sabato 17 dicembre 2011

La Misura dell'Amore: quando le parole non bastano

Discorso di presentazione del libro di Ezia Di Capua
(Lerici, Sala Consiliare, sabato 10 dicembre ore 10,30)



Opera prima questa di Ezia Di Capua.
Libro dedicato alla madre Carla. L'autrice si è servita di un' affermazione di Sant'Agostino: La misura dell'amore (Edizioni Cinque terre, La Spezia 2011). E' che l'amore è senza misura, spiega subito Emanuele Fresco, sindaco di questa città, che la riporta nella prefazione. Bisogna essere docili alla scrittura di Ezia, a questo racconto che raccoglie le memorie della madre che a 75 anni ha preso il volo verso il Padre, Amore Assoluto sopra di noi. Opera prima, ho detto, ma come tale è già monumento “aere perennius”, che continua la presenza del ricordo di Carla Gallerini, santerenzina, radici in Lunigiana, messaggera per tutte le stagioni.

Assessore alla Cultura Pamela Misuri,
 Ezia Di Capua, Sindaco Emanuele Fresco,
 prof Giuseppe Coluccia
Questo libro nasce dall'amore. E' atto d'amore.
A Carla è stato dedicato qui nel borgo il Parco Giochi dei Bambini, sul lungomare. A San Terenzo, via Trogu 54, è la sede di CarGià, altro luogo che ne rende viva la memoria e nello stesso tempo attraverso l'arte diffonde il culto di bellezza e di natura, che gli Déi contemplano e tutelano. I motivi che legano questa madre al territorio sono tanti: Carla è stata modello agli abitanti di San Terenzo, ha reso vive le tradizioni e manifestazioni culturali e di costume, si è dedicata per anni al Carnevale dei Bambini, faceva parte come socia del Comitato di Frazione - e della Pro Loco e della Società Pescasport. Anche in Parrocchia (a San Terenzo) la sua presenza è stata notevole. Il mondo familiare si è ristretto al fratello Giacomo, alla figlia Ezia, ai nipoti Dario Maria e Flavio Maria, e al genero Renato. Carla ha seguito le edizioni del Trofeo “Nuoto Mezzofondo” (la quarta edizione doveva essere per Sala Cargià, ma Carla è mancata!). E' stata una donna straordinaria per comunicazione recupero e conservazione del territorio “lericino”. Si è donata agli anziani, ai bambini e ai giovani, lasciando in tutti un senso altruistico: bisogna donare se stessi. L'amore è senza misura, è innovazione continua, proiezione a ciò che è perfetto. E' stata una “passionaria”, Carla. Affetti forti e durevoli. Anche in politica ha fatto sentire l'impegno, la passione civile, la disponibilità. Ci chiediamo a questo punto se tutto questo non rifletta un atteggiamento morale profondo, una filosofia di vita.
La madre é figura centrale in letteratura.
La narrativa è estesa, da La madre di Grazia Deledda al romanzo di Marino Moretti, di Carlo Cassola, dello stesso Antonio Fogazzaro. Ma Ezia di Capua, autrice di queste memorie, ha ereditato dalla madre il senso di bellezza ed armonia, espresso nella sua arte (vedi appendice). La dedica alla madre definisce già uno stile, una scrittura originaria inconfondibile, perchè da Ezia è lontana da  ricercatezza, ornato discorso, letterarietà. Le prime sue parole sono avvolgenti: “Scrivendo piango...”, e termina con la danza e i mille baci. Sete di verità nel personaggio, sete di verità in chi scrive. La narrazione fluisce come un rivo:

Scrivere la storia della vita di mia madre a pochi giorni dalla sua scomparsa, non è stato facile. Ho dovuto farlo perchè questo desiderio pareva essere diventato per lei negli ultimi giorni della sua esistenza la ragione primaria. E così, sola e disperata, ho cercato la forza necessaria nel mio cuore e ho ordinato in fretta i ricordi che affolla-vano la mia mente, per disporre quelle emozioni e fermarle sulla carta come realmente le percepivo, senza nulla aggiungere alla spontaneità del gesto.

