domenica 10 luglio 2011

Giuseppe L.Coluccia: RICORDANDO IL GOLFO DEI POETI, DEGLI DÈI

L’artista è assai noto in Lunigiana per talento e professionalità: la pittura per lui è vita. Per anni si è dedicato con Anita sua moglie all’impegno culturale estetico di Liguria, Toscana, Emilia.
Nel tema Ricordando il Golfo (della Spezia) ha inteso entrare nelle bellezze marine e nell’entroterra di Lunigiana; come recentemente, a Barbarasco, ha dipinto i Castelli lunigianesi, avendo presente nel titolo la Francigena e i Malaspina. La sua passione si volge al paesaggio lunigianese, includendo il Golfo, e il capoluogo La Spezia il cui fascino non solo fa parte della tradizione culturale lunigianese, ma forse è un caposaldo della storia locale, connessa con altre tappe della stessa, che hanno impresso nell’arte, intesa in senso allargato, il proprio segno grafico, pittorico, architettonico. Insomma la propria cultura. Sono stati 27 i dipinti esposti nel Comune di Barbarasco (li riporto per comodità): Virgoletta: Castello e Borgo, Pieve di Sant’Andrea Montedivalli, Pontremoli Fiume, San Gimignano Castello, Madrignano Castello, Fortezza di Sarzana, Verrucola Castello, Castelnuovo Castello, Fosdinovo Castello, Tresana Panorama, Bastia Castello, Villa di Tresana, Tresana Castello, Tresana Paesaggio, Tresana Chiesa, Bastevoli Castello, Licciana Nardi Castello, Bagnone Castello, Malgrate Castello, Pontremoli Ponte, Terrarossa Castello, Filetto Borgo, Filetto Borgo, Pieve di Cristiano, Castiglione del Terziere Borgo, Filattiera Castello.
A Sala Gargià sono esposti trenta dipinti di Framarin.
Castelli, Pievi, Fortificazioni, Monumenti sono diventati la sua documentazione  forse ce li faremo entrare di sfuggita anche ora, nella mostra. Egli ha come referente il Golfo e con esso San Terenzo, Lerici, Portovenere, Isola della Spezia e in qualche modo l’entroterra di Lunigiana. L’artista è ormai un maestro, la vasta produzione forma un patrimonio archivistico di straordinaria importanza, che sta vicino al maestro Pietro Valentini ma forse lo supera in estensione. Giobatta è pittore realista, direttore della rassegna “Come nasce un'opera d’arte”. E’ nato a Gambellara (VI) nel 1946: il suo amore al paesaggio gli ha fatto attraversare la Lunigiana, accrescendo una documentazione storico-artistica straordinaria. La cura che ha per il disegno e la passione per la pittura oltre a dimostrare la capacità tecnica, denotano il pieno estro inventivo di rappresentazione come avviene nelle estemporanee, il suo slancio nella rappresentazione en plain air, e quindi il rapporto diretto con la natura, fonte di poesia.Per due volte Giobatta ha partecipato alla rassegna d’arte la Calandriniana  “Come nasce un quadro” di Sarzana. Ha pure, come direttore artistico, partecipato a ben dodici edizioni “Come nasce un’opera d’arte” (Follo-Piana Battolla). Ha partecipato alla rassegna d’arte “I! Bastione” della Spezia, seconda edizione, esponendo l’opera al Centro Culturale “Allende” del capoluogo spezzino. Le mostre personali sono innumerevoli. Come le collettive. I riconoscimenti, i premi e i consensi sono una costante che gli rende onore, dovunque sia presente.  A Barbarasco di Tresana (MS), come abbiamo detto sopra, ha folgorato con Francigena e Malaspina.
Ho davanti due sue opere, “Lerici” col suo mare, “Castello di San Terenzo” e mare. A guardar bene i dipinti di Giobatta si ispirano prevalentemente al Golfo spezzino-lunigianese, ma anche all’entroterra, in mezzo ad acque piene di vita, ora calme ora mosse dalla brezza: da segnalare il trittico “Eco del mare”,  Castello e Baia di San Terenzo, prima che l’area fosse vestita d’alberi (ma c’è pure il dipinto moderno della medesima area). Ci sono Marola delle Cinque Terre, Isola, e poi il porto con barche e barconi, e alcuni borghi come lo splendido caseggiato di Villafranca, in occasione della prima estemporanea voluta dall’Amministrazione Comunale, nella persona di Mario Mori. Il cumulo di particolari, i colori che vivono di sole e di ombre, la dolcezza delle tonalità mai in contrasto ma lanciate alla libertà di rappresentare case, vicoli, ponti, acque, e la gamma di trasparenze della natura sono pervase da una nota lirica piena di leggiadria, negli ampi silenzi che la sua pittura sa riportare. Il realismo, ripetiamo, scandisce la nota distintiva dei suoi dipinti.
L’opera può assumere il rilievo di documentazione tratta dalla natura. Anzi è sempre così. Certo, qui egli punta al Golfo, al mare di Lunigiana. A parte il silenzio che si estende come una coltre sulla natura osservata da Giobatta, la sua padronanza del colore e la tecnica riescono a dare la  “visione” del reale, come sottratta al tempo e alle mutazioni. Una pittura organica, dove la concertazione cromatica procede per campiture piene di luce e di ombra, con piena adesione alla realtà osservata, e raffigurata. Il movimento dell’acqua del mare corrisponde “poeticamente” al movimento delle nubi e del vento, anima di ogni dipinto.
Con le opere esprime una liturgia dell’amore alla natura di Lunigiana. E’ un mistico e un poeta insieme: vive questa passione allo stato puro, armoniosamente, umilmente. E’ un artista del segno, ha una raffinatezza cromatica, e un sentimento delle cose semplici, miti, silenziose. La Lunigiana è territorio di confine, dove sono passati i grandi personaggi della storia, i Malaspina in particolare, e le anime miti, la gente di tutti i giorni. Giobatta è capace -  le opere lo dimostrano - di trarre luce e armonia di cose da una realtà spesso negletta e dispersa. Sotto la sua mano la realtà “rivive”. Il Golfo rappresentato in questa mostra è sogno e realtà insieme, è umile grandezza, è nuda bellezza del suo essere e apparire.
Un silenzio secolare avvolge questi dipinti.
Essi parlano al cuore, sono attimi contemplativi, vivono un proprio fascino, un proprio misticismo; e recentemente il critico Francesco D’Esposito paragonava il Golfo della Spezia a quello di Amalfi, nella Italia del Sud. Bravo anche il poeta Vasco Bardi, che ha interpretato il mare di Lerici-San Terenzo in poesia dialettale. E’ così, tutte le volte che la mente di Framarin si volge al Golfo, ai borghi, è come se la energia intima di essi venisse dritta al cuore e lo invadesse di emozioni, di ricordi.
Sappiamo di questo percorso dalla Vallata del Magra al mare, al Golfo dei Poeti, a Lerici, a San Terenzo, le Cinque Terre, Portovenere: da questo microcosmo egli trae il fascino segreto e lo sparge sulle tele in modo che con lui anche noi ammiriamo -  forse, adoriamo!
Talento, ingegno e professionalità di Framarin anche in questa mostra trovano conferma.

Prof. Giuseppe Luigi Coluccia

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