Sezione - Eventi Artistici - Concerti - Opera lirica - CORO LIRICO LA SPEZIA
Sala CarGià
Vi Invita all’opera
L'ELISIR D'AMORE
di Gaetano
Donizetti
Melodramma in due atti - Libretto
di Felice Romani
23 GENNAIO -
Palestra F.lli Incerti Fabiano – ORE 21,00 – ANNULLATA
PER MOTIVI TECNICI
24 GENNAIO
- Teatro " F . Quartieri” Bagnone Ms - ore 21,00
25 GENNAIO –
Teatro Palmaria – La Spezia - ore 21,00
Info e
Biglietti Biso 0187 734253 – Comune di Bagnone 0187 42781
COMUNICATO STAMPA A CURA DI Ezia Di Capua
IL CORO LIRICO LA SPEZIA METTE IN SCENA “L’ELISIR D’AMORE”
Il Coro Lirico La Spezia metterà in scena “ L’Elisir d’Amore “ di Gaetano Donizetti melodramma in due atti di Felice Romani al Teatro Palmaria recuperando così l’evento che sarebbe dovuto andare in scena alla Palestra F.lli Incerti di Fabiano alla Spezia, in questi giorni annullato per motivi tecnici .
Pertanto, con il patrocinio del Comune di La Spezia, del Comune di Bagnone, del Cai della Spezia e di Sala Culturale CarGià di San Terenzo e il contributo dei numerosi sponsor in locandina, il Coro Lirico La Spezia darà inizio alla stagione operistica 2015 con due rappresentazioni nel mese di Gennaio, programmate dal M° Kentaro Kitaya direttore del Coro Lirico La Spezia
Gli appuntamenti con “ L’Elisir d’Amore” sono previsti nelle seguenti date:
Sabato 24 Gennaio alle ore 21 al Teatro di Bagnone - Massa
Domenica 25 Gennaio alle ore 21 al Teatro Palmaria - La Spezia
Magnifici tutti
i solisti. Adina sarà interpretata sabato da Hanae Yamashita soprano
giapponese, voce molto apprezzata e applaudita in Italia e all’estero, solista
dell’Orchestra Amici del Mandolino di Milano, domenica invece sarà
Roberta Ceccotti con la sua voce brillante e agile a interpretare Adina.
Nemorino sarà interpretato appassionatamente da Kentaro Kitaya tenore
vincitore di numerosi concorsi si è esibito più volte e con successo a Tokyo, Osaka, Nagoya,
Kawasaki,Matsuyama,Kawachinagano,Tondabayashi,Toyonaka, Takayama in
Giappone, Germania e in Italia. Belcore
sarà Caccian Zaha giapponese con una riconosciuta e pregiata esperienza nei
teatri internazionali più importanti, Dulcamara sarà Graziano Dallavalle
vincitore di numerosi concorsi. Giannetta sarà interpretata, al loro esordio
dalle bravissime soprano spezzine Valentina Marconi e Roberta Lodola
Al pianoforte la straordinaria Maria Layasheva, la regia è firmata Etrusco Catozzi,
La scenografia è firmata Franca Puliti, i costumi di S.Sabatini ,Trucco Anna Kraler
“L’Elisir d’Amore“di G.Donizetti, Melodramma in due atti di Felice Romani.
Definita in partitura «melodramma giocoso», rientra a pieno titolo nella tradizione dell'opera comica, anche se in essa trova ampio spazio l'elemento patetico, che raggiunge la sua punta più alta nel brano più noto: la romanza cantata dal protagonista Nemorino, Una furtiva lagrima
Info e Biglietti Biso 0187 734253 – Comune di Bagnone 0187 42781
L'ELISIR D'AMORE
PERSONAGGI ED INTERPRETI
PERSONAGGI ED INTERPRETI
Adina Hanae Yamashita
Roberta Ceccotti
Nemorino kentaro
Kitaya
Belcore Caccian Zaha
Dulcamara Graziano Dallavalle
Giannetta Valentina
Marconi
Roberta Lodola
Pianoforte Maria Layasheva
Coro Coro Lirico La
Spezia
Maestro del
Coro kentaro
kitaya
Regia Etrusco
Catozzi
Scenografia Franca Puliti
Costumi Salvatore
Sabatini
Trucco Anna Kraler
L’ELISIR D’AMORE
Opera
in due atti di Gaetano Donizetti (1797-1848), su libretto di Felice Romani
(1788-1865), che si rifà a quello preparato da E. Scribe per Auber nel 1831, Le Philtre. Prima rappresentazione: Milano, Teatro
alla Cannobiana, 12 maggio 1832. Interpreti: Sabina Heinefetter (Adina),
Giuseppe Frezzolini (Dulcamara), Henry Bernard Debadie (Belcore), G.B. Genero
(Nemorino).
