sabato 16 marzo 2019

CARLO TORRIANI, BARITONO INTERPRETERA' GIORGIO GERMONT NELL'OPERA “LA TRAVIATA” PRODOTTA DAL CORO LIRICO LA SPEZIA – Intervista a cura di Ezia Di Capua

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2019
Sezione CORO LIRICO LA SPEZIA

CARLO TORRIANI

Carlo Torriani interpreterà Giorgio Germont nell' Opera “La Traviata” prodotta dall’Associazione Coro Lirico la Spezia, con la Regia firmata da Renato Bonajuto e Teresa Gargano, che sarà messa in scena sabato 18 maggio, alle ore 21,00 al Teatro Civico della Spezia. Torriani ha concesso a Ezia Di Capua, in esclusiva per Sala Culturale CarGià l’intervista che segue, e che sarà estesa solo parzialmente ai quotidiani on line.

Lo ringrazio moltissimo per la sua amicizia e, contraccambiando stima e simpatia lo saluto caramente anche a nome di tutti i lettori.
Ezia Di Capua

Intervista integrale e quanto utile per la promozione artistica dell'Opera Lirica “ La Traviata”sarà pubblicato in © Sala Culturale CarGià Blog: http://salacargia.blogspot.com

Carlo sei nato a Milano e ti sei laureato in Economia presso l'Università Luigi Bocconi. Compi privatamente studi musicali ed inizi lo studio del canto con Sara Corti Sforni e Maria Luisa Cioni. Hai vinto numerosi premi e sei stato segnalato in vari Concorsi, debutti ne IL TABARRO al Teatro Bonci di Cesena.
Raccontaci del tuo debutto e come nasce la tua passione per il bel canto
Beh, è una storia un po' lunga: ero in vacanza con i miei genitori e mi annoiavo mortalmente. Avevo circa 12 anni ed in campo musicale spaziavo dallo Zecchino d'oro a De André e non avevo idea di cosa fosse un'opera. In una trasmissione radiofonica fecero ascoltare "Vesti la giubba" cantata da Enrico Caruso. Ebbi i brividi. Tornato a milano comprai un LP di Caruso, poi la prima opera (ovviamente Pagliacci), poi il primo libro, poi la prima rivista.... La mia passione nasce così.

 BIGLIETTI  LA TRAVIATA
Info: 39 347 421 1455 .

Nel 2009 decidi di dedicarti ai ruoli di “buffo” debuttando nello stesso anno come Don Bartolo nel BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini, Schaunard in BOHEME, Dulcamara ne L'ELISIR D'AMORE di Donizetti, Buonafede ne IL MONDO DELLA LUNA di Haydn al Teatro Bonci di Cesena e come don Annibale Pistacchio nel IL CAMPANELLO di Donizetti al Teatro Bellini di Adrano-Catania.
Parlaci di questa tua predisposizione ad interpretare ruoli di “buffo”
Qualunque cantante di qualsivoglia corda vorrebbe interpretare i ruoli drammatici da protagonista delle opere di Verdi o Puccini. Non tutti ne hanno le qualità e molti, dopo pochi anni, abbandonano il canto proprio per questa incapacità di adattarsi ad un repertorio che, ingiustamente, si ritiene "minore". Io ho fatto la scelta di dedicare la mia carriera prevalentemente all'opera comica, in particolare settecentesca anche perchè, per cantare questi ruoli, occorre una capacità attoriale che, paradossalmente, sarebbe controproducente nei personaggi "seri". Ovviamente questa mia predisposizione non mi impedisce di affrontare anche altre parti da Michele nel Tabarro a Rigoletto o Alfio in Cavalleria o Scarpia in Tosca. Ed, ovviamente, papà Germont in Traviata, il ruolo drammatico che ho eseguito piu' di frequente.

