SALA CARGIA’ ATELIER A CIELO APERTO - PARCO SHELLEY SAN TERENZO
DOMENICA 14 LUGLIO ORE 21,15
“DIARIO DISORDINATO” - CONCERTO di Luigi Leonardi e Lucia Marchi
Ingresso Libero
Domenica 14 luglio “ Diario disordinato “ – il
concerto di Luigi leonardi e Lucia Marchi chiuderà il simposio di Sala CarGià
Atelier a cielo aperto al parco Shelley di
San Terenzo. Un concerto speciale che chiuderà con successo il Simposio d’arte e cultura 2013 a cura di Ezia Di
Capua.
LUCIA MARCHI |
Già da diversi anni Luigi Leonardi e Lucia Marchi
propongono questo genere di spettacolo, ossia concerti di canzoni accompagnati
da brani di prosa e poesia. Lucia interpreta, con notevole equilibrio di
tonalità, i testi scritti da Luigi Leonardi, oltre a canzoni di altri autori e
cantanti. La sua è un’evoluzione canora che parte da giovanissima, sostenuta
dalla passione e dalle evidenti qualità vocali che presto l’hanno affermata
come voce solista. Molta esperienza le deriva inoltre da lunghe serate di piano
bar, e da un intenso lavoro per la produzione di un album musicale, “Sfumature”,
e la realizzazione di un video girato a Sarzana dal titolo “La rivale”.
L’approdo ai concerti come “Diario disordinato”
nasce nei primi anni duemila. Le loro esibizioni, nei teatri e nelle piazze, si
avvalgono di tecnica computerizzata, curata in particolare da Alessandro
Leonardi per l’organizzazione dei brani. Le basi musicali sono preparate in
studio da musicisti. Tutti i loro concerti, fino a tre anni fa, hanno avuto
titoli diversi ad identificare l’argomento trattato, vale a dire:“Amaro
d’amore” e “In Venere lussuria e cenere”, per trattare dell’amore e delle
passioni spersonalizzanti; “Le bambole di Marte”, sul tema della guerra e delle
tragedie subite dall’umanità; “La sera del dì di festa”, citazione leopardiana
per affrontare la caducità della vita e la vanità di ogni potere; sempre
sull’illusione del potere umano – che non c’è – “Il generale dalle medaglie
sporche”, satira sulla parabola napoleonica.
“Diario
disordinato” è il titolo costante negli ultimi tre anni, appunto, per
raccogliere la miscellanea della
condizione umana. Disordine, poiché tutto lì si muove: l’universo, il mondo, la
vita. Il diario dei ricordi non ha un ordine cronologico; la memoria fà sempre
uso di flashback. Nella vita tutto si mescola, tutto cambia, tutto si supera. Ogni
pretesa di potere umano è destinata alla caducità, al fallimento, alla vanità. Ma
resta l’amore, che tutto muove. E’ la volontà scatenante, la
rivoluzione.“Diario disordinato” è dunque al di là di un ordine cronologico;
così vengono fuori storie e ironie improvvise, e realtà e confessioni, come in
un diario, appunto. Dubbi, paure, gioie.. tutto mescolato nell’umano destino
dove l’uomo viene mosso da una forza invincibile: una specie di enorme calamita
che tutto attrae e fà ruotare, in quel disordine, almeno apparente, che si
chiama vita.
Ezia
Di Capua
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