Sezione CORO LIRICO LA SPEZIA
ROBERTA CECCOTTI |
Roberta
Ceccotti, interprete di Violetta Valèry nell'
Opera “ La Traviata” prodotta dall’Associazione Coro Lirico la
Spezia, con la Regia di Renato Bonajuto, che andrà in scena sabato
18 maggio, al Teatro Civico della Spezia, ha concesso a Ezia Di
Capua, in esclusiva per Sala Culturale CarGià l’intervista che
segue, estesa solo parzialmente ai quotidiani on line.
Lo
ringrazio moltissimo per la sua amicizia, e contraccambiando stima e
simpatia la saluto caramente anche a nome di tutti i lettori.
Ezia
Di Capua
Intervista
integrale e quanto utile per la promozione artistica sarà pubblicato
in
©
Sala Culturale CarGià Blog: http://salacargia.blogspot.com
Cantante
registro vocale soprano e regista, hai conseguito il diploma di canto
nel 2002 sotto la guida del soprano Maria Billeri, interpreterai
“Violetta” nell'Opera “La Traviata” che sarà messa in scena
sabato 18 maggio al teatro Civico della Spezia, come ti prepari ad
interpretare questo ruolo?
Violetta
è un ruolo che ho già interpretato molte volte quindi,
apparentemente, potrebbe sembrare un lavoro già pronto. In realtà
invece accade che spesso, con la routine, si possono acquisire vizi e
abitudini. Il lavoro che sto facendo in previsione della recita di
maggio è proprio quello di “ripulire” il personaggio da tutti i
piccoli vizi e vezzi che nel tempo si sono accumulati e trovare una
nuova carica interpretativa.
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|
Attorialmente
ti sei formata prevalentemente nell’ambito del teatro di ricerca
frequentando, corsi per la formazione per 'attore in Toscana
Quanto è importante la cura anche della formazione del linguaggio
dell'espressione nella rappresentazione teatrale lirica ?
La
formazione teatrale è assolutamente fondamentale. Non ci
dimentichiamo che l’opera nasce come “recitar cantando”.
Purtroppo nel nostro paese ci si affida troppo spesso al “talento
innato” degli artisti lirici ma spesso il talento da solo non
basta.
Hai
partecipato, in qualità di attrice-cantante, a rassegne e festival
in tutta Europa e svolgi un' intensa attività concertistica in
Italia e all’estero. Hai al tuo attivo numerosi ruoli nelle
principali opere del repertorio e sei stata diretta da registi quali
Daniele Abbado, Boris Stetka, Paolo Miccichè, Francesco Torrigiani,
Aldo Tarabella, Marisa Fabbri e da direttori come Fabio Maestri,
Roberto Gianola, Carlo Moreno Volpini ecc.
Quale
regista ha meglio saputo valorizzare il tuo talento ?
Quale
autore ami di più e quale ruolo da te è prediletto in
particolare ?
Per
quanto riguarda i registi non posso dire di averne uno preferito o
“assoluto”: ognuno ha delle peculiarità , ognuno di loro
costituisce un tassello diverso del grande mosaico del teatro lirico.
Per
quanto riguarda le mie preferenze musicali, parlando dal punto di
vista dello spettatore-ascoltatore ho senz’altro una predilezione
per Puccini. Come cantante invece il repertorio che meglio si adatta
alla mia voce è senz’altro quello belcantistico, in particolare le
opere di Donizetti. Tra le opere serie la mia preferita è senza
dubbio Lucia di Lammermor, mentre tra i ruoli brillanti ho una debole
per Don Pasquale. Amo molto anche il ruolo di Anna Bolena che spero
un giorno di debuttare.
Hai
sostenuto corsi di perfezionamento nella classe di regia lirica a
Orvieto tenuti dal M° Claudio Desderi e inqualità di regista hai
firmato le seguenti opere: La Serva Padrona di G. B. Pergolesi,
Ba-stiano e Bastiana di W. A. Mozart; Il Segreto di Susanna di E.
Wolf-Ferrari, Il Telefono e Amelia al ballo di G. Menotti, l'Histoire
du Soldat di I. Stravinkij, Falstaff di G. Verdi, L'Elisir d'amore di
G. Donizetti, Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini, Pagliacci di R.
Leoncavallo, Tosca, Suor Angelica e Il Tabarro di G. Puccini. Ci
puoi parlare della tua passione per la regia e delle opere meglio
rappresentate?
La
regia è stata quella che per prima mi ha fatto avvicinare all’opera,
perché, a dirla tutta, io nasco regista prima che cantante. Negli
ultimi anni ho messo un pò da parte l’attività di regista per
dare la precedenza a quella di cantante ma senz’altro in futuro
tornerò a dedicarmi agli allestimenti.
Tra
le regie che ho curato rimane nel mio cuore un allestimento di Suor
Angelica fatto all’interno della Certosa Monumentale di Calci. Lo
spettacolo si svolgeva nel chiostro della Certosa tra le celle di
clausura e il piccolo cimitero delle monache: un’emozione
indescrivibile, sembrava di vivere realmente il dramma musicato da
Puccini.