I PERSONAGGI: Adina, ricca e capricciosa
fittaiuola (soprano); Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di
Adina (tenore); Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio (baritono); il
dottore Dulcamara, medico ambulante (basso comico); Giannetta, villanella
(soprano). Cori e comparse: villani e villanelle, soldati e suonatori del
reggimento, un notaio, due servitori, un moro.
LA TRAMA: L’azione si svolge in un
villaggio nel paese dei Baschi.
Atto primo. Nella fattoria
di Adina. Sotto gli alberi si riposano ragazze e mietitori. Adina legge ai
presenti la storia di Tristano che, innamorato di Isotta e da lei respinto,
riuscì a farsi riamare ricorrendo a un filtro amoroso. Nemorino, giovane e
timido, innamorato di Adina, sospira. La ragazza non dà retta alle sue
attenzioni; è incostante e capricciosa e sembra preferire la corte del
presuntuoso Belcore, sergente della guarnizione. Sulla piazza del villaggio intanto
arriva il dottor Dulcamara, un vero ciarlatano, che, per la modesta cifra di
uno zecchino offre un toccasana, una bottiglietta di un liquore che, a suo
dire, pone rimedio a ogni male o dolore, ridona vigore giovanile ai vecchi e
procura amore ai giovani. Ricordando la storia narrata da Adina, si riaccendono
le speranze di Nemorino. Il dottore gli garantisce che il favoloso elisir farà
cadere ai suoi piedi Adina, nel tempo di ventiquattr’ore al massimo (il tempo
ovviamente per il dottore di lasciare il paese). Nemorino, ingenuo, è tanto
sicuro dell’effetto del liquore che cambia completamente umore e atteggiamento
nei confronti della ragazza. Ride e scherza in presenza di Adina senza più
curarsi eccessivamente di lei, quasi gli fosse divenuta indifferente. Adina,
sorpresa e indispettita, accetta per ripicca la corte di Belcore e la sua
proposta di matrimonio. Anzi, decide di sposarlo subito, poiché la guarnigione
deve lasciare il paese la mattina dopo. Tutti sono invitati alla festa di
nozze: amici, contadini e il dottor Dulcamara. Ripiombato nella disperazione,
Nemorino supplica la ragazza di aspettare almeno ventiquattr’ore (il tempo che
l’elisir faccia il suo effetto), ma Adina è irremovibile.
Atto secondo. Alla fattoria
si stanno facendo in gran fretta i preparativi per le nozze e per il successivo
banchetto. Nemorino ricorre a Dulcamara per chiedergli come si faccia per farsi
amare subito: semplice, un’altra bottiglia di liquore (il dottore pensa di
svignarsela subito dopo). Ma Nemorino non ha più i soldi per procurarsela.
Accetta allora la proposta che gli fa Belcore e si arruola all’istante per
ricevere il compenso d’ingaggio di venti scudi. Con questi compra la seconda
bottiglia del filtro magico. Nel frattempo si è sparsa in paese la notizia di una
ricca eredità che lo zio di Nemorino gli avrebbe lasciato morendo. Egli non sa
ancora nulla e all’improvviso si sente circondato e corteggiato dalle ragazze
del paese; egli pensa subito che l’elisir abbia cominciato a fare i suoi
effetti. Ma a questo punto esplode la gelosia di Adina che si rende conto di
essere davvero innamorata di Nemorino, a prescindere dall’eredità. Ella scopre
anche la storia dell’elisir e il sacrificio compiuto da Nemorino con
l’arruolamento. La vicenda si mette così sulla strada del lieto fine. Nemorino,
che ora è ricco, può anche riscattare l’impegno di arruolamento e riprendersi
la libertà. Il quadro si completa con il dottor Dulcamara che fa affari d’oro
perché si è sparsa la voce dell’efficacia del filtro.
- L’opera
viene commissionata dal Teatro alla Cannobiana di Milano per rimediare al
fatto che un compositore non aveva presentato nei termini previsti il suo
lavoro. A Donizetti vennero concessi solo quattordici giorni di tempo,
sette dei quali furono utilizzati dal librettista per preparare il testo.