Il tuo repertorio è davvero vastissimo nel 2010 riprendi il don Bartolo rossiniano al Trentino Opera Festival e debutti con lo stesso personaggio nel BARBIERE DI SIVIGLIA di Paisiello al Megaron di Atene, Schaunard in BOHEME al Teatro Cilea di Reggio Calabria a fianco di Amarilli Nizza, Tobia Mill ne LA CAMBIALE DI MATRIMONIO di Rossini e Gasparo in RITA di Donizetti al Teatro Marrucino di Chieti in un dittico donizettiano insieme al CAMPANELLO nel quale riprende i panni di don Annibale, e ancora al 2013 risalgono i tuoi debutti come don Grisobolo ne L'IMPRESARIO IN ANGUSTIE di Cimarosa, il Sagrestano in TOSCA, don Carissimo ne LA DIRINDINA di Domenico Scarlatti al Teatro Accademico di Castelfranco veneto e di Taddeo ne L'ITALIANA IN ALGERI, oltre a riprendere il don Bartolo nel BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini al Teatro San Babila di Milano .
Quale autore e quale ruolo prediligi?
Senza dubbio don Bartolo del Barbiere di Siviglia. E non parlo solo di quello di Rossini del quale, ormai, mi avvicino al centinaio di recite. Ma anche quello di Paisiello che ho cantato al Megaron di Atene ed, in Italia, al Marrucino di Chieti ed al Bartolo delle Nozze di Figaro che è davvero uno dei miei cavalli di battaglia. Ormai mi manca solo di cantare il Barbiere di Siviglia di Morlacchi e poi credo che, come don Bartolo, siamo davvero a posto.

Nel 2014 interpreti Bénoit e Alcindoro in BOHEME al Teatro Civico di La Spezia, l'Opera prodotta dall'Associazione Coro Lirico a Spezia ebbe un gran successo di pubblico e di critica.
Cosa pensi dell' Associazione Coro Lirico La Spezia così impegnata nel territorio a diffondere la conoscenza dell'Opera come tratto storico culturale della città.?
Intanto cominciamo a dire che La Spezia è davvero una città incantevole, situata in un luogo magnifico e con attrattive turistiche da far invidia a qualunque città italiana. Inoltre si mangia benissimo. Per quello che riguarda la Bohème, per me si trattava di un debutto in quei due ruoli che poi ho ripreso svariate volte in carriera. L'attività del Coro Lirico di La Spezia è decisamente encomiabile, intanto per la qualità degli spettacoli proposti. E poi perchè in una città importante come La Spezia dove, lo ricordo, il Teatro non produce una stagione "fissa" operistica, svolge una funzione divulgativa importantissima ed imprescindibile.


Lancia un appello e invita la città a vedere l'Opera “La Traviata” spiegando le motivazioni per cui sarà un'Opera imperdibile
Beh, la Traviata è il capolavoro di Verdi per eccellenza, è una vicenda attuale anche ai nostri giorni ed è un'opera fantastica in cui i personaggi sono magistralmente delineati. Inoltre il cast è ottimo e sicuramente sarà uno spettacolo di primissima qualità.

Il tuo curriculum artistico racconta che dal 2015 ad oggi hai avuto ruoli importanti e ti sei espresso su palcoscenici nazionali e internazionali importanti, sei ammirato dalla critica per il tuo fraseggio chiaro e conciso, per l'ottimo gusto della linea vocale, per la tua mimica, per la tua comicità, per la tua presenza scenica. Quanto tempo dedichi allo studio del canto e allo studio del personaggio?
Nel mio repertorio abituale, cioè quello del "buffo" settecentesco, il tempo dedicato allo studio è enorme in quando bisogna imparare a "dire" i recitativi nel modo piu' naturale possibile. Non è semplice, credetemi. In opere in cui almeno un terzo del totale sono recitativi, per evitare la noia si deve veramente cesellare e giocare in punta di fioretto per essere eleganti e divertenti senza scadere nelle buffonate più trite. In generale amo molto documentarmi ascoltando varie versioni discografiche dei personaggi che devo interpretare. Anche di questo "Germont père" sto già ri-ascoltando alcuni grandi del passato che, per un motivo o per un altro, hanno saputo dare un'impronta personale al ruolo. Un nome su tutti: Sesto Bruscantini che, forse perchè primeggiava sia nei ruoli seri che in quelli comici, sento molto affine al mio modo di sentire i personaggi.

