La mostra di pittura di Rosella qui a San Terenzo è tra gli eventi culturali che onorano il Comune di Lerici - parola del sindaco Emanuele Fresco - perchè l'artista ha molti amici ed è conosciuta nel suo porsi a contatto con la natura delle cose, in cui grandeggiano seni di mare e angoli di colline, dono celeste nel Golfo dei Poeti. I dipinti - venti in tutto - sono una contenuta scelta appprodata a Sala "Cargià", per interesse di Ezia Di capua, artista anche lei, figlia di Carla Gallerini, donna sensibile alla cultura e all'arte che aveva fatto di questa sala esposisitiva il centro di attrazione per il territorio di Lerici e di Lunigiana. Purtroppo ci ha lasciati per sempre, Carla! E abbiamo voluto ricordarla in quest'ora. Le opere della pittrice Balsano sono qui esposte, per i vincoli affettivi che legano ancora l'artista a Carla, e al pubblico così numeroso, tra cui noto oltre al Sindaco Fresco, Graziano Dagna, direttore Artistico della Calandrianina, Raffaele Cavaliere, Marisa Marino, Mirella Raggi, Deborah Sturlese, Neddi Gianrossi che con Balsano si era ritrovata nella mostra a Coop-Liguria della Spezia. E tanti altri, amici e ammiratori. La passione di "dipingere" in Rosella è modo di manifestare lo stile, la personalità. Il primo suo dipinto è Scalinata alle Cinque Terre, e si comprende la scelta di questo luogo di bellezza naturale, custodita dagli déi, in quei colori ocra e giallo misti al verde. Di qui spaziano scorci di paese, torrenti, stagni, spiagge toscane, stagioni, luoghi segreti di Lunigiana. Ma lo sguardo si posa su alcuni di questi dipinti.
Anzitutto osserviamo Battistero: il chiaroscuro fa cogliere ombre e luci in un accordo di naturale perfezione, in una musicalità cromatica che gioca l’effetto dell’ocra, il colore di terra, con punte di verde cupo, di alberi, sfondo al monumento. E l'ocra in pittura, si badi, è calore, voluttà, finezza dei sensi. Così è la natura osservata, fonte di emozione, luce che fluisce sui muri e ombre calde, quasi d’umana accoglienza. Con questo silenzio, che protegge ed esalta insieme il monumento. La natura specchio è tutta riflessa nel dipinto Ruscello: sono belle le campiture, quella centrale è un sorgiva di luce che si irradia sui prati vicini e sui fiori gialli, corre salendo pei clivi, su per i cupi alberi, che fanno da confine naturale. La nota di lirismo investe le due opere, cui manca solo la parola per esser canto. Monastero: prima che sia Monastero, in lontananza, quanto amore dell’artista a una natura di acque e di verde in tonalità ocra, coi delicati sfumati del medesimo colore! La sagoma del monastero anima il borgo, distante, ma in primo piano ci sono quegli alberi e il loro abbraccio di verde proteso nell’aria e nel vento. La luce viene da sinistra, dal mare, il chiaroscuro muove da destra e gioca con le acque e coi riflessi. La pittura A Levante è un atto di contemplazione naturale: mare e collina si offrono alla visione, e nel mezzo delle acque, emerge quell’ammasso di rocce, in cui posa una tenerezza infinita, con quel gioco di luce in primo piano. Ancora il verde e l’ocra sono il segno di grazia di questo spazio contemplato tra mare e colle. E siamo al dipinto Meditazione.
O forse “soliloquio”. Si diceva qui sopra della bravura di Rosella nei ritratti. Ci siamo. Questo volto di donna, è di un bello sfumato d’ocra, come se la donna fosse più che una fisicità, un atto contemplativo, come quando si vedono le cose in sogno. La fonte di luce che parte da sinistra si modula all’ombra che sale in alto fino al volto, di profilo classico, nel chiuso dramma di quegli occhi che si guardano dentro – come se la donna conversasse con la sua anima. La personale di Rosella Balsano corre su questo filo di luci e ombre, di emozione viva a contatto con la natura, di poesia visiva, di finezza lirica che la rende interessante, svelatrice di bellezza.
Prof. Giuseppe Luigi Coluccia
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