L’opera ottenne un successo trionfale e rimase in cartellone per trentadue
sere consecutive. L’Elisir d’amore
è un vero gioiello dell’opera comica ottocentesca e con Don Pasquale e Il barbiere di Siviglia può considerarsi il punto più alto
raggiunto in questo genere. L’opera non è mai uscita dei repertori e
continua, soprattutto in Italia, ad essere presentata regolarmente. La
partitura trabocca di motivi piacevoli, di graziose melodie, dalle quali
traspare la personale vena buffa di Donizetti, dove la risata si trasforma
in sorriso e il sorriso si vela di malinconia, come nella famosa romanza Una furtiva lacrima. Dell’opera
esiste una versione dialettale, “tradot e ridot an dialet piemonteis da
Anaclet como d’Alba”, presentata al Teatro Rossini di Torino nell’autunno
del 1852.
Brani famosi
Atto I
·
Quanto
è bella, quanto è cara! cavatina di Nemorino
·
Benedette
queste carte...elisir di si perfetta di si rara qualità! aria di Adina con coro
·
Come
Paride vezzoso cavatina marziale di Belcore
·
Chiedi
all'aura lusinghiera duetto di Adina e Nemorino
·
Udite,
udite, o rustici! cavatina di
Dulcamara
·
Esulti
pur la barbara duetto di Adina e
Nemorino
Atto II
·
Ai
perigli della guerra duetto di
Nemorino e Belcore
·
Quanto
amore! Ed io, spietata duetto di
Adina e Dulcamara
·
Una furtiva lagrima romanza di Nemorino
·
Prendi,
per me sei libero aria di Adina
COMUNICATO STAMPA A CURA DI Ezia Di Capua
clicca sui link per leggere gli articoli
CITTA' DELLA SPEZIA:http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Cultura-e-Spettacolo/Coro-lirico-La-Spezia-al-Teatro-174447.aspx
LA GAZZETTA DELLA SPEZIA
CRONACA 4
LA SPEZIA OGGI : http://www.laspeziaoggi.it/news/2015/01/sala-cargia-presenta-lelisir-damore-al-teatro-palmaria/
APROFONDIMENTI E CURIOSITA' NEL BLOG DI SALA CULTURALE CARGIA':: http://salacargia.blogspot.it/
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LA GAZZETTA DELLA SPEZIA
CRONACA 4
LA SPEZIA OGGI : http://www.laspeziaoggi.it/news/2015/01/sala-cargia-presenta-lelisir-damore-al-teatro-palmaria/
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Info e Biglietti
Biso 0187 734253 – Comune di Bagnone 0187 42781
“L’Elisir d’Amore” di
Gaetano Donizetti è un’opera comica e
sentimentale insieme. Un melodramma giocoso, come la definirono i suoi autori,
o una commedia romantica, come la chiameremmo noi oggi. Circondati da maschere
da commedia dell’arte (il soldato vanitoso e fanfarone Belcore, il dottore
ciarlatano Dulcamara), spiccano infatti personaggi dalla psicologia più
complessa: il giovane innamorato bloccato dalla timidezza, Nemorino, e una
donna, Adina, consapevole
della propria bellezza e del proprio fascino, ma non per
questo egocentrica e manipolatrice. Entrambi, nel corso della
vicenda, si metteranno in discussione e cambieranno (come
accade alla persone vere e non ai personaggi finti): Nemorino allentando i
propri freni inibitori grazie a quello che lui crede essere un filtro d’amore
(in realtà, nient’altro che una bottiglia di vino rosso); Adina lasciandosi
sedurre, alla fine, dal sentimento sincero di Nemorino, dal suo spirito di
sacrificio in nome dell’amore. E scartando saggiamente il machismo superficiale
di Belcore
Il libretto – ispirato a Le philtre di Scribe e
firmato da un maestro della metrica e della rima, Felice Romani, che qui dà il
meglio di sé – contiene anche un pizzico di critica sociale, per quanto sfumata
e tra le righe: le fanciulle dell’immaginario paese dei Baschi in cui è
ambientato l’intreccio “perdono la testa” per l’impacciato Nemorino non grazie
alla pozione magica di Dulcamara, ma alla fortuna economica che uno zio lascia
provvidenzialmente in eredità al giovane. Il vero “filtro d’amore”, insomma,
per loro è il denaro…
L’opera ha sempre riscosso un grande successo a
partire dalla sua prima esecuzione, il 12 maggio 1832 al Teatro della
Cannobiana di Milano. Lo stesso Donizetti ne fu stupito. Probabilmente, data la
consueta fretta con cui lavorò alla partitura completata in appena quattordici
giorni, non si era reso conto di avere scritto una musica perfetta nel suo
connubio tra leggerezza e patetismo.
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