domenica 28 settembre 2025

MASSIMO DOLFI, baritono sarà Giorgio Germont ne “ La Traviata” Teatro Astoria Lerici 10 ottobre ore 21,15 - Intervista a cura di Ezia Di Capua


Massimo Dofi, baritono

LE INTERVISTE DIETRO AL SIPARIO a cura di Ezia Di Capua

Felice di aver intervistato Massimo Dolfi, baritono affermato in Italia e all'estero, che vestirà i panni di Alfredo Germont ne "La Traviata" di G.Verdi che andrà in scena al Teatro Astoria di Lerici venerdì 10 ottobre 2025 alle 21:15, una produzione dell'Associazione Coro Lirico La Spezia, con il Patrocinio del Comune di Lerici e il contributo della Fondazione della Spezia (Bando "Pillole di cultura" 2025).

  1. Giorgio Germont è spesso percepito come il principale antagonista della felicità tra Violetta e Alfredo, agendo per salvare l'onore della famiglia. Come interpreti e giustifichi il suo rigore morale? Cercherai di mettere in luce anche il lato affettuoso e protettivo del padre, o lo vedi principalmente come un uomo ancorato alle convenzioni sociali del suo tempo?

La figura di Giorgio Germont è una figura complessa. Indubbiamente è un uomo che incarna i valori del suo tempo, dettati dalla borghesia e dal patriarcato dell’Ottocento. Un personaggio coerente con il mondo del tempo. Cercherò di rappresentare entrambi le facce di questa medaglia. Inizialmente una figura molto più rigida, avversa alla situazione dei due amanti, poi con il proseguo dell’Opera sempre più affettuosa e protettiva. Alla fine, nel terzo atto persino umano e pentito.

  1. "Pura siccome un angelo..." Il lungo e celebre duetto con Violetta, in cui Germont le chiede di sacrificare il suo amore per il bene della famiglia, è il culmine emotivo del ruolo. Come affronti questo passaggio dal punto di vista interpretativo? Qual è la difficoltà maggiore nel rendere il progressivo ammorbidimento e la crescente compassione di Germont verso Violetta?

Il duetto fra Violetta e Germont attraversa diversi stati d’animo. Germont che all’inizio entra in maniera fredda e rigida, con passaggi di riposta molto bruschi nei confronti di Violatta, nell’andare avanti del duetta trasforma il suo atteggiamento in sorpresa, rimanendo colpito dalle rsposte ferme e convinte di Violetta. Alla fine Germont si dimostra quasi compassionevole verso una donna che non solo è ferita ma è anche disposta al sacrificio. Questi diversi atteggiamenti comportamentali tradotti nel canto mi portano a cercare suoni che cambiano e crescono man mano che la scena va avanti. Da suoni staccati, duri, definiti iniziali porterò nel proseguo dei suoni più legati, più maturi, più rotondi.

  1. "Di Provenza il mar, il suol" Questa è l'aria più famosa del suo ruolo, in cui Germont cerca di persuadere il figlio Alfredo a tornare alla casa paterna. Dal punto di vista vocale, come mantieni il giusto equilibrio tra la dolcezza del ricordo e l'autorità paterna necessaria per imporsi sul figlio innamorato?

Sicuramente è l’aria più famosa per Giorgio Germont. Un’aria famosissima dove un padre che cerca di persuadere il proprio figlio con il ricordo. La nostalgia del passato, delle radici, delle proprie origini. Non è un ‘aria di rimprovero verso il figlio ma la ricerca di convincerlo, quasi di supplicarlo. Nel canto cercherò la rotondità dei suoni con calma e fermezza. Toni morbidi e decisi cercando di mantenere un suono sempre legato dal colore caldo.

  1. Il rapporto tra Germont padre e Alfredo è teso e complesso. C'è un momento specifico in cui la tua interazione con Alfredo sul palco rivela la sincera sofferenza di un padre che crede di agire nel modo giusto, ma che contemporaneamente ferisce profondamente il figlio. Puoi descriverlo?

Questa è una delle sfumature più profonde e difficili del personaggio di Giorgio Germont. Germont crede di fare il bene del figlio ma al tempo stesso distrugge la sua felicità. Il tutto culmina nella scena della festa di Flora dove Alfredo umilia pubblicamente Violetta gettandole i soldi ai piedi. In quel momento Germont si rende conto che il figlio ha perso il controllo. Il padre condanna fermamente il figlio per il gesto crudele e con durezza cerca di farlo ritornare in sé. Al contempo, Germont si sente corresponsabile di tale gesto se anche lui stesso non avesse portato alla separazione dei due giovani.

