C’è un elenco degli artisti incontrati personalmente da Vasco.
Ne leggiamo i nomi e i dipinti ispirati al Golfo dei Poeti e alle sue marine: Gaspar Alayza:
L'arte e la vita. L'arte per la vita.
La lezione del Rinascimento è valida. Arte e scienza, arte e religione. Il pittore vede direttamente la realtà, e poi va oltre: e lascia la sua emozione-intuizione. Seguono in arte le avanguardie, attente ai problemi dell'esistenza, all'inconscio, al metafisico e concettuale, al geometrismo, alla materia come tale, e forse alla scultura, alla performance (arte e ambiente). Il cubismo ha fatto epoca con Picasso e Chagall; e noi abbiamo in Lunigiana artisti che “ricamano” cromaticamente: tutti i colori insieme, il cosiddetto puntinismo (dalla Francia). Messi a confronto impressionismo e divisionismo, prevale il primo sul secondo.
Ora qualche riflessione sulla “bellezza”.
Platone la mette nell'iperuranio. Come la verità, come il bene e l'anima. L'Occidente accoglie il messaggio e poi lo trasforma in economia. Il consumo di bellezza ha travalicato i confini nel villaggio globale. Agenzie, Palestre e centri di benessere,
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associazioni varie, marketing. Entrano in azione i punti vendita, vicini e lontani. Si
vogliono eliminare i difetti nel fisico, e i soldi non bastano mai. Le varie cure dimagranti, hanno peso in questa storia di bellezza. L'analisi del filosofo francese Gilles Lipovetsky è molto attuale. Addio alla donna tutta casa, tutta sottomissione. Le donne vogliono essere con l'uomo e agire con lui, se mai in concorrenza. Gli sbandamenti sono tanti. Chiediamoci: le donne stanno meglio oggi di ieri. Il potere della bellezza è in mano agli uomini. Gli artisti cosa dicono?
E torniamo a Vasco Bardi, al suo libro, All’orizzonte d’isola. Immagini e parole dal Golfo dei Poeti (Sarzana 2012): una testimonianza storica della Spezia, gioiello del Mediterraneo, capace di richiamare altri luoghi incantevoli del nostro Mare, come la Costa Amalfitana. Il 1° giugno a Sarzana era a parlare di questo incanto il critico Francesco D’Episcopo, dell’Università “Federico Il” di Napoli. Aprendo il libro, vedo le note di “viaggio” di Maria Letizia Stangalino, docente di lingua inglese e tedesca nelle Superiori. Vi leggiamo l’occasione che ha generato il libro di Vasco: Claudio Jaccarino in un incontro a San Terenzo-Castello, proponeva a Vasco alcuni versi diventati poi “immagini e parole” nel libro. Quei versi erano: “La voce del mare / non è rumore d’eterno /ma silenzio d’infinito”.
In questa presentazione più voci si fondono: Vasco e Coluccia, Maria Letizia e Donatella Zanello, che legge alcuni testi poetici di Vasco. Sono tante le emozioni che si ricavano nella lettura di Bardi. Il Porto della Spezia - Golfo dei Poeti - è l’immagine reale e interiore di Vasco nel volgersi alla donna amata. E il lettore si avvede della gamma di sensazioni che tale amore può generare. Solitudine, angoscia — sottratte alla ragione — ma anche ragione. E poi inesistenza. Vorrei dire che le sensazioni di Vasco possono essere di noi tutti messi davanti all’amore. E l’amore dà e toglie nello stesso tempo, perchè nella sua natura è viaggio, cammino verso la perfezione, tendenza al compimento. Dà e toglie nello stesso tempo, ripeto. Ma è pure una esperienza sublime, quando c’è la donna amata, vicino, nell’animo. E’ questo amore salvezza e appagamento. Il poeta ne parla. Parla di emozioni, e di congedo, di addio.
Nella sua parola si raccoglie la bellezza del mare e del cielo, e le improvvise mutazioni. Il richiamo alla difficoltà di vivere spesso è esplicito, ma anche sottoposto a riflessione razionale. “Il mondo brucia”, dice Vasco. Tutto sarà cenere. Il finale del messaggio di Bardi, è sottolineato da Maria Letizia: “la solitudine del buio, del non vivere, del silenzio nell’ascoltare Il cadere lieve delle stelle, del tutto che ci ha tenuto lontani, è vinta perchè...ci siamo amati per sempre”.