Sei molto apprezzato anche come regista, hai curato gli allestimenti di LA BOHEME, CAVALLERIA RUSTICANA, NABUCCO, PAGLIACCI. TOSCA e RIGOLETTO al Teatro Ariberto ed al Teatro Chiesa di Milano e LA SERVA PADRONA e LIVIETTA E TRACOLLO al Teatro del Giardino di Bordighera mentre recentemente sei stato regista della prima ripresa moderna di DROSILLA E NESSO di Leonardo Leo al Festival Leonardo Leo a San Vito de' Normanni, de LA VEDOVA INGEGNOSA di Giuseppe Sellitto, della DIRINDINA di Scarlatti e del PIMPINONE di Albinoni al Teatro Accademico di Castelfranco veneto e de IL FILOSOFO DI CAMPAGNA di Galuppi al Teatro Comunale di Belluno. Questi ultimi spettacoli sono stati filmati e pubblicati in DVD rispettivamente da Dynamic e Bongiovanni.
Sei un vero artista a tutto tondo. Ti senti più cantante o più regista ? Parlaci della tua esperienza come regista
Ovviamente mi sento più cantante. Fare talvolta il regista mi ha arricchito molto perchè mi ha dato, in qualche modo, una visione "diversa" di come si deve montare uno spettacolo. Ma i veri registi sono altri, ovviamente. Anche se ho avuto la soddisfazione di veder pubblicate in DVD da case importanti alcuni miei lavori registici.

Carlo hai collaborato con direttori d'orchestra come Stefano Pellegrino, Daniele Agiman, Francesco Ledda, Marco Berdondini, Diego Crovetti, Marco Titotto, Giovanni Bartoli, Joseph Debrincat, Sergio Oliva, Giuseppe Camerlingo, Dariusz Mikulski, Daniele Ferrari, Massimo Taddia, Chrissantos Alisafis, Christian Deliso, Gianluca Martinenghi, Maurizio Zanini, Fabrizio Da Ros, Stefano Giaroli, Carlo Ipata, Ayis Ioannides, Riccardo Doni, Federico Bardazzi, Valter Borin, Matteo Beltrami, Luca Testa, Lorenzo Castriota Skanderbeg. Regalaci un aneddoto prezioso un ricordo particolare che ti lega in modo particolare a qualcuno di questi direttori d'orchestra
I racconti potrebbero essere tanti: da quella volta che rimanemmo bloccati su un treno in Ucraina per un paio di giorni a causa di un guasto al locomotore con il Maestro Ledda o le cene a Cipro con il Maestro Taddia. Di alcuni sono amico e ci sentiamo frequentemente. Con altri si è trattato di un semplice tratto di strada lavorativa.

Hai Lavorato con registi come Antonio Petris, Pierluigi Cassano, Paolo Panizza, Mario De Carlo, Alessio Pizzech, Gabriella Medetti, Nicola Zorzi, Pietro Ballo, Vassilios Anastassiou, Giovanna Nocetti, Alberto Paloscia, Eva Buchmann, Lorenzo Mucci, Gianni Gualdoni, Massimo Pezzutti, Gianmaria Romagnoli, Guido Zamara. Quale di questi registi ha davvero messo in luce le tue potenzilità artistiche. Puoi regalarci un ricordo diciamo “buffo “?
Un nome su tutti: Vassilios Anastassiou, un regista greco fantastico per come monta gli spettacoli e pantagruelico per quello che riguarda le cene post recita. Ma mi hanno insegnato molto anche Paolo Panizza e Gianni Gualdoni con cui ho fatto una delle Serve padrone più divertenti di sempre. Ma mi piace ricordare anche Massimo Pezzutti, un ex baritono che vive in sud America e che ho visto montare spettacoli in poco tempo in modo mirabile, e Lorenzo Giossi, figlio del grande baritono Marzio Giossi, con cui proprio in questi giorni ho fatto a Bologna il Signor Bruschino di Rossini e che ha idee e qualità che gli faranno sicuramente fare una carriera importante. Di ricordi buffi ne ho parecchi, ma non riguardano le recite di questo repertorio. Il problema è che, per quanto possa sembrare al pubblico che sia tutto improvvisato, nelle opere comiche è tutto preparato certosinamente prima, comprese le gags. E quindi bisogna avere una dose di "serietà" cantando il repertorio brillante che deve essere assoluta, proprio per evitare volgarità e scenette che, magari faranno anche ridere, ma sono improponibili al giorno d'oggi.