La
tua voce è inconfondibile, emozioni e incanti il tuo pubblico
sempre. Quante ore dedichi ogni giorno al canto, allo studio ? Cosa
significa per te cantare ?
Diciamo
che non c’è una costante vera e propria. Spesso sono impegnata con
concerti o prove per cui lo studio inteso come allenamento
individuale lascia il posto alla performance. Quando invece sono
libera da impegni lavorativi dedico almeno un’ora al giorno allo
studio della tecnica. Se devo studiare o preparare nuovi ruoli dedico
due o tre ore allo studio dello spartito.
Cantare
per me significa ricerca continua. Ricerca e sperimentazione della
voce intesa come strumento e ricerca musicale. Ma anche e
soprattutto ricerca su se stessi. Ogni volta che ti approcci ad un
personaggio devi cercare di capire chi è, cosa pensa e cosa voleva
dire il compositore. Poi c’è uno step successivo in cui tu da
interprete diventi veramente Violetta, Mimì, Lucia: quando riesci a
lasciarti andare al personaggio e ti metti veramente a nudo allora
accade il miracolo e anche il pubblico è travolto dalle stesse
emozioni. Questo è il dono che hanno i grandi artisti al di là
della bravura tecnica o della voce bella o potente. Callas, Di
Stefano, Del Monaco, Ricciarelli, solo per citarne alcuni, riuscivano
in ogni performance a creare questo miracolo. Altri interpreti, pur
dotati di bella voce e ottima tecnica non ottengono questo effetto o
lo ottengono occasionalmente. Spero con la mia Violetta di riuscire a
dare qualche emozione al pubblico spezzino.
Ti
sei perfezionata sia come cantante che come regista, con molti
insegnanti quali Daniele Abbado, Marisa Fabbri, Boris Stetka, Aldo
Tarabella ed altri. Hai collaborato come assistente alla regia con
Stefano Vizioli, Massimo Scaglione, Massimo Masini.
Chi
di questi insegnanti ha segnato meglio il tuo cammino artistico e ha
valorizzato meglio le tue competenze?
Per
quanto riguarda gli insegnanti di canto sono tutt’oggi molto legata
a Maria Billeri, una delle mie prime insegnanti e quella che mia ha
portato al diploma: fin da subito mi ha dato un’impostazione di
studio rigorosa e professionale. Il Maestro Sergio Bertocchi invece è
stato quello che ha segnato una svolta fondamentale dal punto di
vista della tecnica vocale. Se non lo avessi incontrato probabilmente
non avrei continuato fino ad oggi la mia avventura nel canto.
Laureata
in Lettere Moderne presso l'Università di Pisa con una tesi in
storia della Musica, sei
presidente
e direttore artistico di Orfeo InScena, associazione che promuove la
cultura musicale attraverso la produzione di opere liriche e rassegne
concertistiche in Toscana e dal 2015 direttore artistico del
Teatro Odeon di Ponsacco. Sei una professionista perfezionista
instancabile ai miei occhi mi sbaglio? Come riesci a gestire tutte
queste attività?
A
volte è veramente faticoso conciliare tutto e può anche succedere
che alcune situazioni sfuggano un po' di mano. Ci vuole veramente
molta energia e capacità organizzativa …. e riuscire a trovare dei
validi collaboratori.
Quali
sono i tuoi prossimi obiettivi?
Attualmente
sto lavorando ad un progetto per una piccola stagione musicale nei
musei pisani. Ogni concerto dovrebbe essere incentrato su un tema
particolare: così posso sfogare anche la mia vena musicologia! Spero
che vada presto in porto.
Hai
un sogno nel cassetto ?
Non
ho mai inciso finora. Spero di realizzare questo piccolo sogno prima
o poi.
Hai
un sassolino nella scarpa?
Sassolini
nella scarpa ne ho parecchi ….. lasciamo perdere.
Un
suggerimento alle giovani generazioni che si approcciano al canto
lirico ?
Innanzitutto
scegliere gli insegnanti giusti. Non fermarsi al primo che si trova o
rimanere legati per anni ad un insegnante solo perché fa promesse di
carriera e magari non insegna niente di canto.
E
poi suggerisco di fare esperienze fuori dall’Italia. In questo
momento la carriera musicale nel nostro paese è veramente molto
difficile sia per motivi “economici” sia perché troppo spesso
legata a fattori che nulla hanno a che vedere con il talento
musicale. All’estero invece ci sono sicuramente maggiori
opportunità e la qualità artistica ha ancora un valore.
Testo
a cura di Ezia Di Capua – Vice
Presidente Ass.ne Coro Lirico La Spezia e Curatore d'Arte
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IL
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INTERVISTA PUBBLICATA ONLINE A CURA DI EZIA DI CAPUA
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https://www.gazzettadellaspezia.it/cultura/item/95961-roberta-ceccotti-sara-violetta-nella-traviata-del-coro-lirico-la-spezia
E’
concesso l’utilizzo di testi e immagini ai soli fini di studio
citando sia l’Autore che il Blog di Sala Culturale CarGià come
fonte insieme al relativo link ©
Sala Culturale CarGià http://salacargia.blogspot.it
– Ringrazio
sentitamente Ezia Di Capua
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