MADAMA BUTTERFLY di Giacomo
Puccini - Trama
e Personaggi
Madama
Butterfly è un'opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su
libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito e nel
libretto "tragedia giapponese".
La prima ebbe luogo a Milano, il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala.
Puccini era certo di riscuotere il successo che immaginava gli spettasse di
diritto per un'opera come "Madama Butterfly"; per questo motivo
scelse (di comune accordo con Giulio Ricordi, suo editore) il polcoscenico
della Scala per la sua prima.
Questa sua scelta era data probabilmente da una voglia di rivincita verso il
Teatro che nel 1889 aveva bocciato il suo "Edgar".
Purtroppo la prima dell'opera si risolse in un fiasco, evento inaspettato dopo
i tre successi pucciniani Manon Lescaut, La Bohème e Tosca.
L'opera si basa sul dramma "Madame Butterfly" del commediografo
statunitense David Belasco, a sua volta ispirato da un racconto omonimo di John
Luther Long.
I librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica cominciarono il lavoro sul
libretto a partire dal 1901. Per alcune suggestioni orientaleggianti presero
spunto dal romanzo di ambientazione giapponese "Madame Chrysanthème"
di Pierre Loti.
Puccini era fortemente convinto della validità del soggetto esotico e dal
potenziale espressivo della geisha sedotta, abbandonata e suicida. Per musicare
il dramma, si documentò minuziosamente sulle musiche, gli usi e i costumi del
Giappone; per fare ciò si avvalse della collaborazione di Sada Yakko (una
famosa attrice) e della moglie dell'ambasciatore giapponese in Italia.
L'insuccesso con cui venne accolta Madama Butterfly, spronò Puccini ad una
revisione dell'opera, eliminando alcuni numeri musicali trascurabili,
modificando alcune scene e dividendo l'opera in tre atti invece che due.
PERSONAGGI
Madama
Butterfly (Cio-Cio-San) - soprano
B.F. Pinkerton, tenente della marina degli Stati Uniti - tenore
Suzuki, servente di Cio-Cio-San - mezzosoprano
Sharpless, console degli Stati Uniti a Nagasaki - baritono
Goro, nakodo - tenore
Lo zio Bonzo - basso
Il Principe Yamadori - tenore
Kate Pinkerton - mezzosoprano
Yakusidé - basso
La zia - soprano
La cugina - soprano
Dolore - bambino, mimo
TRAMA
ATTO PRIMO
La storia ha
inizio a Nagasaki, agli inizi del '900. Pinkerton, tenente della marina degli
Stati Uniti, si unisce in matrimonio a Cio-Cio-San, una geisha quindicenne. Il
matrimonio si celebra secondo la legge giapponese; questo da diritto a
Pinkerton di ripudiare la moglie in qualsiasi momento per sposare una donna
americana.
Le azioni di Pinkerton sono guidate da spirito d'avventura e dalla vanità. Al
contrario Cio-Cio-San - che dopo le nozze si fa chiamare Madama Butterfly - è
realmente innamorata dell'ufficiale di marina.
Questo amore attira su di lei l'ira dello zio bonzo, che la accusa di aver
rinnegato la sua cultura e la famiglia.
ATTO SECONDO - Parte Prima
Poco dopo le nozze, Pinkerton torna in patria, abbandonando la giovane sposa.
Nonostante l'incredulità dell'ancella Suzuki, Mutterfly è fiduciosa del fatto
che suo marito tornerà da lei in primavera come da lui promesso.
Nel frattempo
Pinkerton si risposa con l'americana Kate. Continua tenersi in contatto con il
console Sharpless, chiedendogli di spiegare a Butterfly l'accaduto.
Nonostante i tentativi di Goro di trovarle un nuovo marito, Butterfly continua
ad avere una fede incrollabile nella lealtà del marito.
Per porre fine ai dubbi circa la fedeltà del marito, Butterfly mostra al
console il figlio nato dalla seppur breve relazione con Pinkerton.
Dopo tre anni Pinkerton fa ritorno a Nagasaki insieme a Kate. Butterfly chiede
a Suzuki di preparare la casa per accogliere nel migliore dei modi quello che
crede essere ancora il suo sposo.
ATTO SECONDO
- Parte Seconda
L'attesa di Butterfly
si protrae per tutta la notte.
Pinkerton, messo a conoscenza dell'esistenza di suo figlio da Sharpless, si
reca da Butterfly; la sua unica intenzione è di prendere suo figlio, portarlo
negli Stati Uniti ed educarlo secondo gli usi occidentali.
Anche il console Sharpless spinge affinchè il bambino venga affidato a
Pinkerton e alla sua nuova moglie.
Solo a questo punto Butterfly apre gli occhi e capisce la realtà delle cose: la
sua felicità, la sua grande storia d'amore era in realtà solo un'illusione.
Decide dunque di uscire di scena in silenzio, dando un'ultimo abbraccio al
figlio, con il volto coperto di lacrime.
Pone il bimbo in una culla di stuoia e lo benda delicatamente; seguendo
un'antica usanza giapponese, si toglie la vita con un pugnale cerimoniale
donatole dal padre.
Ezia Di
Capua – Curatore Ass. Coro Lirico La Spezia
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