domenica 8 settembre 2013

EZIA DI CAPUA ringrazia gli amici intervenuti al vernissage di " Prospettive in Acquerello 1976 - 2013 "

Ringrazio tutti gli amici che con caloroso affetto sono intervenuti in Sala CarGià il 22 Agosto al vernissage di “ Prospettive in Acquerello 1976 - 2013 “
e dedico a loro queste riflessioni  sulle mie opere.
……ancora il mio grazie di cuore a Tutti
Ezia

 
EZIA DI CAPUA
are arte per me è pura libertà, è comunicazione, è  ricerca e sviluppo armonico del progetto. La mia arte  ha trovato spinta in un’idea precisa e meditata che in sintesi posso definire: la ricerca di espressione e di armonia, delle forme geometriche, attraverso il punto.
Il geometrico lo  concepisco come armonia e come ordine, come espressione di emozioni delle quali vorrei sottolineare la vastità e la potenza. La sfera, il triangolo e la linea sono simboli di positività interiore, che esprimo attraverso la perfezione della forma sottolineata dai colori usati, a loro volta simbolicamente scelti.
La luce è concepita come simbolo di vita e positiva lettura di questa.
Indubbiamente con l’arte  esprimo il mio animo e i miei stati d’animo, senza pormi un limite senza aver paura di tentare quel cammino dove le emozioni sono “il perché” di un’opera, sono la spinta interiore e sono il messaggio dell’opera stessa.
Tutto questo è semplicemente il mio fare arte, mondo dove tutto è emozione, sensazione, positivo e negativo, vita e non vita.

Spesso dipingo architetture  nei miei acquerelli, in sezioni che fluttuano tra la più classica inquadratura Metafisica e una nuova formulazione d’immagine Surrealista dove l’edificio, il monumento  sono riflessi di  ricordo. La mia visione artistica introduce lo spettatore in un mondo ove le icone principali sono sempre riconoscibili, ma l’ambientazione è in qualche modo trasformata, meglio dire trasfigurata come se lo spettatore fosse all’interno di un mondo “onirico”. 
Negli acquerelli dove affiora l’architettura metafisica è definita  l’idea di scolpire lo spazio, attraverso il punto, con equilibrio, funzionalità, bellezza e leggerezza. Lo spazio diviene contemporaneamente testimonianza di memoria e futuro. Le linee che formano il corpo dell’opera, lanciano, anche se immobili, chiari messaggi si pensi  ai templi greci e romani, alle  chiese che  sono simboli permanenti di aggregazione, elevazione spirituale e potere esercitato in cielo e soprattutto in terra.
Interessante il gioco di presenza  e  di assenza della figura umana.
In alcuni acquerelli,  netta è la naturale concezione di una realtà parallela interiore “onirica”, ovvero propria del sogno che mi offre la possibilità di indagare in universi paralleli del subconscio, senza limitazioni.Da sempre alla ricerca della mia libertà espressiva, con un sottile filo d’ironia,  cerco la magia e la perfezione nell’icona architettonica  sia essa “ impossibile” o “ possibile”, attraverso  prospettive multiple, sovrapposte, difficilmente ripetibili grazie all’ applicazione della mia personale tecnica di esecuzione il puntinismo ad acquerello.
Ho poi compreso con l’applicazione delle mie leggi creative, che le strutture ordinarie viste attraverso più punti di fuga, potevano farmi accedere ad un’ altra dimensione, fatta d’immagini, dove la riconoscibilità  del luogo non è necessaria. Su questa nuova interpretazione e intuizione, abbandono i vecchi cliché e maturano le mie ultime opere che introducono lo spettatore in un mondo onirico intriso di storia e di  futuro composto da immagini rigorose, che trasmettono una  struttura del racconto visivo anche morale,  oltre ad essere dense di significati tanto da indurre allo stupore, alla riflessione, al silenzio.

La mostra ha voluto illuminare il mio percorso artistico che, attraverso questa mostra coglie l’occasione per provare a decifrare quel discorso criptico, quel filo sottile, che unisce le mie opere, guardando attraverso i cicli pittorici che hanno caratterizzato i dipinti nel divenire di una creazione oggi sempre più rigorosa. Si fa dunque il punto su un lavoro di grande coerenza intellettuale e artistica, che sfugge alle definizioni e non può essere incasellato in un movimento ma inquadrato nella storia,  una storia tutta personale nella pittura.
Le opere sono state esposte secondo i cicli: Opere grafiche  (1976-1984), Studi (1984-1999), Acquerelli ( 1999-2013)
Nelle  mie opere emerge la figurazione simbolica, di una pittura che è intenzionalmente religiosa nei richiami mitologici, etici, simbolici, laici, cristiani, storici e psicologici.

Ezia Di Capua




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