domenica 19 maggio 2013

ORIANA CATTOI - "CHIARA E LO SCURO": Presentazione e recensione di Marco Raiti



Questo evento segue purtroppo un lutto per me molto grave.
Solo qualche giorno fa è venuto a mancare Vasco Bardi: un grande poeta, un attivissimo promotore e divulgatore di cultura attraverso le sue innumerevoli manifestazioni delle più svariate forme artistiche, un grande insegnante di vela, ma soprattutto per me un grande amico.
Io penso che il miglior modo per ricordarlo e farlo vivere nei nostri cuori e quello di impegnarsi al massimo nella realizzazioni eventi simili.
E' con questo intento che mi accingo a presentare la mostra di Oriana, dopo questa triste , ma doverosa premessa.
***
Un saluto va a tutti i presenti, un ringraziamento al comune di Lerici e alla Proloco di San Terenzo che

favoriscono l'intensificarsi di eventi artistici come questo.
Ma il mio più sentito ringraziamento va all'amica Ezia Di Capua, che con la sua opera preziosa e sapiente mantiene viva e arricchisce continuamente un attività culturale iniziata da sua madre  Carla Gallerini, facendo inorgoglire i Santerenzini come me. Ezia, a mio parere, va, in queste occasioni, doverosamente omaggiata prima come artista poliedrica, poi come filantropa di arte vera e popolare.
Ad Oriana, invece, che mi ha scelto come presentatore di questa sua mostra, un grazie sincero che viene dal profondo del cuore.
Questa, in realtà, è la prima volta che io mi diletto in questo tipo di attività, e, naturalmente possiedo tutti i timori del novizio. Ma ho accettato questa sfida, innanzitutto per amicizia che mi lega alla brava pittrice che oggi espone qui, poi, perché  il fatto di conoscere abbastanza bene l'attività artistica di Oriana: specialmente quella prodotta negli ultimi anni.  Ciò mi da la consapevolezza di possedere quella sensibilità artistica atta alla presentazione.
La vena artistica e l'ispirazione, in Oriana, nasce in età giovanile, un fuoco che ella dovrà però soffocare per diversi anni, poiché, come spesso accade nelle donne, i doveri di madre e di moglie non gli consentono di dedicarsi assiduamente a quella passione che probabilmente è nata con lei al momento della sua venuta al mondo.
Ma poi ecco che le circostanze della vita, il destino o forse questo bisogno irrefrenabile di dipingere non è più domabile e lei può dedicarsi anima e corpo alla sua passione.
Da quel momento la produzione artistica di Orianna diventa frenetica, la pittura diventa la sua ragione di vita. Dipinge centinaia di opere quasi a voler compensare la parte artisticamente sterile della sua vita.
Anche se Oriana si esprime anche con altre tecniche di pittura, l'acquerello diventa la sua espressione preferita, D'altronde, un artista così istintivo e focoso, non può che esprimersi pienamente con questo mezzo.
La pittura ad acquerello, infatti, pretende determinate caratteristiche dall'artista e pone, allo stesso, precisi limiti.
Questa tecnica esalta l'istintività ma non permette o quasi una correzione dell'opera a posteriori.
Oriana capisce presto che l'acquarello è il prolungamento dell'animo artistico che gli permette di trasportare sulla tela le sue emozioni più intense.
Ho avuto la fortuna di essere presente al momento preciso del concepimento di alcune opere di Orianna, ed ho potuto ammirare l'estrema naturalezza con cui ella produce queste raffigurazioni.
Oriana, infatti, si reca nel luogo che sa a priori  essere fonte di ispirazione, si pone un attimo in contemplazione del panorama ed ecco che il pennello, con sapienti e veloci colpi, in pochi minuti, trasporta sulla tela la realtà sognatrice vista dall'artista.
Ho parlato a proposito di realtà sognatrice, perché Oriana, da vera artista, non  riproduce il mondo così come noi lo vediamo, ma il filtro del suo animo trasfigura quelle immagini con un espressionismo che tendono ad elevare la natura ad una perfezione fatta di colori vivaci dove i tratti delle cose vengono volutamente confusi come a rifiutare una precisa e banale delimitazione.
Ma, si sa, gli eventi della vita condizionano la vena e le opere di un artista. Ecco che anche ad Oriana accade la stessa cosa. La nascita del primo nipote Paolo la travolge sentimentalmente, risvegliandole sentimenti materni mai sopiti. Questo evento, da spazio, nell'artista, ad una pittura più   impressionista, più intima con colori meno vivaci esaltando un aspetto più pudico del suo animo. Dunque due principali espressioni artistiche parallele: la prima che segue l'istintività irrazionale dell'artista alla ricerca di un piano cromatico superiore alla realtà stessa.
La seconda, un espressione più pudica che svela un'intimità protetta e più interiore.
Oriana ha partecipato a numerose mostre e manifestazioni. Senza riportare un elenco completo voglio cittare le note più significative della sua cariera di pittrice.
Oriana fa parte all’associazione culturale “SAN MARTINO DI DURASCA" ed è attualmente iscritta all’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Nel 2007 ha esposto al “CIRCOLO UFFUCIALI " della marina militare di La Spezia, con "ARSENALART"
Nel 2008 a partecipato alla mostra “DODICI ITINERARI PITTORI NUDI E D’INTORNI” svoltasi nella “CITTADELLA -FORTEZZA FIRMAFEDE" di Sarzana.
Ha esposto nella galleria dell’immagine di Dagna Graziano a Sarzana
In occasione della ricorrenza di San Venerio ha realizzato, insieme ad altri sei artisti, due panelli che interpretavano vari aspetti della leggendaria vita del santo.
Nell’estate del 2009 ha partecipato alla prima edizione della rassegna estemporanea di pittura “IL BASTIONE”. ed a Natale dello stesso anno all’evento “NATALE A "25 ARTISTI PER UN PRESEPE" organizzato da “CIV NUOVO CENTRO.
Ha interpretato la poesia di Marco Raiti con la realizzazione di tre opere dove le immagini della sua ispirazione fa da sfondo ai versi riportati su antiche pergamene.
Un suo acquarello è stato inserito nel libro di Vasco Bardi "All’orizzonte d’isola” (opera che raccoglie raffigurazioni di quasi tutti i pittori spezzini).
Nel 2010 è stata presente alla “FORTEZZA FIRMAFEDE” di Sarzana alla mostra "ARTISTI IN CITTADELLA"  RASSEGNA DI PITTURA SCULTURA E GRAFICA
Nell’ agosto dello stesso anno ha esposto le sue opere, in qualità di principale artista, al castello di San Terenzo in occasione della “SETTIMANA CULTURALE” evento ideato ed organizzata proprio da Vasco Bardi.
In ultimo voglio citare la recensione dedicatagli per la partecipazione
alla mostra presentata a La Spezia nel 2010:

