Sezione - Mostre d'Arte
COSIMO CIMINO - una sua installazione - |
Cosimo Cimino ha scelto per la personale Laudato si’, in corso al Museo Diocesano
di via del Prione 156, un titolo molto impegnativo, che evoca immediatamente
l’attualissimo manifesto del francescanesimo, donato al mondo intero dal Santo
di Assisi nel meraviglioso Cantico delle
creature. Con Laudato sì’ inizia
pure la recente seconda lettera enciclica di papa Francesco, che attinge alla
ricchezza di contenuto dello straordinario inno cosmico per confermare che la
terra “nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo
l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”.
Nella non breve esperienza artistica di Cimino si
coglie come l’arte debba rapportarsi e confrontarsi con il reale, denunciando
lo sfruttamento illimitato delle risorse, il dominio sulla natura e qualsiasi
forma di consumismo, che favorisce modelli di sviluppo esclusivamente mirati
alla produttività, concorrendo non poco al degrado dell’ambiente. Papa
Bergoglio avverte, a proposito, il pericoloso incedere di quella che definisce
con una espressione molto forte “spirale di autodistruzione”.
Ebbene, Cimino è tra gli artisti che sanno
valorizzare il non comune sapere tecnico e l’altrettanta feconda spinta
ideativa nel recuperare, con indubbio approccio sperimentale, scarti di materiali vari, che, rivitalizzati,
diventano i principali protagonisti di eventi di apprezzata valenza estetica.
Nelle sue mani, infatti, ritagli variopinti di lattine, tavole di legno e
polvere di marmo, carta e cartone, tubi catodici e macchine fotografiche, filo
e sughero, pizzi e bicchieri, occhiali e capsule di spumanti, dolci e caramelle,
garze, pastiglie, cravatte ed altro ancora, si trasformano in materiali
preziosi per comporre una sequenza di opere, che trasudano di intelligente
ironia. In tal modo egli personalizza una figurazione efficacemente metaforica
e dai risvolti concettuali che comprende noti personaggi della storia e dello
spettacolo, bellezze paesaggistiche, nature morte, animali, temi sociali, ecc.
riuscendo sempre ad offrire contributi di esemplare autenticità.
Nato a Cefalù (PA) il 15
febbraio 1939, Cimino si diploma nel 1957 presso l’Istituto d’Arte di Palermo e
nel 1962 si trasferisce alla Spezia, vivendo senza interruzioni una stagione
artistica scandita da innumerevoli mostre personali e collettive e da diffuso
consenso critico. Per molti anni è docente di Educazione Artistica presso la Scuola Media “S.Pellico”. Dopo
la partecipazione di breve durata nel gruppo Spezia 66, nel 1968 è tra i fondatori della galleria Il Gabbiano-Arte Contemporanea,
condividendone sin d’allora la conduzione e l’interessante programmazione
contraddistinta da un indirizzo espositivo che privilegia la sperimentazione
affine alla Poesia Visiva e al movimento Fluxus.
La ricerca di Cimino, alla quale Mara Borzone
assegna un’inequivocabile “forza comunicativa”, si avvale di un’eccellente
manualità e si muove dalla pittura, all’assemblaggio, al librismo. Sono
numerose le rassegne tematiche, talune davvero molto originali, nelle quali
Cimino è presente con disciplinati ed espressivi lavori, la cui valenza
estetica si accompagna a percepibile sagacia.
Nel 2007 l’artista è stato tra gli espositori, con
i colleghi del “Gabbiano” nell’originale progetto site-specific
Camera 312-promemoria per Pierre
Restany, incluso tra gli eventi collaterali della 52° Biennale di Venezia.
È del 2012, invece, l’ampia antologica, intitolata Un bel gioco dura tanto, allestita presso il LAS-Liceo Artistico
Statale, La Spezia.
Tra le mostre dell’artista del 2015 si richiamano
le seguenti: L’arte è uguale per tutti,
Centro “S.Allende” e LAS-Liceo Artistico Statale, La Spezia ; 2° Biennale Internazionale di Poesia Visiva,
Ille sur Têt (Francia); Formicolii
pietrificati, Centro Espositivo S.Michele degli Scalzi, Pisa; MAB Mail Art Boxes, Il Gabbiano-Arte
Contemporanea, La Spezia ;
Ritratti, Atelier d’Arte C18, La Spezia ; Guerra
& pace,
Atelier d’Arte C18, La Spezia ;
Vitamine, Museo Novecento, Firenze; Arte, propaganda, tecnica e guerra, Studio Gennai, Pisa; Pietrasanta e Cefalù-Gemellaggio d’Arte,
Complesso di S.Agostino, Pietrasanta (LU); L’isola
vissuta-Viaggio nell’arte contemporanea siciliana degli anni’90;
Archivio di Comunicazione Visiva e Libri d’artista, San Cataldo (CL); Spiritualità
ed arte come cibo per la mente e per l’anima, Padiglione Tibet, Santa
Marta, Venezia; Light Matters-Questioni di Luce, Palazzina delle Arti, La Spezia.
Estesa è la letteratura critica
sulla pluridecennale ricerca di Cimino, le cui opere figurano in collezioni
pubbliche e private, in Italia e
all’estero. La personale presentata a
catalogo da don Cesare Giani, direttore del Museo Diocesano, e da chi scrive,
si conclude il 7 novembre prossimo e può essere visitata il Giovedì, dalle
10.00 alle 12.30 e Venerdì, Sabato e Domenica, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle
16.00 alle 19.00.
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