Carlo ti sei esibito in Italia, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Belgio, Danimarca, Olanda, Slovenia, Repubblica Ceca, Liechtenstein, Slovacchia, Grecia, Ungheria, Malta, Ucraina, Russia, Romania, Albania, USA, Canada, China, Corea del sud, Taiwan, Australia, Giappone, Estonia, Cipro, Libano. Preferisci esprimerti artisticamente in Italia o all'estero?
Sicuramente all'estero. Quantomeno perchè i pagamenti sono puntuali ed immediuati mentre in Italia, ahimè, non è così ed a volte si devono aspettare mesi, se non anni, prima di ricevere il corrispettivo pattuito. Ricordiamo che cantare è un lavoro. Divertente, se vogliamo (è meglio che andare in miniera) ma sempre lavoro. Le amministrazioni pubbliche italiane spesso lo dimenticano ed io, ad esempio, sono in causa con alcuni teatri comunali per ricevere il frutto del mio lavoro. E non sono il solo, purtroppo. Inoltre lavorare all'estero permette di conoscere paesi e culture diverse dalla nostra. E' un'esperienza unica ed affascinante.

Hai un sassolino nella scarpa ?
Ne avrei tanti. Ma mi siedo sulla riva del fiume ed aspetto di veder passare i cadaveri dei miei nemici. Ad onor del vero molti sono già passati....

Quali sono i tuo progetti futuri ?
Due debutti importanti: Tarabotto nell'Inganno felice di Rossini ed un'opera inedita di Caldara. Ma il progetto che più mi sta a cuore è la mia nuova etichetta discografica che si chiama Opera Discovery e partirà a giugno con una Cavalleria rusticana con Fabio Armiliato, Silvia Dalla Benetta ed Alberto Mastromarino, cui seguiranno CD inediti del repertorio verista. E' un progetto importante che ha richiesto anni di lavoro prima di essere approntato nella sua forma definitiva. Io ne sono direttore artistico e spero serva a valorizzare spartiti che, ormai, sono citati nei manuali di storia della musica ma trovano poco spazio in teatro ed in disco.


Testo a cura di Ezia Di Capua – Vice Presidente dell' Ass.ne Coro Lirico La Spezia e Curatore d' Arte

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INTERVISTA A CARLO TORRIANI
https://salacargia.blogspot.com/2019/03/carlo-torriani-baritono-interpretera.html
INTERVISTA A NICCOLO' DI STANI
IL CORO LIRICO LA SPEZIA METTE IN SCENA “LA TRAVIATA”

INTERVISTA A CARLO TORRIANI PUBBLICATA SUI QUOTIDIANI ONLINE A CURA DIEZIA DI CAPUA
LA GAZZETTA DELLA SPEZIA
https://www.gazzettadellaspezia.it/cultura/item/95741-intervista-al-baritono-carlo-torriani

E’ concesso l’utilizzo di testi e immagini ai soli fini di studio citando sia l’Autore che il Blog di Sala Culturale CarGià come fonte insieme al relativo link © Sala Culturale CarGià http://salacargia.blogspot.itRingrazio sentitamente Ezia Di Capua
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