MATTEO ARFANOTTI e FRANCESCA CALAMITA
DOPPIA
PERSONALE - " TRA LE ONDE "
SALA
CARGIA' - VIA TROGU 54 SAN TERENZO
22
luglio 2013
L’Arte come
passione, gioco, sensazione, emozione. Tutto questo sono gli artisti di oggi.
Architetti per studi e
professione, artisti liberi nell’interpretazione della
loro laurea. “Questi frammenti di elementi naturali, pezzetti
di pietra, fossili, schegge di legno, cose martirizzate dagli elementi[...] che
esprimono leggi fisiche, l'usura, l'erosione, lo scoppio, ecc. Non
hanno solo qualità scultoree, ma anche uno straordinario potenziale poetico”. Le
Corbusier. Nella progettazione dei giardini temporanei dell’architetta Francesca Calamita si trova tutto questo. I
giardini temporanei diventano arte, sogno, magia che può essere eterna come
effimera. Lei ha sperimentato una nuova forma di architettura, viva e mutevole.
Le condizioni climatiche, le difficoltà intrinseche delle piante diventano
attori e spettatori della sua idea, facendo si che essa diventi UNICA. Francesca Calamita avrebbe sicuramente
affascinato l’architetto Wright, colpito dalla capacità creativa di Francesca
Calamita nel piegare, senza forzare, a proprio vantaggio la forza della natura. Matteo Arfanotti avrebbe affascinato Duchamp e
Pollock. Avrebbe affascinato Duchamp con i suoi dipinti. I colori, le
sensazioni, le forme rendono le opere quasi tridimensionali, la stessa
tridimensionalità cercata a lungo
dall’artista. Duchamp, avrebbe guardato con orgoglio questo giovane architetto
nella scoperta e sperimentazione di nuove forme e nuovi colori. Questo giovane
che con tenacia e bravura è diventato campione
del mondo di body paintining. Pollock avrebbe invidiato Matteo Arfanotti che è riuscito a far diventare l’action
painting – body painting. Matteo Arfanotti gioca con il tempo, cosa vana ed effimera, rendendolo
duraturo sul corpo delle modelle. Le forme d’arte, apparentemente lontane, i
quadri statici e immobili e il body painting velocità e mobilità allo stato
puro hanno in realtà tantissimi punti in comune. Fantasia, creatività,
emozione e sensazione. Matteo Arfanotti e Francesca Calamita nelle
loro opere ci costringono a un gioco di memoria visiva e collettiva, ci
costringono a sognare e a immaginare il dopo. Perché in fin dei conti “La storia mentale
sottintesa al dipinto
è in chi lo guarda,
o meglio
in chi lo 'legge'
cioè sono gli spettatori
che fanno il dipinto.
Duchamp” .Architetti per studi e
Dott.ssa Tiziana Clara Luisi
Tiziana
Clara Luisi nasce a Bari.
Si laurea con lode in Storia dell’arte. Perfeziona
la sua preparazione prendendo un DELF, un Master come Operatore
Culturale nel Mediterraneo, un Perfezionamento in arte contemporanea e
un postlaurea in Museologia presso la Normale di Pisa. Dal 2013 è
per Icom Responsabile per
la comunicazione e le attività per i musei del Levante Ha collaborato al progetto
“Quello che viene dal mare” . Ha pubblicazioni
in Italia e all’estero.
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