domenica 17 marzo 2013

UN'OPERA GRAFICA DI EZIA DI CAPUA DEDICATA A VIRGINIA OLDOINI CONTESSA DI CASTIGLIONE IN MOSTRA NELL'ATRIO DEL PALAZZO DEL GOVERNO A LA SPEZIA



F.I.D.A.P.A
Distretto Nord Ovest
L’opera grafica di Ezia Di Capua dedicata a Virginia Oldoini Contessa di Castiglione, rimarrà esposta nell’atrio del Palazzo del Governo dal 18 al 22 marzo in occasione dell’evento organizzato da F.I.D.A.P.A -B.P.W Italy ( Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari  - Distretto Nord Ovest Sezione La Spezia ) Presidente Alessandra Del Monte.
L’evento, che ha avuto la collaborazione delle Istituzioni per i Servizi Culturali della Spezia e del Conservatorio musicale Giacomo Puccini,  ha titolo:
 “ La Spezia que  j’adore…” Virginia Oldoini Contessa di Castiglione.
La manifestazione  comprende una serie di incontri, tesi ad una riflessione storico - culturale sulle donne della Lunigiana  ed in particolare su questo personaggio femminile del XIX secolo di grande rilievo e attualità
Nell’ambito dell’evento sono previste letture di poesie e prosa dedicate a Virginia con performance musicale“ No name a night” . Per l’occasione sarà esposto l’abito “ Regina di cuori “  che riproduce fedelmente un abito della Contessa, 
realizzato da Mirella Barbagli pastpresident di F.I.D.A.P.A

B.P.W. Italy - Sezione La Spezia
In mostra acquerelli della pittrice  Marisa Marino dedicati alla Contessa. Inoltre sarà allestita una mostra dedicata interamente al "cuore". Saranno pertanto esposti, cuori realizzati con i materiali più diversi tutti comunque dedicati alla passione e al cuore di Virginia che tanto ha amato la nostra città.
Anche Ezia Di Capua, socia F.I.D.A.P.A., presenterà il suo “cuore”, delicata, preziosa e raffinata composizione realizzata in pasta di sale.


VIRGINIA OLDOINI CONTESSA DI CASTIGLIONE
Virginia Oldoini Verasis nasce a Firenze il 22 marzo 1837 dalla Marchesa Isabella Lamporecchi, figlia della ballerina Luisa Chiari e del Marchese Filoppo Oldoini di La Spezia.Entrò giovinetta alle Orsoline per una crisi mistica ma il suo ritiro durò poco.Giunta all'adolescenza era intelligente, di carattere brillante, bellissima e di gusti raffinatissimi.All'età di diciassette anni  Virginia il Conte Francesco Verasis Asinari di Costigliole d'Asti e Castiglione Tinella, di dodici anni più anziano di lei.Il matrimonio, che lei prevede noiosissimo, segna un punto di svolta: trasferitasi a Torino nel palazzo dei Castiglione che fiancheggia la residenza di Cavour, ella compie un mirabolante ingresso alla vita di corte di Vittorio Emanuele II.La sua bellezza risalta anche grazie all'inimitabile gusto per gli abiti originali e audaci. La sua eleganza, sempre ricercata fin nei dettagli, costosissima, e il suo charme conquistano tutti, inizialmente senza distinzione di sesso. Non c'è ricevimento né evento mondano al quale non venga invitata per il suo fascino e il suo spirito.  Questo il suo pensiero:

Ezia Di Capua
La Contessa Virginia Oldoini
- particolare-
«Io sono io, e me ne vanto; non voglio niente dalle altre e per le altre. Io valgo molto più di loro. Riconosco che posso non sembrare buona, dato il mio carattere fiero, franco e libero, che mi fa essere talvolta cruda e dura. Così qualcuno mi detesta; ma ciò non mi importa non ci tengo a piacere a tutti».

«Ogni donna ha il dovere di essere bella, non per sé, ma per gli altri. Per sé invece, deve essere ambiziosa, astuta e agguerrita». 

