sabato 23 marzo 2019

ROBERTA CECCOTTI, SOPRANO INTERPRETERA' Violetta Valèry NELL'OPERA “LA TRAVIATA” PRODOTTA DAL CORO LIRICO LA SPEZIA – Intervista a cura di Ezia Di Capua

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2019
Sezione CORO LIRICO LA SPEZIA

ROBERTA CECCOTTI

Roberta Ceccotti, interprete di Violetta Valèry nell' Opera “ La Traviata” prodotta dall’Associazione Coro Lirico la Spezia, con la Regia di Renato Bonajuto, che andrà in scena sabato 18 maggio, al Teatro Civico della Spezia, ha concesso a Ezia Di Capua, in esclusiva per Sala Culturale CarGià l’intervista che segue, estesa solo parzialmente ai quotidiani on line.
Lo ringrazio moltissimo per la sua amicizia, e contraccambiando stima e simpatia la saluto caramente anche a nome di tutti i lettori.
Ezia Di Capua

Intervista integrale e quanto utile per la promozione artistica sarà pubblicato in
© Sala Culturale CarGià Blog: http://salacargia.blogspot.com

Cantante registro vocale soprano e regista, hai conseguito il diploma di canto nel 2002 sotto la guida del soprano Maria Billeri, interpreterai “Violetta” nell'Opera “La Traviata” che sarà messa in scena sabato 18 maggio al teatro Civico della Spezia, come ti prepari ad interpretare questo ruolo?
Violetta è un ruolo che ho già interpretato molte volte quindi, apparentemente, potrebbe sembrare un lavoro già pronto. In realtà invece accade che spesso, con la routine, si possono acquisire vizi e abitudini. Il lavoro che sto facendo in previsione della recita di maggio è proprio quello di “ripulire” il personaggio da tutti i piccoli vizi e vezzi che nel tempo si sono accumulati e trovare una nuova carica interpretativa.

BIGLIETTI 
GIA' IN VENDITA AL TEATRO CIVICO
Via Fazio 45 e via Carpenino, tel. 0187.727521
Da lunedì a sabato, ore 8:30-12:00
 mercoledì anche 16:00-19:00
Attorialmente ti sei formata prevalentemente nell’ambito del teatro di ricerca frequentando, corsi  per la formazione per 'attore in Toscana Quanto è importante la cura anche della formazione del linguaggio dell'espressione nella rappresentazione teatrale lirica ?
La formazione teatrale è assolutamente fondamentale. Non ci dimentichiamo che l’opera nasce come “recitar cantando”. Purtroppo nel nostro paese ci si affida troppo spesso al “talento innato” degli artisti lirici ma spesso il talento da solo non basta.

Hai partecipato, in qualità di attrice-cantante, a rassegne e festival in tutta Europa e svolgi un' intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Hai al tuo attivo numerosi ruoli nelle principali opere del repertorio e sei stata diretta da registi quali Daniele Abbado, Boris Stetka, Paolo Miccichè, Francesco Torrigiani, Aldo Tarabella, Marisa Fabbri e da direttori come Fabio Maestri, Roberto Gianola, Carlo Moreno Volpini ecc.
Quale regista ha meglio saputo valorizzare il tuo talento ?
Quale autore ami di più e quale ruolo da te è prediletto in particolare ?
Per quanto riguarda i registi non posso dire di averne uno preferito o “assoluto”: ognuno ha delle peculiarità , ognuno di loro costituisce un tassello diverso del grande mosaico del teatro lirico.
Per quanto riguarda le mie preferenze musicali, parlando dal punto di vista dello spettatore-ascoltatore ho senz’altro una predilezione per Puccini. Come cantante invece il repertorio che meglio si adatta alla mia voce è senz’altro quello belcantistico, in particolare le opere di Donizetti. Tra le opere serie la mia preferita è senza dubbio Lucia di Lammermor, mentre tra i ruoli brillanti ho una debole per Don Pasquale. Amo molto anche il ruolo di Anna Bolena che spero un giorno di debuttare.
 
Hai sostenuto corsi di perfezionamento nella classe di regia lirica a Orvieto tenuti dal M° Claudio Desderi e inqualità di regista hai firmato le seguenti opere: La Serva Padrona di G. B. Pergolesi, Ba-stiano e Bastiana di W. A. Mozart; Il Segreto di Susanna di E. Wolf-Ferrari, Il Telefono e Amelia al ballo di G. Menotti, l'Histoire du Soldat di I. Stravinkij, Falstaff di G. Verdi, L'Elisir d'amore di G. Donizetti, Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini, Pagliacci di R. Leoncavallo, Tosca, Suor Angelica e Il Tabarro di G. Puccini. Ci puoi parlare della tua passione per la regia e delle opere meglio rappresentate?
La regia è stata quella che per prima mi ha fatto avvicinare all’opera, perché, a dirla tutta, io nasco regista prima che cantante. Negli ultimi anni ho messo un pò da parte l’attività di regista per dare la precedenza a quella di cantante ma senz’altro in futuro tornerò a dedicarmi agli allestimenti.
Tra le regie che ho curato rimane nel mio cuore un allestimento di Suor Angelica fatto all’interno della Certosa Monumentale di Calci. Lo spettacolo si svolgeva nel chiostro della Certosa tra le celle di clausura e il piccolo cimitero delle monache: un’emozione indescrivibile, sembrava di vivere realmente il dramma musicato da Puccini.

