviglia, nel
Quatar e ancora: Théatre du Casino di Ginevra, Siviglia, Lisbona,
Barcelona, Parigi, Seoul , Miami, al Teatro Poly di Pechino ha cantato Un Ballo
in Maschera e ha tenuto master di canto presso il Conservatorio della stessa
città.
Ha
inciso CDROM per la casa discografica Bongiovanni, Pasqua Fiorentina di I.
Capitanio, Elvida e La Romanziera di G. Donizetti, In Filanda di P. Mascagni,
Messa Solenne di A. Mazzucato. In Prima Mondiale ha inciso Alla Gioia Di P.
Mascagni per la casa discografica Concerto nel 2013 in Toscana.
Per
la casa discografica Chicco Classic ha inciso il Requiem di G.Faurè, e per la
Niccolò Le Villi di G. Puccini, Eve e la Vierge di Massenet.
Ha
collaborato con direttori tra i quali: Gianluigi Gelmetti, Nikša Bareza, Steven
Mercurio, Marcello Rota, Roberto Tolomelli, Carl Martin, Bruno Aprea, Vittorio
Parisi, Marcello Panni, Lorenzo Castriota Skanderbeg, Carlo Palleschi,
Daniele Callegari, Massimiliano Piccioli, David Crescenzi , Amos Talmon,
Daniele Agiman, Marco Balderi e Giampaolo Sanzogno e molti altri Tra i registi
ricordiamo: Beppe De Tomasi, Filippo Crivelli, Francesco Esposito, Mauro
Avogadro, Giuseppe Giuliano, George Pressburger, Michal Znaniecki, Marco
Carniti e Antonello Madau Diaz, Michele Placido e molti altri.
Ha
collaborato con artisti come Carlo Cossutta, Andrea Bocelli, Lando Bartolini,
Cecilia Gasdia, Maria Dragoni, Vincenzo La Scola, Nicola Martinucci, Ernesto
Palacio, Barbara Hendricks, Renato Bruson, Katia Ricciarelli, Denia Mazzola
Gavazzeni, Ghena Dimitrova, Francesca Patanè, Sonia Ganassi, Simone
Alaimo, Antonino Siragusa Rolando Panerai e molti altri di chiara
fama internazionali.
Gli echi degli applausi per
Massimiliano Fichera, interprete di Nabucodonosor in “Nabucco” opera messa in
scena al Teatro Civico della Spezia il 29 aprile, non si sono ancora
spenti e il successo ottenuto sia per l’espressione del canto e per l’ampia
recitazione, fanno ancora parlare la città.
Assai apprezzato in tutto
il mondo e, attivo socialmente come
membro di una congregazione impegnata a sostenere i diritti umani del lavoro
per il progresso dell’umanità, mostra carattere determinato, forte e sensibile
Massimiliano Fichera mi ha gentilmente
concesso l’intervista di seguito pubblicata in esclusiva per il Blog di Sala Culturale
CarGià, che sarà estesa solo parzialmente ai quotidiani on line. Con amicizia e
stima ringrazio vivamente Massimiliano Fichera, baritono dal timbro incisivo,
profondo e potente .
Ezia Di Capua
Nell’opera “Nabucco” andata
in scena il 29 Aprile a la Spezia, hai interpretato “Nabucodonosor”. Hai
sviluppato un personaggio molto intenso caricato con la forza della tua
personalità di un temperamento straordinario che ha folgorato il
pubblico. Come ti sei sentito nei panni di Nabucodonosor e quanto impegno
hai dedicato allo studio del personaggio e dell’opera?
Prima
di tutto volevo ringraziare per la tua gentilezza e la grande
professionalità.
Sono
molto legato a quest’opera e in particolare al personaggio di
Nabucodonosor per svariati motivi .
Esattamente
il Dodici Marzo del 2016 cantavo questo ruolo presso Il Teatro
della Fabbrica di Villadossola quando, una telefonata dalla Sicilia mi
comunica la triste notizia della dipartita di mia madre a 68
anni.
Quando
avevo iniziato a studiare canto con Cecilia Fusco all’età di quattordici
anni scoprii L’Opera di G Verdi Nabucco ed ebbi il
presentimento che questo ruolo sarebbe stato legato ad un avvenimento
infausto… pensai
proprio
alla morte di mia madre.
Sono
ancora molto scosso perché ciò è veramente accaduto.
Sono
parecchi anni che mi cimento nell’ affinare questo personaggio sia
nella recitazione che nel canto mettendomi al servizio dell’autore
.
Credo
che potenzialmente tutti nella vita siamo stati dei “Nabucodonosor” per il
semplice fatto che essere orgogliosi è una tendenza di
tutti noi. La confessione di Nabucco mi emoziona moltissimo. E’ un ruolo
impervio sia per la tessitura che per la profondità del personaggio
stesso.
Bisogna
rendere la personalità del re di Babilonia.