  1. Il repertorio verdiano è fondamentale per la voce baritonale. Germont, pur non essendo un "baritono di forza" richiede grande tenuta e nobiltà di fraseggio. Cosa significa per te interpretare un ruolo verdiano e quali sono le esigenze specifiche che Verdi pone alla voce di Germont?

Una sfida assoluta. Il ruolo di Giorgio Germont per un baritono è un ruolo importantissimo. La difficoltà che vivo non è solo vocale ma anche e soprattutto interpretativa. Verdi porta la voce nei ruoli di baritono come Germont, ma anche Rigoletto o Macbeth, a diventare un veicolo di dissidio, di tormento. Quindi non è solo la difficoltà nel cantare ma anche nell’interpretare un sentimento combattuto, drammaticamente complesso. Per la voce occorre utilizzare una tavolozza di colori diversi, dal canto fermo e duro alla dolcezza, dall’essere freddo e severo ad essere commosso e supplichevole.

  1. Germont riappare nel finale per rivelare la verità ad Alfredo e per assistere alla morte di Violetta. In quel momento, Germont è un uomo che ha compreso il suo errore. Come gestisce emotivamente questo pentimento sul palco e in che modo questo chiude l'arco narrativo del tuo personaggio?

Il finale di La Traviata è proprio il punto in cui Germont completa il suo arco narrativo. Da padre di principi morali e patriarcali a uomo che riconosce la verità dell’amore fra Violetta ed Alfredo. Anche se tardi riconosce il proprio errore e la gravità delle sue azioni, pentendosi. Cercherò di lasciare il ruolo teatrale, cercando di essere umano. Riconoscendo gli errori commessi e chiedendo perdono. Nel finale Germont non ha più parole, assiste quasi silenziosamente all’epilogo che lui stesso ha contribuito a distruggere. Anche nella voce cercherò di mantenere suoni contenuti e misurati.

  1. L'opera è prodotta dall'Associazione Coro Lirico La Spezia e si tiene in un teatro raccolto come l'Astoria di Lerici. Qual è il motivo principale per cui gli spettatori, in particolare quelli che non hanno mai visto La Traviata o che la conoscono bene, dovrebbero venire al Teatro Astoria di Lerici il 10 ottobre, e quale riflessione speri che il pubblico porti con sé dopo aver assistito al dramma di Violetta e della famiglia Germont?

Cantare in questo allestimento sarà un’occasione per tutti. Non solo per noi che cerchiamo di portare la lirica e il teatro più vicino alle persone ma anche al pubblico che avrà l’occasione di toccare da vicino il dramma che insieme stiamo vivendo. La scelta di eseguire l’opera con pianoforte permette agli spettatori di cogliere con più trasparenza le voci di noi artisti, i nostri dialoghi, i nostri respiri. Tutto può arrivare in maniera più limpida, senza filtri, cogliendo l’essenza di tutti i personaggi. Io cercherò di portare un Germont che spesso viene visto come autoritario, in maniera più fragile, umana.

Testo dell'intervista di Ezia Di Capua – Ogni diritto è riservato 

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LE INTERVISTE DIETRO AL SIPARIO
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KENTARO KITAYA , tenore

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ROBERTA CECCOTTI, soprano

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KENTARO KITAYA, tenore

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ROBERTA CECCOTTI, soprano

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MARIA BRUNO, soprano

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MARIA BRUNO, soprano

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venerdì 26 settembre 2025

IL TENORE KENTARO KITAYA SARA' ALFREDO NE "LA TRAVIATA" A LERICI venedi 10 ottobre - INTERVISTA A CURA DI Ezia Di Capua

Il tenore Kentaro Kitaya - Teatro Civico della Spezia 2019
foto Archivio Sala CarGià Blog 

LE INTERVISTE DIETRO AL SIPARIO a cura di Ezia Di Capua

Sono felice di intervistare il tenore Kentaro Kitaya, grande amico, Maestro e cantante lirico di calibro internazionale che vestirà i panni di Alfredo Germont ne "La Traviata" di Giuseppe Verdi. L'opera andrà in scena al Teatro Astoria di Lerici venerdì 10 ottobre 2025 alle 21:15, una produzione dell'Associazione Coro Lirico La Spezia, con il Patrocinio del Comune di Lerici e il contributo della Fondazione della Spezia (Bando "Pillole di cultura"2025).