Ezia ha scelto la via del sentimento e della immaginazione per esporre le memorie di sua madre, e per noi sta la impressione di vaticinio, di predizione, come li ha generati il suo cuore. I sentimenti, l'amore, il fidanzamento, la famiglia, la tenerezza verso il marito e i figli si evolvono come fiori della esistenza di Carla, ventaglio di valori, richiamo a modelli di relazioni radicati nel moderno a misura che si aprano alle tradizioni degli avi. Ho ricordato l'altruismo di Carla, in senso agostiniano, l'amore degli altri, definito “filosofia di Carla”, il modo etico di essere, e che la rendeva “completa”, compiuta donna e madre, e proiezione culturale.
E' chiamata “Casa della Cultura” la Sala Cargià.
Ormai la conosciamo in molti, e gli appuntamenti con l'arte nella buona stagione sono vari e inte-ressanti, nel lancio di giovani artisti insieme agli artisti di lungo corso, già noti e affermati. Leggendo nell'animo di Carla, Ezia lanciando il ponte per allacciare altri borghi alle espressioni artistiche proprie, in qualche modo estende la conoscenza di Lunigiana, perchè nell'arte si ritrovano i Malaspina e Dante, il vescovo San Terenzo, Sarzana e Castelnuovo, lo Spino Fiorito di Filattiera, l'incantevole Porto di Lerici (Porto dei Poeti e degli Déi), le Vele, la Marguttiana, la letteratura di mare, gli scrittori che cercano gli artisti, e gli artisti che cercano gli scrittori.
Da notare – se mai sia sfuggito – il particolare della modellazione a mano di Carla nella preparazione del carnevale dei bambini, o nel lavoro della cartapesta, della decorazione, dell'arredo in manifestazioni culturali che reclamavano la sua presenza. Tale mondo “creativo” è ora passato a Ezia, che può oggi essere il riflesso della madre Carla. Lei che della madre ha conosciuto il pensiero profondo, le invenzioni, la parola scorrevole, gli slanci dettati dal sentimento e dalle emozioni, e soprattutto la proiezione di Carla verso gli altri da servire e amare, di tutto questo ne ha fatto la pista da seguire per gli amici e per gli abitanti di San Terenzo. In fondo al volume, abbiamo trattato dell'arte di Ezia e delle sua attività nel sociale. Non intendiamo ripetere quei pensieri.

La sala gremita
Richiamiamo ancora una volta l'attenzione al Parco Giochi di San Terenzo dedicato a Carla, dove è affissa la targa con le parole di Sant'Agostino, divenute ora anche libro, il libro di Ezia: La misura dell'amore [è amare senza misura]. Don Piero Corsi – che conosciamo - ha benedetto il 20 dicembre 2010 il Parco e la targa.  Ezia pare gli faccia coro con queste parole alla madre:

... sei immensamente bella, immensamente maestosa, immensamente sicura di te, immensamente sopra le pole-miche, immensamente libera, e in me si annida, lento, un immenso senso di vuoto irrisolto, irrisolvibile.

Carla ed Ezia, madre e figlia, abbiamo seguito in queste pagine di una trasparenza solare, luminose, capaci di raccogliere l'armonia dei cieli dov'è Carla, e contenere le aspirazioni e le speranze della terra, dove continuamente fioriscono le opere buone, la carità cristiana, il riscatto di tutti quelli che chiedono aiuto, sopravvivenza, dignità, salute. E un po' di quiete. Siamo grati a Ezia, in conclusione, e portiamo con noi queste sue parole ispirate e solari:

 (Mamma) ora che il tuo nome è inciso in caratteri eleganti a due passi dall'incredulo mare, tra i “tuoi castelli” che si stagliano fieri di te, in quel tuo silenzioso fronteggiare la linea d'orizzonte, nell'allegrezza pura dei giochi innocenti, ti sento e ti vedo ancora, immensamente felice, circondata dai sogni più coraggiosi e da uno smisurato amore.


Prof Giuseppe Luigi Coluccia

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http://www.comune.lerici.sp.it/allegati/gennaio_2012.pdf

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