Dal
punto di vista vocale si richiede una timbrica brunita, pastosa ,
tipica della vocalità verdiana , quindi un baritono romantico, eroico ma nello
stesso tempo capace di emettere suoni dolci e soavi
pianissimi a tal punto da far commuovere il pubblico. Nabucco
è un’opera imponente, ma colma di sfumature che bisogna rispettare
Non
si smette mai di affinare un ruolo e tutte le volte che lo si
interpreta si aggiungono delle nuove sfumature legate ad un nesso
drammaturgico e vocale.
Amo
questo personaggio perché ha dimostrato una grande umiltà nei confronti di Dio
chiedendo perdono.
Com'è nata la tua passione
per la lirica? Il tuo curriculum artistico è colmo di successi, cosa
ricordi del tuo debutto?
La
passione per il canto in generale è nato in tenera età . Sin da piccolo
cantavo anche in strada, o e , a maggior
ragione, nel cortile della mia casa.
All’età
di 13 anni, frequentando la Scuola media, ho avuto la fortuna di
incontrare un’insegnante di Educazione Musicale la Signora Figuerra la quale
faceva cantare sempre i bambini, è stata lei ad accorgersi che avevo già
una voce capace di sovrastare l’intera classe.
Mi
divertivo ad imitare il vocione di un bidello facendo tuonare la
mia voce all’interno della scuola.
Ricordo
con gioia il mio debutto ufficiale nell’opera all’età di 24 anni nella
Turandot di G. Puccini, nel ruolo di Ping presso la corte Malatestiana di Fano,
sotto la regia del grande Beppe De Tomasi .
Ero
stato chiamato dal celebre commendatore ed impresario Vittorio Bertone il quale
mi ascoltò in un recital a Torino , mi disse che c’era la possibilità di fare
quest’opera se avessi conosciuto il ruolo; io dissi subito si
, ma in effetti preparai il ruolo in soli 14 giorni con il Maestro
Carlo Caputo mio attuale ripassatore . Ebbi la fortuna e il coraggio di
andare in scena con nomi straordinari come Alfredo Zanazzo, Lando Bartolini,
Francesca Patanè nel ruolo del titolo e da allora iniziai la mia umile carriera
che mi ha portato in molti Teatri del Mondo.
Non
smetterò mai di ringraziare il Padre Eterno per avermi donato queste doti.
Il tuo percorso artistico
si è sviluppato in Italia e all’estero. Cosa puoi raccontarci riguardo le tue
esperienze In Giappone , Pechino, New York, etc,.. ? Ricordi un aneddoto
particolarmente curioso legato alle tue esperienze italiane o estere?
La
prima volta che andai in Giappone suscitai uno scandalo pubblico per il
semplice fatto che gli organizzatori dei concerti avevano dato la possibilità a
me di ringraziare pubblicamente con un brindisi…. Io utilizzai la
classica espressione.
Cin
Cin!!!…. NON IMMAGINANDO che nella loro lingua avesse tutt’altro
significato.
Per
contro, in Oriente, soprattutto il cantante lirico italiano è venerato come un
“dio”, in quanto modello ideale di tale arte.
Quanto è difficile la
professione del cantante lirico?
E’
una professione tanto più difficile, quanto più si voglia essere perfezionisti
e ... seri.
Hai collaborato con
direttori e registi di fama internazionale. Chi ha arricchito maggiormente la
tua formazione?
Ognuno
di loro mi ha insegnato qualcosa sempre anche il meno noto.
La tua passione per il
canto trasuda da ogni tua nota. Cosa possiamo fare per diffondere la
cultura musicale e la cultura dell'opera lirica?
In
Italia la cultura musicale in genere è meno diffusa che in altre parti
d’Europa. In tutte le scuole, dalla materna in su, dovrebbe essere
obbligatorio lo studio del canto e della musica in genere, rendendola
accessibile a tutti.
Oggi,
con la riforma dei conservatori avvenuta in Italia, essi costituiscono gli
unici centri di alta formazione .
Quindi
bisognerebbe che, sin dalle elementari tutte le scuole avessero l’
indirizzo musicale e ci fossero più licei musicali.
Qual’è il ruolo e
l’autore che preferisci?
Il
ruolo che più amo è Nabucco e Verdi come autore.
Hai un sogno nel cassetto ?
Ho
parecchi sogni nel cassetto che in questo momento evito di esternare anche
perché sono una persona realista e vivo la vita quotidianamente ringraziando
sempre Dio…
Mi
piacerebbe creare una fondazione che aiuti i giovani cantanti a formarsi.
Come valuti oggi la tua
carriera? - Cosa consigli ai giovani che stanno iniziando la carriera?
La
mia carriera è dignitosa e penso che possa ancora continuare e alzarsi di
livello.
Ai
giovani direi di non scoraggiarsi, ma di essere pronti ad affrontare
frustrazioni e prove, ma coltivare sempre la propria passione, creandosi anche
altri interessi alternativi per affrontare tutto con più serenità.
Quali saranno i tuoi
impegni futuri ?
Alla
fine di Maggio ritornerò al Cairo per Rigoletto di Verdi e a
Luglio sarò in Grecia per Pagliacci di Leoncavallo.
La
Spezia Lunedi 9 maggio 2016
Ezia
Di Capua – Curatore Associazione Coro Lirico La Spezia
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