La tua voce è inconfondibile, emozioni e incanti il tuo pubblico sempre. Quante ore dedichi ogni giorno al canto, allo studio ? Cosa significa per te cantare ?
Diciamo che non c’è una costante vera e propria. Spesso sono impegnata con concerti o prove per cui lo studio inteso come allenamento individuale lascia il posto alla performance. Quando invece sono libera da impegni lavorativi dedico almeno un’ora al giorno allo studio della tecnica. Se devo studiare o preparare nuovi ruoli dedico due o tre ore allo studio dello spartito.
Cantare per me significa ricerca continua. Ricerca e sperimentazione della voce intesa come strumento e ricerca musicale. Ma anche e soprattutto ricerca su se stessi. Ogni volta che ti approcci ad un personaggio devi cercare di capire chi è, cosa pensa e cosa voleva dire il compositore. Poi c’è uno step successivo in cui tu da interprete diventi veramente Violetta, Mimì, Lucia: quando riesci a lasciarti andare al personaggio e ti metti veramente a nudo allora accade il miracolo e anche il pubblico è travolto dalle stesse emozioni. Questo è il dono che hanno i grandi artisti al di là della bravura tecnica o della voce bella o potente. Callas, Di Stefano, Del Monaco, Ricciarelli, solo per citarne alcuni, riuscivano in ogni performance a creare questo miracolo. Altri interpreti, pur dotati di bella voce e ottima tecnica non ottengono questo effetto o lo ottengono occasionalmente. Spero con la mia Violetta di riuscire a dare qualche emozione al pubblico spezzino.

Ti sei perfezionata sia come cantante che come regista, con molti insegnanti quali Daniele Abbado, Marisa Fabbri, Boris Stetka, Aldo Tarabella ed altri. Hai collaborato come assistente alla regia con Stefano Vizioli, Massimo Scaglione, Massimo Masini.
Chi di questi insegnanti ha segnato meglio il tuo cammino artistico e ha valorizzato meglio le tue competenze?
Per quanto riguarda gli insegnanti di canto sono tutt’oggi molto legata a Maria Billeri, una delle mie prime insegnanti e quella che mia ha portato al diploma: fin da subito mi ha dato un’impostazione di studio rigorosa e professionale. Il Maestro Sergio Bertocchi invece è stato quello che ha segnato una svolta fondamentale dal punto di vista della tecnica vocale. Se non lo avessi incontrato probabilmente non avrei continuato fino ad oggi la mia avventura nel canto.

Laureata in Lettere Moderne presso l'Università di Pisa con una tesi in storia della Musica, sei
presidente e direttore artistico di Orfeo InScena, associazione che promuove la cultura musicale attraverso la produzione di opere liriche e rassegne concertistiche in Toscana e dal 2015 direttore artistico del Teatro Odeon di Ponsacco. Sei una professionista perfezionista instancabile ai miei occhi mi sbaglio? Come riesci a gestire tutte queste attività?
A volte è veramente faticoso conciliare tutto e può anche succedere che alcune situazioni sfuggano un po' di mano. Ci vuole veramente molta energia e capacità organizzativa …. e riuscire a trovare dei validi collaboratori.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Attualmente sto lavorando ad un progetto per una piccola stagione musicale nei musei pisani. Ogni concerto dovrebbe essere incentrato su un tema particolare: così posso sfogare anche la mia vena musicologia! Spero che vada presto in porto.

Hai un sogno nel cassetto ?
Non ho mai inciso finora. Spero di realizzare questo piccolo sogno prima o poi.

Hai un sassolino nella scarpa?
Sassolini nella scarpa ne ho parecchi ….. lasciamo perdere.

Un suggerimento alle giovani generazioni che si approcciano al canto lirico ?
Innanzitutto scegliere gli insegnanti giusti. Non fermarsi al primo che si trova o rimanere legati per anni ad un insegnante solo perché fa promesse di carriera e magari non insegna niente di canto.
E poi suggerisco di fare esperienze fuori dall’Italia. In questo momento la carriera musicale nel nostro paese è veramente molto difficile sia per motivi “economici” sia perché troppo spesso legata a fattori che nulla hanno a che vedere con il talento musicale. All’estero invece ci sono sicuramente maggiori opportunità e la qualità artistica ha ancora un valore.


Testo a cura di Ezia Di Capua – Vice Presidente Ass.ne Coro Lirico La Spezia e Curatore d'Arte

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INTERVISTA A CARLO TORRIANI
INTERVISTA A NICCOLO' DI STANI
IL CORO LIRICO LA SPEZIA METTE IN SCENA “LA TRAVIATA”

INTERVISTA PUBBLICATA ONLINE A CURA DI EZIA DI CAPUA
LA GAZZETTA DELLA SPEZIA - clicca sul link per leggere
https://www.gazzettadellaspezia.it/cultura/item/95961-roberta-ceccotti-sara-violetta-nella-traviata-del-coro-lirico-la-spezia

E’ concesso l’utilizzo di testi e immagini ai soli fini di studio citando sia l’Autore che il Blog di Sala Culturale CarGià come fonte insieme al relativo link © Sala Culturale CarGià http://salacargia.blogspot.itRingrazio sentitamente Ezia Di Capua
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Info: Mobile +39 348 8964150 eziadicapua@libero.it

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