1. Alfredo Germont è un giovane uomo passionale e impetuoso. Qual è, secondo te, l'aspetto più affascinante del suo carattere e quello più complesso da interpretare?

L'aspetto più affascinante di Alfredo è senza dubbio la sua purezza d'animo e l'autenticità del suo amore. Nonostante viva in una società ipocrita, lui ama Violetta in modo incondizionato, desiderando salvarla. La parte più complessa, invece, è gestire il suo impeto e la sua rabbia nel secondo atto. L'amore puro si trasforma in cieca gelosia e rancore, portandolo a compiere un gesto ignobile in pubblico. È una transizione emotiva brutale che richiede grande onestà scenica.

2. La sua "passione " per Violetta Valéry è il motore dell'opera. Come ti prepari a rendere credibile questa folgorazione amorosa?

Cerco di concentrarmi sulla musica e sul testo. La musica di Verdi fa metà del lavoro: le sue linee melodiche sono cariche di entusiasmo e idealismo. Dal punto di vista interpretativo, Alfredo deve apparire sincero, quasi ingenuo, agli occhi di Violetta. È la sua assoluta mancanza di cinismo, la sua "diversità" dal mondo cinico dei suoi ammiratori, che la colpisce. Devo trasmettere un senso di vulnerabilità e totale dedizione.

3. L'evoluzione psicologica di Alfredo è notevole: dall'innamorato timido al furioso vendicatore fino al pentito. Quale momento dell'opera ritieni che sia la "chiave di volta" per il tuo personaggio?

Il momento cruciale è l'inizio del secondo atto, quando Alfredo torna a casa e canta "De’ miei bollenti spiriti". In quel momento, vive l'illusione della felicità borghese, credendo che l'amore abbia trionfato sulla convenzione sociale. Ma è un'illusione fragile. La vera chiave di volta, però, è la scena del duello emotivo con Giorgio Germont, suo padre. La menzogna del padre lo fa cadere nella disperazione e lo prepara alla furia del "tradimento". Lì finisce l'idealista e inizia l'uomo ferito.

4. C'è un'aria o un duetto in particolare che ti emoziona di più quando lo interpreti e perché?

Il "Libiam ne' lieti calici" è ovviamente l'inizio, un'esplosione di vita e di gioia. Ma il momento che mi tocca di più è l'inizio del terzo atto, l'aria "Parigi, o cara" cantata con Violetta morente. Lì non c'è più rabbia o ipocrisia, solo il dolore della perdita e la speranza di un impossibile futuro insieme. È un momento di assoluta tenerezza e disperazione, dove l'amore di Alfredo splende nella sua forma più vera e tragica.

5. L'Associazione Coro Lirico La Spezia di cui hai la Presidenza porta in scena un'opera molto amata, ma sempre sfidante. Cosa pensi di questa produzione che andrà in scena a Lerici?

C'è un'energia e una dedizione incredibile nella nostra Associazione che, a dire il vero è una vera e propria compagnia teatrale. Lavorare con l'Associazione Coro Lirico La Spezia è stimolante perché si percepisce un amore profondo per la tradizione lirica, unito alla voglia di comunicare l'emozione in modo diretto. Sono certo che il pubblico di Lerici sentirà questa passione e l'intimità della narrazione che stiamo cercando di creare, in un teatro accogliente come l'Astoria.

6. Se potessi dare un solo consiglio ad Alfredo, cosa gli diresti in quel momento di furore alla festa da Flora, quando getta il denaro addosso a Violetta?

Gli direi: "Fermati! Ascolta la tua coscienza, non il tuo orgoglio!" Gli ricorderei che l'amore vero è ben più grande di qualsiasi convenzione sociale o di qualsiasi sospetto dettato dalla gelosia. Quel gesto distrugge la dignità di Violetta e la sua stessa anima. È un gesto che macchia l'eroe romantico e lo trasforma in un uomo meschino, pur se motivato dal dolore.

7. Per quale motivo il pubblico dovrebbe venire al Teatro Astoria di Lerici il 10 ottobre per vedere La Traviata e l'interpretazione di Alfredo?

