SALA
CARGIA’ ATELIER A CIELO APERTO - PARCO SHELLEY
DI SAN TERENZO
SIMPOSIO
LETTERARIO 10 Luglio 2014
LUIGI LEONARDI e LUCIA MARCHI presentano:
FANGO DI TRINCEA
grande guerra -
Italia 1915/1918
Questa rappresentazione – Fango di trincea – si propone per far riemergere una memoria rimossa,
dimenticata o taciuta da decenni: dal fascismo, poi la seconda guerra, il boom
economico.. il progresso che corre e non ha tempo di voltarsi indietro.Con le
lettere che i nostri soldati mandavano dal fronte si vuol dare ricordo alle
loro terribili sofferenze. A oltre un milione di ragazzi e uomini chiamati
all’estremo sacrificio.
Il loro sangue non deve essere cancellato dalla
storia; un popolo non può dimenticare i suoi figli, il loro dolore. Per
rispetto. E poi perché un popolo senza memoria sarà un popolo privo di dignità,
libertà, civiltà.
Attraverso la narrazione, le immagini, la musica si è voluto aprire uno squarcio sul
vero della guerra, la parte più cruda, per mettere meglio a nudo la sua
inutilità e la sua malefica essenza.
La censura. Ci sono centinaia di
sacchi di lettere che sono state censurate: una memoria negata. Da parte del
governo come si poteva tollerare che si sapesse, nella società civile, della
ferocia e dell’ottusità di alcuni ufficiali, delle miserevoli condizioni di
vita nelle trincee, delle atrocità della guerra? Guerra voluta, come tutte,
dall’economia, dalla finanza, dall’industria, ossia da chi ne profitta. I
politici parlano dei giusti motivi tranne dell’unico vero: il profitto. La
marea montante del fango.
La società civile doveva essere convinta che le
ragioni per fare la guerra erano assolutamente fondate, e che la guerra non era
affatto qualcosa di sporco e tragico, bensì era un evento carico di valori, di
eroismi; la trincea era un ambiente non solo salubre ma anche fonte di
ispirazione per incitare al coraggio e alla gloria. Per questo la propaganda
governativa sfruttò ogni strumento di comunicazione di massa, dalle cartoline,
al cinema, ai giornali, alla retorica dei comizi a favore della guerra.
Sono queste
lettere di soldati che nel loro stile sgrammaticato denunciano l’ignominia
della guerra, non chi conosce la grammatica e scrive sui giornali.
Zona di guerra, 21/3/1916
Cara Zia
Ci scrivo la
presente per informarci che la mia salute è ottima, al pari desidero sapere di
voialtri tutti in famiglia. Cara zia, certo che mi scuserà se con questa
lettera ci faccio pagare la tassa la quale mi trovo senza nemmeno l’odore dei
francobolli. Noi il tempo passato siamo stati in seconda linea dentro proprio
la città di Monfalcone, diroccata dalle continue mitraglie austriache, ma
adesso dobbiamo salire in collina cioè in prima linea, a 700 metri lontano dai
nemici. Cara zia, se mi credi, ormai siamo stanchi, non ne possiamo più ci
mandano al macello della carne umana a farci massacrare senza pietà, senza
vedere se si può avanzare oppure no, certe volte andiamo sotto le sue trincee
senza concludere niente, con un fuoco infernale, lasciando sparsi di qua e di
là tanti compagni, lasciando tanti padri di famiglia. Eh! Cara zia è difficile scamparmela,
se non è oggi è domani che resto sparso
in mezzo ai miei compagni, abbandonato per sempre.. Non parlo più, il dolore mi
avvinge nel cuore. Non posso proseguire altro, che il mio povero cuore è
torturato da una lama di coltello acuminato.
Scrivere era un gesto catartico, uno sfogo. Ma più
le esternazioni dei soldati nelle lettere diventavano audaci più si inasprivano
i controlli dei censori. Così le lettere si ammucchiarono, come una memoria
scomoda da tener segreta ai più. Dopo la guerra, il regime fascista aveva
bisogno di cavalcare la retorica della vittoria per sostenere la sua
propaganda. Le lettere dovevano quindi continuare a tacere. Una seconda morte.
Perché, appunto, prima dei comandi militari erano i vertici politici a non
poter tollerare che certi aspetti del conflitto fossero divulgati. Il servizio
di censura fu voluto dal governo. I governi hanno bisogno di annebbiare le
menti.
