lunedì 16 febbraio 2015

U.C.A.I. LA SPEZIA: GIOVANNI COSENZA - MOSTRA RETROSPETTIVA - Introduzione di Valerio P. Cremolini

Sala Culturale CarGà - Promozione Arte e Cultura 2015
Sezione - Mostre





Omaggio al pittore Giovanni Cosenza

La sezione spezzina dell’Unione Cattolica Artisti Italiani, con la mostra retrospettiva del pittore Giovanni Cosenza (1925-2013) visitabile da Mercoledì 18 febbraio (inaugurazione alle ore 17.00) sino al prossimo 3 marzo (da Martedì a Sabato: ore 17.30-19.30),  prosegue l’obiettivo di valorizzare esperienze artistiche del nostro territorio degne di attenzione e non sempre adeguatamente conosciute. L’esposizione allestita nella sede del Circolo Culturale “A.Del Santo (via Don Minzoni, 62) è dedicata, infatti, ad un pittore esigente e meticoloso che s’imponeva di perseguire nell’ambito dell’espressività figurativa un percorso tutt’altro che convenzionale.
Nato a Castellammare di Stabia (NA), ma già alla Spezia nel 1928 a seguito del trasferimento del padre, maresciallo della Marina Militare, Cosenza ha rivelato in giovanissima età la propensione per il disegno, in seguito positivamente affiancato alla pittura ad olio e alle impegnative tecniche calcografiche. Discrezione e riservatezza hanno caratterizzato la sua persona. Precisa il figlio Marco che suo padre “iniziata la vita lavorativa ha continuato silenziosamente, con zelo appassionato, con amore e dedizione quasi assoluta, ad esprimere mediante l’arte, il suo originalissimo modo, a volte quasi bizzarro a volte drammatico, di percepire il mondo e l’umanità nella sua interezza”.
La sua ricerca è associabile al complesso spaccato del Surrealismo e si è sviluppata in dipinti, disegni e in cicli di incisioni che rendono esplicito il suo universo affollato di metafore e di associazioni simboliche. Non sfugge l’importanza attribuita dal pittore al pensiero, quale fonte principale del suo ricco e convincente repertorio di immagini, tecnicamente ineccepibili.
Attraverso il disegno, frutto di costante disciplina mentale, Cosenza ha trovato le migliori risposte alle sue necessità compositive ed espressive, assegnandogli, al pari di celebri studiosi del lontano passato, una particolare aristocrazia nel più ampio contesto della storia dell’arte. In disegni qualitativamente esemplari, caratterizzati dall’elegante tratteggio, ha di volta in volta concretizzato un progetto creativo decisamente colto, scandito da un’inedita figurazione scaturita dall’incontro del visibile con l’invisibile. Non a caso Ferruccio Battolini, già nel 1982, lo ha definito con parole appropriate “un artista che progetta sognando”.
È una sensazione che unitamente alla capacità di concentrazione e alla ricchezza d’inventiva si coglie nell’ordinato repertorio grafico di Cosenza, disseminato di ironia e di un naturale sfondo narrativo. Dallo sguardo non neutrale sulla società non sono sfuggite a Cosenza altrettante situazioni problematiche, che egli ha interpretato graficamente confermando che il mondo è ben diverso da quello che si manifesta. È stato un uomo che credeva nell’importanza dell’amore, testimoniato nella vita familiare e nei rapporti sociali e soffriva le situazioni di disagio, d’ingiustizia ed anche di degrado, purtroppo, diffuse nel mondo.
Nonostante ciò il critico Mario Cagetti traeva la convinzione che Cosenza “non era pessimista come, forse, appariva. La speranza - ha scritto - può attendere alla svolta della via. L'uomo è sem­pre il centro dell'universo”.
Un dovizioso capitolo della pittura di Cosenza riguarda l’arte sacra, avvicinata con sommo interesse e con esiti altrettanto significativi. È suo il maestoso “Crocifisso” realizzato nel 1972 per la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo a Pegazzano (replica dell’analogo  “Crocifisso” in San Damiano ad Assisi). Sul retro dello stesso si ammira la “Madonna dell’Acquasanta” (poco conosciuta per la sua posizione). Sempre di Cosenza sono il bellissimo “Stendardo” raffigurante la storica icona di San Michele Arcangelo e la tela che richiama l’apparizione della Madonna al pastore Benedetto Pareto, esposta in una bacheca presso il Santuario della Madonna della Guardia del Vignale.

Valerio P.Cremolini



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