Invito tutti, anche i giovani che avranno un biglietto di ingresso agevolato nel prezzo,  a venire perché La Traviata è l'opera che più di ogni altra ci parla del sacrificio per amore e dell'ipocrisia della società. L'interpretazione di Alfredo che offriamo qui è quella di un uomo che, nonostante i suoi errori, rappresenta la forza di un amore idealistico. Venite a vedere questa storia eterna di passione, dolore e redenzione. Verdi è universale, venite a  vedere i nostri artisti sul palco dare anima e voce a questi personaggi, sostenuti da una realtà locale come l'Associazione Coro Lirico La Spezia, che ha un percorso artistico di spessore sviluppato in Italia e all'estero. Sarà un'esperienza emozionante. Vi aspettiamo per emozionarci insieme!

Testo a cura di Ezia Di Capua  - "Ogni riproduzione è riservata"

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"La Traviata" andrà in scena al Teatro Astoria di Lerici venerdì 10 ottobre 2025 alle ore 21:15.


LE INTERVISTE DIETRO AL SIPARIO: : a cura di Ezia Di Capua

ROBERTA CECCOTTI, soprano

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KENTARO KITAYA, tenore

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KENTARO KITAYA, tenore

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ROBERTA CECCOTTI, soprano

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MARIA BRUNO, soprano

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MARIA BRUNO, soprano

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sabato 20 settembre 2025

L'Ass.ne CORO LIRICO LA SPEZIA PORTA "LA TRAVIATA" DI VERDI AL TEATRO ASTORIA DI LERICI - Venerdi 10 0ttobre ore 21,15


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COMUNICATO STAMPA L'Associazione Coro Lirico La Spezia è lieta di annunciare la nuova produzione per la messa in scena de "La Traviata" di Giuseppe Verdi, l'opera più rappresentata al mondo. L'evento, sostenuto dalla Fondazione Carispezia e patrocinato dal Comune di Lerici, si terrà venerdì 10 ottobre alle ore 21:15 presso il Teatro Astoria di Lerici.

Il melodramma in tre atti vedrà sul podio la concertatrice Miki Kitaya che sosterrà musicalmente l'opera con pianoforte e un cast di chiara fama internazionale. Nel ruolo di Violetta Valéry ci sarà il soprano Roberta Ceccotti, affiancata dal tenore Kentaro Kitaya che sarà Alfredo Germont, nel ruolo di Giorgio Germont. Massimo Dolfi . Il cast include anche Maria Bruno (soprano, Flora Bervoix), Ezia Di Capua (soprano, Annina), Gianni Tridente (tenore, Gastone), Stefano Marin (baritono, Il Barone Douphol e Il Marchese d'Obigny), Raffaele Barbato (basso, Il Dottore di Grenvil), Salvatore Lauria (tenore, Giuseppe), Federico Favilli (tenore, Un domestico) e Piero Faridone (baritono, Il commissionario).

La direzione del coro è affidata al M° Kentaro Kitaya, Presidente e fondatore dell'Associazione. Le scenografie sono firmate da Ezia Di Capua, mentre i costumi sono stati realizzati dal Laboratorio sartoriale dell'Associazione Coro Lirico La Spezia, ad opera delle costumiste Alice Gozzi e Marina Carteny.

Renderà ancor più affascinante l'evento la partecipazione straordinaria di ProDanza SSD di Valeria Antonini coreografa del segmento dell'Opera che richiede l' azione della danza. Sul palco saliranno: Caterina Colombini, Chiara Colombini, Elettra Menta, Ludovica Ederti, Chiara Gatti, Ginevra Vega e Lara Peoni. La scuola ProDanza SSD, presente nel territorio lericino dal 2012 ha un comparto di atleti agonisti che, con l'insegnante Valeria Antonini, ha conquistato titoli nazionali e, si prepara ad affrontare il campionato mondiale in Belgio.

Organico del Coro:

SOPRANO: Enrica Basso, Gabriella Carboni, Ezia Di Capua, Franca Dimartino, Simoneta Formentini, Gloria Filippi,Francesca Giorgi, Ester Impinna, AnnaMaria Manente, CONTRALTO Alice Gozzi, Marina Carteny, Daniela Bracco Portunatina Raffone, Nadia Inserra TENORE Salvatore Lauria, Gianni Tridente,

TENOREFederico Favilli, BARITONO Stefano Marin, Piero Faridone BASSO Raffaele Barbato,Vincenzo di Meo, Manrico Pasquali

