MIKE AND RADEN DAVIS
MOSTRA DI PITTURA
SALA CULTURALE CARGIA' – SAN TERENZO (LERICI) SP
12 LUGLIO 2013
Organizzare una
mostra di dipinti di pittori così diversi fra di loro non è facile, renderla perfetta
è certamente l'opera diuna gallerista di provata esperienza e raffinata
abilità. Così ho accettato volentieri il compito di introdurre la mostra di
Mike a Raven Davis, questo anche perché conosco bene la galleria; una piccola
ed importante gemma.
Quello che
accomuna i due pittori, padre e figlio, sono i tantissimi viaggi e la
vastissima esperienza di vita e lavoro, nonché degli studi della materia
pittorica e del disegno...Quello che creano sulla carta o tela sembra, a prima
vista, dividerli verticalmente ma poi, studiando le loro opere più
accuratamente,si capisce che una radice comune c'è. Proverò a spiegare questa
mia convinzione con queste poche righe.
Anni fa, al
liceo artistico negli Stati Uniti, la mia professoressa di pittura era convinta
che se uno imparava ad utilizzare a
fondo l'acquarello avrebbe potuto utilizzare con successo qualsiasi altra
tecnica pittorica. Così, per ben quattro anni ci è stato permesso di utilizzare
solo quella materia; una esperienza un po' frustrante ma assolutamente utile e
fruttuosa. Così Mike Davis, magari d'istinto, studia quella materia ed oggi,
dopo anni di ricerche, riesce a creare opere di grande qualità tecnica ma anche
di raffinatissime contenute. Questa materia non è facile perché non basta una
buona conoscenza del uso del colore ma sopratutto un ottimo base di disegno.
Gli sbagli diventano “pentimenti” ed è facilissimo “sporcare” il colore. Osservando le sue opere sembrano create con
grande facilità, ma dietro quella facciata un po' falsa c'è grande esperienza e
sapienza......nelle sue opere queste due qualità sono presente eccome. I suoi
studi accurati sulla tensione fra spazi negativi e forme lo hanno portato a
creare soggetti tesi e perfette...ed una raffinata conoscenza della luce.
Raden Davis invece
dipinge con la pittura ad olio soggetti completamente diversi dal padre ma con
la stessa conoscenza tecnica creando immagini di un fortissimo impatto visivo.
Il limite della tavolozza potrebbe sembrare semplicemente una scelta decorativa
ma il sapiente utilizzo di colori fra caldi e freddi rendono i suoi soggetti e
spazi movimentati e di grande effetto, specialmente quando questi colori sono
della stessa qualità ed intensità. Allora è la temperatura dei colori che crea
l'emozione, e l'utilizzo sapiente delle linee che crea forme che si distinguono
dagli spazi con varietà ed intensità; pertanto lo stesso studio del padre; la
tensione esistente fra spazio e forma. Non è una pittura facile o semplice,
dietro sono anni di studi e ricerche e si vede...e questo è quello che accomuna
padre e figlio di più....due pittori che si esprimono in modo completamente
diverso ma che hanno deciso di affrontare questo difficile mestiere in modo
serio, ed intenso mentre loro si divertono
e noi diventiamo più ricchi culturalmente.
Leo Forte
Sala
CarGià 12 luglio
2013
LEO FORTE
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