Estratto da “ Fango di Trincea “ di Luigi Leonardi
In
"Fango di Trincea", - Grande guerra, Italia 1915/1918, Lucia Marchi interpreta cinque brani: L'urlo
dei poeti - a rappresentare la vanità degli uomini e delle loro guerre;
citazioni di Leopardi, Quasimodo, J. Steinbeck., Orchestra di fantasmi - brano
dedicato alle terribili battaglie del fronte occidentale - Francia 1916 (
Somme, Verdun ), Give me water - il senso dell'assurdo della diplomazia e
dell'economia di fronte alla miseria di bambini supplicanti acqua - brani di Luigi Leonardi, Ta pum - Tipica canzone della grande guerra
legata alla battaglia dell' Ortigara ( giugno 1917 ), Gorizia Maledetta - altra
canzone simbolo delle carneficine, in particolare dei circa ventimila morti per
tentare di conquistare la città di Gorizia
LUIGI LEONARDI E LUCIA MARCHI |
Luigi Leonardi nel 1981 tra i fondatori e
redattori della rivista milanese di cultura Malvagia, nata con l’appoggio di
C.Cassola – Sulla stessa: pubblicazione di poesie e brevi racconti. “ Il sogno
di un altro “, 4 racconti – Compagnia dei librai (GE). “ La brina sulla pelle
“, romanzo.“ Dentro lo Stige “, romanzo ( Resistenza Lunigiana ) – Firenze
Libri.“ Libertà van cercando “ saggistica/narrativa ( Resistenza Lunigiana ) –
Edigrafica Sarzana.“ Il segreto antico di Beppe il maniscalco “, romanzo (
Guerra Libano 1982 ) – Firenze libri.“ I vermi e le rose “,
saggistica/narrativa a quattro mani con il prof. G.Azzolina ( Malasanità ) –
Ed. Memori – Roma.“Epurazioni “, 1945 la resa dei conti nello spezzino –
narrativa storica ( Sanzioni contro il fascismo ) Mursia – Milano.
Produzioni teatrali:“ Il cuore va mangiato”, “
Tenebrosi peccati e vanità “, “ Medioevo nostro coevo “.“ Eroi, santi & C.
spa “ -
farse medievali rappresentate dal ’95 al 2005 in teatro e in
piazze.“ Ancora sulla nostra pelle “, “ La follia “, “ Cara ghigliottina “ –
monologhi per Alessandro Albertini ( attore – regista ) rappresentati alla
Spezia: teatro Civico, Dialma Ruggero, Centro Allende.“ Le bambole di Marte “,
“ Oltre il vizio assurdo “ – spettacoli di prosa, poesia, musica, canto, con la
partecipazione di musicisti.
Dal
2004 quest’ultimo tipo di spettacolo viene portato avanti con la collaborazione
della cantante Lucia Marchi e, per la parte tecnica, di Alessandro Leonardi,
sempre sotto lo stesso titolo di “ Diario disordinato “.
Recitazioni e letture di
vari autori:
Dante, Leopardi, Pascoli, Pavese, Hikmet, Rabindranath Tagore, Rebora,
Baudelaire, Remarque..
Recensioni per pittori,
scrittori e poeti:
G.Dagna, R.Cavaliere, Elisabetta D’Andrea, G.L.Coluccia, D.Zanello, E.Di Capua,
Marco Raiti..
Lucia Marchi
: ha iniziato la scuola di canto
fin da bambina presso l' istituto delle suore Marcelline di
Bolzano.Singolare apertura vocale, ha partecipato con diversi cori, anche come
voce solista, a moltissime tournée in Italia e all'estero.Dopo un breve ritiro,
ha ripreso come cantante di piano bar, interpretando brani di Mina, Mia
Martini, Céline Dion, F.Mannoia, Patricia Kaas, e altri artisti simili per
tonalità.L'incontro artistico con L.Leonardi è del 2002; l'interpretazione dei
testi di L.Leonardi, con dolcezza e melodia particolari, tra cui un album CD "Sfumature",
è legata a spettacoli di prosa, poesia, musica, proposti in teatri e piazze,
ultimo dei quali al parco Shelley di San erenzo nel contesto di Atelier a
cielo aperto, dal titolo "Diario disordinato".
SPONSOR: FORNITURE
NAVALI COPPOLA http://www.FornitureNavaliCoppola.com/
Ezia Di Capua Pittrice, Scrittrice, Art Blogger, Ideatrice e Curatrice Art Director di tutti gli eventi artistici e culturali ideati per Sala CarGià nel Golfo dei Poeti 2010/2014, Responsabile Promozione Arte e Cultura, Comunicati Stampa e Pubbliche Relazioni . Il Blog di Sala CarGià a cura di Ezia Di Capua per la qualità dei contenuti è inserito dal 2010 nel Sito Ufficiale del Comune di Lerici nella pagina Musei e Gallerie D'Arte.
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