Recensione
I temi di questi preziosi acquarelli sono paradossalmente di genere espressionistico, presentando un acceso cromatismo che accentua la velocità della composizione, non esiste centralità di soggetti,perché la composizione è risolta in pulsazioni febbrili che ingoiano spazio ed immagine: momenti acuti di una violacea malinconia,pace di segni morbidi completamente rivelati.
La capacità di avvicinarsi alla realtà di un luogo, realizzando una realtà parallela, quella appunto del dipinto, fa risaltare l’impossibilità di porre relazioni tra oggetto e modello,escluse quelli dei significati.
I colori sono vivi con luce allo Zenit e gli oggetti se pur riconoscibilissimi si trasmutano in visioni sfocate.
La maestria della pittrice è nell’aver colto del luogo del dipinto, l’impossibilità di viverlo, anche se all’apparenza è “normale”, solare, ariosa.
L’autrice produce una sovra immagine che relativizza e in fondo distrugge gli elementi reali che sono alla base del dipinto stesso, ciò rende particolari queste opere, questi acquarelli misteriosi e un po’ ambigui: quelli sono i luoghi, quello è il  mare ma in una dimensione spazio-temporale inesistente.
Potrebbe trattarsi di quella della memoria o del desiderio, quella di momenti sublimali sfuggiti alla ragione, ma catturati oltre la soglia della coscienza.

Marco Raiti


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