E’ la prima volta che scrivo di un evento a cui non ho potuto partecipare. Già, perché ero stata invitata da Ezia a una serata celebrativa (una delle serate estive volute da Vasco Bardi all’insegna della cultura nel castello di San Terenzo) dedicata a Carla Gallerini, sua madre. Un viaggio in traghetto con destinazione Monterosso, mi ha tradita. Soffro di asma e a niente è servita la sferza di ozono del mare agitato. In più il sole “africano” mi ha scottato come fossi una abitante torinese in vacanza. Quindi, in queste condizioni di disagio è stato giocoforza non partecipare. Ecco quindi che, nel silenzio di un pomeriggio di domenica, dedico un piccolo pezzo per far emergere un ritratto di Carla. Ezia lo posterà sul sito. Poche parole per dire che ci sono persone che attraversano la tua vita e si dissolvono. Sono passate e basta. Questo non è accaduto con Carla che con la sua pluralità di interessi più volte ha attraversato il mio cammino. Il filo rosso di una stessa identità politica, l’amarezza di qualche caduta di stile dei politici di allora (anni Settanta-Novanta) ci hanno portate sullo stesso sentiero. Ma anche il gusto e il piacere di cercare il sottofondo delle tradizioni del territorio. L’interesse per la poesia e l’arte. Lei molto pacata, sempre pronta a trovare la dimensione interiore delle produzioni. Io più severa e qualche volta insofferente. Una misura comune? Valutare il buono-bello-giusto (per dirla alla Carlin Petrini) come fatto morale. Etica. E’ la parola esatta per il ritratto di Carla. Etica e umanità. Profonda umanità. Questo ha lasciato a Ezia, sua figlia.
Gabriella Molli
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