Iniziano i dissapori coniugali: Virginia è troppo bella e  indipendente, e concede i suoi favori a molte persone importanti, tra cui entrambi i fratelli Doria, il banchiere Rotschild, l'imperatore dei francesi, Cavour, Costantino Nigra, ambasciatore in Francia e a Vittorio Emanuele II.Presto il marito chiede la separazione.Dalla breve unione nacque un figlio, Giorgio, che morirà a 24 anni per malattia.Siamo in pieno Risorgimento italiano, precisamente tra la prima e la seconda guerra per l’indipendenza.Il Piemonte sconfitto dagli Austriaci nel 1849, si sta preparando per la rivincita. Il compito viene affidato a Cavour, primo ministro di Vittorio Emanuele II: lo statista crede che per riuscire nella difficile impresa al Piemonte sia necessario procurarsi un alleato potente come la Francia di Napoleone III.Cavour invia a Parigi un suo fedelissimo, Costantino Nigra, per spianare la strada alle trattative ma, riconoscendo le doti della cugina, considerate la sua intraprendenza e ambizione e l’indiscutibile fascino, le propone una “missione” a Parigi con il compito di favorire l’alleanza fra Napoleone III e il Piemonte.Tali trame di Cavour  politico-diplomatiche condotte per anni, miravano ad indurre l’Imperatore dei francesi a sostenere la causa italiana contro l’Austria.Giunta a Parigi e pienamente consapevole del valore politico della propria impresa, venne affidata all’ ambasciatore sabaudo a Parigi, con il compito di farne una spia.Virginia che conosceva quattro lingue imparò anche un codice cifrato che utilizzava nella corrispondenza che teneva  con il governo del Piemonte.Entrò  subito in società partecipando alle feste ad agli spettacoli indossando gioielli preziosissimi e vestiti audaci e inconsueti.Ebbe numerosi flirt dei quali annota tutti i particolari sul suo Journal.Questo diario è redatto dalla contessa in maniera decisamente astuta, col chiaro intento di far risaltare solo ed esclusivamente le sue doti.Durante le occasioni mondane emerge con chiarezza la sua naturale disinvoltura nei rapporti sociali, soprattutto nei confronti dei maschi; il suo rapporto con le donne è invece scandito dal motto:

«Le eguaglio per nascita. Le supero per bellezza. Le giudico per ingegno
Ezia Di Capua
realizza il prezioso cuore e la cornice

dedicati alla Contessa di Castiglione
Ed è così che, seduce Napoleone III il quale, convinto da Cavour che un'eventuale vittoria di Mazzini avrebbe risvegliato i rivoluzionari repubblicani francesi, invitò il primo ministro piemontese ad un convegno a Plombières.In quest’occasione l'imperatore francese s’impegnava formalmente ad appoggiare militarmente il Piemonte in caso d’aggressione austriaca.Dopo un anno la stella di Virginia cominciò ad affievolirsi. Un finto attentato che coinvolse un italiano,  la costrinse a rientrare in Italia.Nel 1859 incontrò l'imperatore in visita in Italia. La sua richiesta di ritornare in Francia fu accolta, ma le fu consigliato di evitare la corte.Virginia aveva accumulato molti debiti sia per la sua vita dispendiosa sia per la causa di divorzio che il marito le aveva intentato con ampia documentazione.Il suo ritorno in Francia, alla disperata ricerca d'un passato ormai lontano, coincide con la caduta della Monarchia Francese.Dopo aver brillato e scintillato dell’eleganza più sfrenata, tra balli ed amanti, e aver conosciuto i fasti e i trionfi della mondanità e della propria influenza, finisce i suoi giorni come una romantica eroina: in solitudine, malinconica, nostalgica ed inconsolabile per il fascino perduto.Come un’eroina decadente farà coprire gli specchi del suo appartamento parigino con un velo nero, affinché non rispecchino più la sua bellezza perduta, chiudendosi in un voluto eremitaggio. Il 28 Novembre 1899, all'alba del nuovo secolo, muore nella sua casa. Chiede di essere sepolta a La Spezia, senza funzione religiosa né fiori, e che non venga data alcuna notizia alla stampa né alle autorità. Avrà invece una regolare funzione religiosa, e ai suoi funerali parteciperanno camerieri, un duca e un agente di cambio. Gli storici negano qualunque influenza della contessa di Castiglione nelle questioni dell’indipendenza italiana. Mancano infatti protocolli, carte, documenti, che non si sono mai trovati. Subito dopo la sua morte polizia, autorità e servizi segreti bruciarono tutte le lettere e i documenti a lei inviati dalle massime personalità del tempo con le quali era entrata in contatto, re, politici, banchieri.Le sue disposizioni non furono eseguite poiché il testamento venne alla luce dopo la sua sepoltura. La contessa di Castiglione non viene sepolta in Italia, ma nel cimitero di Père Lachaise, dove ancora oggi riposa.
Questo il suo pensiero:

" Mon village,...Mon joli golfe,...La Spezia, que jadore....La Spezia où reve en fermant les yeux "

"Io sono io, e me ne vanto; non voglio niente dalle altre e per le altre. Io valgo molto più di loro. Riconosco che posso non sembrare buona, dato il mio carattere fiero, franco e libero, che mi fa essere talvolta cruda e dura. Così qualcuno mi detesta; ma ciò non mi importa non ci tengo a piacere a tutti".

Ezia Di Capua



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