lunedì 6 agosto 2012

LEZIONI DI GEOMETRIA DESCRITTIVA: PROSPETTIVA CENTRALE del Prof. Franco Ortis

Si chiama così perché l’immagine viene ad essere rappresentata su un determinato piano che chiamiamo prospettico sul quale le forme geometriche elaborate in proiezione variano a seconda dei punti di fuga che si trovano su una linea che è detta orizzonte: vediamo per ora di che cosa si tratta.
Se stiamo osservando un oggetto da una diversa distanza esso si presenta di una certa grandezza a seconda del punto da cui lo stiamo vedendo.
Questo punto, che chiamiamo di osservazione, si troverà a una certa distanza dall’oggetto che per legge fisica riusciamo a vedere perché dal nostro occhio partono tanti raggi a seconda del perimetro dell’oggetto di cui è determinata la figura.
Misurando l’ampiezza angolare dei due raggi che traguardano i due punti estremi dell’oggetto, questa  non dovrebbe superare i 35°.
Se ciò avvenisse avremo una deformazione prospettica dell’oggetto stesso; il che comunque non è da considerarsi errore di prospettiva, però è come se osservassimo una costruzione di una certa imponenza e pretendessimo di vederla tutta standole assai vicini.Noi guardiamo sempre in avanti stando di regola in posizione eretta, normale e la nostra linea di orizzonte è quella che passa all’altezza del nostro occhio e varierà ovviamente a seconda della posizione dalla quale osserviamo gli oggetti.Se stiamo sdraiati in terra all’interno di una stanza, per esempio, questa linea coinciderà con il bordo del pavimento dal quale si alzano le pareti, se invece se siamo appesi ad una plafoniera, essa coinciderà con il bordo del soffitto cui arrivano ad attaccarsi le pareti stesse.
Dell’immagine dell’oggetto insomma vedremo la parte di sopra o quella di sotto se l’oggetto è sospeso nell’aria: una lampada per esempio che penda dal soffitto.Questo perché appunto guardiamo sempre all’altezza degli occhi e se li abbassassimo la linea dell’orizzonte resterà sempre all’altezza dalla quale il nostro sguardo traguarda davanti a sé.Come viene a determinarsi allora la prospettiva sul quadro prospettico?Un semplice errore potrebbe far naufragare tutto come farebbe la vostra barchetta con la chiglia rotta. Prima di mettere in mare la nave non controllate gli eventuali buchi o falle come dir si voglia?,…e allora prima di eseguire la prospettiva del vostro segno date uno sguardo a proiezioni e misure.
L’avete fatto? …Sì? Bene: allora cominciamo e buon divertimento .
Orbene, qui occorre far capire a coloro che vi stanno vedendo disegnare, e sono in attesa spasmodica della vostra costruzione perché avete detto loro che la eseguirete in maniera del tutto diversa da quella tradizionale ( di questo stiamo trattando ora). Come si procede per la realizzazione del primo punto prospettico; gli  altri verranno di conseguenza e per logica.Un punto su un piano può essere individuato tramite due rette, una orizzontale e una verticale per esempio e dove le rette si incontreranno, lì avremmo il nostro punto.Perché questo?
E’ abbastanza semplice: se disegnate un oggetto spazialmente, cioè secondo le sue dimensioni, voi lo potete vedere subito e correggerlo là qualora non quadrasse: ma la prospettiva non è pittura, ( anch’essa esige una prospettiva se è una pittura tradizionale ma si dice essere intuitiva), e va creata per punti e questi devono essere trovati in maniera ineccepibile va tutto a gambe levate. Immaginate di vedere la costruzione prospettica del vostro triangolo dall’esterno e in posizione laterale.
Vedrete l’osservatore ad una certa distanza dal quadro, il quadro e i raggi di visuale che dall’osservatore vanno al triangolo, fermano la loro corsa sul quadro stesso.
Ma tutto si svolge secondo una vista laterale, perché lì vi siete comodamente sistemati: allora del quadro vedrete solo una riga verticale, eppure i tre raggi che partono dall’osservatore il triangolo prospettico me lo hanno disegnato sul quadro W. (Tav. 44)
L’incontro tra le rette verticali  e quelle orizzontali determinerà la prospettiva dei relativi punti.
Sulla retta che abbiamo chiamato linea di orizzonte verticale verranno a trovarsi quei punti di fuga determinati dai lati dell’oggetto che risulteranno paralleli tra loro.L’altezza degli oggetti solidi, cubo, parallelepipedo, piramide, prisma, cono, sfera, verranno determinate con segmenti uscenti dai punti di prospettiva delle parti appartenenti al piano orizzontale delle proiezioni.La prospettiva eseguita con questo metodo non comporta una dimensione molto grande del foglio di disegno, è più semplice della prospettiva eseguita in maniera  tradizionale che si può trovare in tutti i libri delle scuole superiori.
Ho citato sopra, la tecnica di disegno come programma grafico per il Liceo Scientifico ma, può essere adottata anche ne disegno tecnico degli istituti Tecnici Industriali e Nautici per avere una visione più dinamica di certi pezzi meccanici di piccola dimensione, anche se questi normalmente vengono rappresentati secondo una prospettiva assonometria cavaliera rapida.
Un’altra cosa e poi mi ritiro in buon ordine: L’oggetto può essere prima o dopo il quadro, non solo, ma può venirsi a trovare in uno qualunque degli otto triedri e allora vi sfido fin d’ora a fare la prospettiva lasciando che l’oggetto sia posto per esempio nell’ottavo triedro.
Ho scherzato però sarebbe interessante, stando all’esterno dello spazio triedrico  vedere come se la cava un patito della prospettiva. Il Brunelleschi non ci avrebbe pensato due volte.
Comunque  daremo i classici ragguagli sul determinare classico della prospettiva centrale che alcuni erroneamente chiamano accidentale.


Prof. Franco Ortis

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