Così sono le opere dei pittori, che hanno ispirato il poeta.
Ne abbiamo elencato i titoli, che riportano tutti al mare e al suo fascino e mistero. Abbiamo seguito sommariamente la parola del poeta e il dipinto dell’artista, trovandone sempre il combaciare delle forme: poesia e arte. E come bene si è espressa Maria Letizia, ne abbiamo un continuo riscontro nel testo. Il mare è incanto, bellezza, sogno e infinito davanti a un mare povero di poveri pescatori. Mare incubo, destino, lontananza, diaspora. E non siamo a ricordare le tragedie
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dell’acqua e dell’alluvione che ha colpito i borghi delle Cinque Terre insieme ad altri borghi di Lunigiana, come ieri L'Aquila. E oggi c’è l’Emilia-Romagna, pezzo di Lunigiana anche qui, a interrogarci, come ieri c’era L’Aquila. Drammi della vita, caducità, cenere, talvolta anche scomparse nella morte improvvisa, inattesa, senza ordine di età. Vasco ci dà anche un tracciato storico, sostanzioso forse discutibile dagli stessi spezzini. In sintesi, la sua tesi: La Spezia era bella nell’Ottocento, ma poi con l’avvento dell’Arsenale è andata alterando la fisionomia,m fino a diventare una
betoniera. La Spezia si presenta “cementificata”, asfaltata, il sovrapporsi di volti e di turisti, interni ed esterni. E pensare che il prof. D’Episcopo è stato capace di scoprire ancora dei valori in città. Bardi viene anche ai ringraziamenti. A me, al maestro Valentini, a Giobatta Framarin,a Stefania Motosi, Claudio Jaccarino, Renata Gavarini, Raffaella Rosa figlia di Pietro, ma soprattutto egli è grato a Maria Letizia Stangalino, che ne ha curato fino all’ultimo le bozze. A ventidue anni è nata la sua prima poesia in rapporto con la pittura, alla scuola di Pietro Rosa!
Le opere di Vasco.Inizia con Donne il Circolo delle stelle, Lo spirito di Shelley nel Golfo degli déì, Nonno Ettore, Il cadere lieve delle stelle (2003). A volte sono intervenuti spettacoli sulle opere, ad esempio “Il cadere lieve delle stelle”(2003), “Lo spirito di Shelley...”. Oggi c’è “Bela me Speza” nei primi sessant’anni dell’Ottocento. Seguono: la settimana culturale al Castello di San Terenzo, i sabati del poeta, Serata Rap...Ma Vasco è soprattutto maestro di vela, ha addestrato migliaia di giovani a Bocca di Magra, Isola Palmaria, Circolo Velico della Spezia, e del Canaletto, di Lerici, di Carrara. E’ stato insegnante a Marina di Carrara. Fa parte della commissione MMI per il rilascio delle patenti nautiche; insomma: “vive libero e prigioniero nel Golfo dei Poeti, luogo di inesauribile ispirazione”.
Per la prosa e la storia che ha come centro La Spezia, Bardi si è dato allo studio di Bacicio do Tin, La contessa di Castiglione, Agostino Fossati, Il Golfo dei pittori di Marzia Ratti. Ha sperimentato cinismo e cocciutaggine, cerebralismo perfino. Ha chiesto consiglio all’amico Euro Sassarini, che ha pubblicato le storie della Spezia, suscitando il mugugno generale. Vasco termina col pensiero di Alberto Cavanna:“Spezzini non si nasce né si diventa, ad un certo punto della vita scopri di esserlo”.
Ho dedicato a Vasco una mia poesia A sera. Un'ultima cosa qui ricordo: Vasco è critico letterario: bisogna leggere i suoi interventi nel libro miscellaneo Parole sulla punta dei capelli (a cura di Angelo Tonelli, Ass.Culturale Arthena, 2010): interessanti analisi su Orfeo e su Leopardi. Nella serata del 15 luglio sono intervenuti Ezia di Capua, organizzatrice della estemporanea di pittura che ha consegnato agli artisti gli attestati, Giuseppe L.Coluccia, Mario Orlandi e Vasco Bardi. Conclusione con il concerto di Guido Barbagli (uno dei soci).
Prof.Giuseppe Luigi Coluccia
Sala CarGià Atelier a cielo Aperto - Parco Shelley di San Terenzo
Simposio d’Arte 12-15 luglio 2012
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