sabato 1 settembre 2012

" LA MISURA DELL' AMORE " di Ezia Di Capua: Recensione di Maria Giovanna Guidone

Ho conosciuto Carla solo qualche anno prima che ci lasciasse. L’occasione era la sua tanto amata “Marguttiana”. Ho appena terminato la lettura del libro che Ezia, sua figlia, le ha dedicato .
Non conoscevo ancora la sua storia personale ma ricordo di aver avuto di lei sin dal principio l’impressione di una donna forte , infaticabile : l’energia fatta persona.
Nelle sue pagine Ezia racconta la sua vita attraverso un dialogo mai interrotto con lei. Oltre la vita.
Nelle parole di Ezia leggo Carla. Carla continua a parlare, a vivere, a stare tra noi.
Ma ho trovato molto più.
Ho trovato la “misura dell’amore”, dell’ amore che non aveva misura, appunto, nel cuore di Carla. Tutta la sua vita sembra essere dettata dall’amore. L’amore profondo , appassionato e sincero di una donna per il suo borgo, per la sua gente, una donna di altri tempi, eppure in quei tempi così moderna e all’avanguardia.
Ma ho trovato anche l’amore che non ha misura di una figlia per sua madre . Ho trovato attraverso il ritratto di una madre, una figlia.


Maria Giovanna Guidone


Maria Givanna Guidone Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne, presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Nel 2001 si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Carrara al Corso Sperimentale di Disegno  diretto dal Prof. Walter Tacchini.
Si è diplomata nel 2005 discutendo  una tesi di laurea su “La Ceramica d’arte ad Albissola tra il 1930 e il 1950.Ha partecipato a numerose mostre collettive in Liguria e in Toscana. Esegue le proprie opere utilizzando  tecniche miste su tela o su tavola  raffigurando soggetti  dal vero. Dopo un esordio nelle tecniche decorative su porcellana al terzo fuoco si è avvicinata alla pittura  inizialmente attraverso la tecnica dell’acquerello.Attualmente frequenta la Scuola libera del nudo presso la suddetta Accademia.Da qualche anno si dedica alla pittura ad olio su tela affiancando a questa l’uso di tecniche miste su carta e su tavola, privilegiando spesso l’uso dei pastelli. Predilige soggetti tratti dal vero,  prestando particolare attenzione al mondo naturalistico cercando di darne una visione che vuole essere realistica ma non descrittiva, filtrata attraverso la ricerca di una visione personale della realtà che si esprime con l’alternarsi  di tinte tenui, leggere e di toni più forti , talvolta contrastanti


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