L'Associazione Coro Lirico La Spezia, fondata nel 2013, ha l'obiettivo di promuovere la cultura operistica,  attraverso l'allestimento di opere che coinvolgono artisti di fama internazionale e professionisti del territorio. Come sottolinea Ezia Di Capua, Vicepresidente dell'Associazione e Direttore Artistico: " Siamo davvero entusiasti di portare l'Opera Lirica a Lerici, perla incantevole del Golfo dei Poeti. Questa produzione stupirà positivamente i melomani ma, vuole anche sensibilizzare le nuove generazioni, e diffondere la passione per l'Opera, la forma d'arte esistente più completa e patrimonio immateriale dell'umanità. Il cast è eccellente le scenografie e i costumi ci porteranno nell'affascinante e drammatico mondo di Traviata un’opera lirica intramontabile che continua a influenzare la contemporaneità attraverso i suoi temi universali – ampiamente affrontanti durante il Preludio – a partire dalla figura di Violetta: un personaggio complesso e tridimensionale, capace di unire la bellezza esteriore a una profondità interiore, simbolo della lotta umana e sociale che essa incarna. .

Con "La Traviata", l'Associazione Coro Lirico La Spezia aggiunge un nuovo titolo al suo prestigioso repertorio, che vanta ben quattordici  opere liriche prodotte e rappresentate con successo in Italia e all'estero, inclusi teatri a Osaka e Tokyo. Un percorso artistico documentato e leggibile fin dalla sua fondazione nel Blog © Sala Culturale CarGià Blog, curato da Ezia Di Capua. Si ringraziano quanti hanno reso possibile l'evento e gli Sponsor: Il Ristorante Inferno della Spezia e la pittrice e scrittrice Anna Maria Tarolla, artista spezzina e la generosità di  quanti non desiderano essere nominati.

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PER INFO: 348 8964150

Testo di Ezia Di Capua

domenica 14 settembre 2025

Il M° Kentaro Kitaya porta a La Spezia un’esclusiva dimostrazione della tecnica chiropratica giapponese “Rasen ZERO”

Il M° Kentaro Kitaya consegue la certificazione degli studi come Chiropratico

 LA SPEZIA, Il Maestro Kentaro Kitaya, esperto in tecniche chiropratiche tradizionali giapponesi e formatosi in Giappone, terrà una dimostrazione pubblica e gratuita per presentare “Rasen ZERO”, una tecnica unica nel suo genere per il benessere fisico. L’evento si svolgerà Mercoledì 01 Ottobre alle ore 19:00 in Via Balilla,9  a La Spezia.

Durante la dimostrazione, il Maestro Kitaya illustrerà i principi di "Rasen ZERO", una pratica chiropratica nata in Cina oltre 2000 anni fa e perfezionata negli ultimi 40 anni dal Dott. H. Yonezawa. Questa tecnica, storicamente usata anche per guarire i feriti in battaglia, è nota per la sua capacità di alleviare immediatamente il dolore a collo, braccia, schiena, cosce, ginocchia, gambe e piedi.

"Rasen ZERO" si distingue per un approccio estremamente delicato: il trattamento consiste in un leggero tocco con le mani sul corpo, che riattiva la circolazione sanguigna. Il migliorato flusso del sangue porta calore, energia e nutrienti alle zone sofferenti, favorendo la guarigione. Il Maestro Kitaya sottolinea l'importanza di mantenere gli effetti benefici con esercizi individuali che rafforzano le energie interiori del corpo.

Ad oggi, oltre 500.000 persone hanno beneficiato di questa tecnica. Il Maestro Kitaya, profondo studioso e divulgatore di "Rasen ZERO", ha l'obiettivo di far conoscere in Italia i benefici di questo metodo e portare beneficio a chi ha patologie.

L'evento è aperto al pubblico e rappresenta un’opportunità unica per scoprire una pratica antica, ma moderna nei suoi risultati, e per incontrare un professionista di alto livello. I partecipanti potranno assistere a una sessione dimostrativa e porre domande direttamente al Maestro.

Dettagli dell'evento:

  • Cosa: Dimostrazione di pratica chiropratica giapponese “Rasen ZERO”

  • Chi: Maestro Kentaro Kitaya

  • Dove: Via Balilla, 9 La Spezia

  • Quando: Mercoledì 01Ottobre , alle ore 19,00

  • Per info e prenotazioni:

M°KENTARO KITAYA

+39 347/4211455 WhatsApp

saizartiscali@gmail.com

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