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IPOTESI OTTICA La camera oscura di Giza
Ed elementi della Teoria Ottica delle
Piramidi
Nelle stelle i
segreti delle piramidi egiziane?
Sei anni di studio trovano una correlazione
astronomica con
le tre stelle della Cintura di Orione
SCRITTI NELLE
STELLE I SEGRETI DELLE PIRAMIDI ?
Sono note molte teorie “originali” che
sembrano correlare la posizione delle
tre piramidi egizie di Giza (Cheope, Chefren e Micerino) con le tre stelle
della cintura della costellazione di Orione;
l’IPOTESI OTTICA presenta
agli appassionati di astronomia e dei misteri egizi, l’ultima e più incredibile teoria formulata da un team di
storici ed astrofisici guidati da Davide
Agnetti, che parlerà di un tema dal titolo suggestivo: “Nelle
stelle i segreti delle piramidi egiziane?”.
Davide Agnetti, 47 anni, ha lavorato per 12 anni all’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare come progettista meccanico per la realizzazione di
apparati di ricerca, tra cui il sistema di estrazione di fascio di ioni del
Ciclotrone Superconduttore e le fasi preliminari di realizzazione del
rivelatore ATLAS del CERN (che poi vedrà il Bosone di Higgs). Ha collaborato
nella progettazione meccanica di apparati opto-meccanici per diagnostica di
fasci laser, spettrografi ad alta risoluzione (per osservatori astronomici) e
sistemi di caratterizzazione per cavi superconduttori.
Nel suo osservatorio astronomico sito in Lombardia, ha
approfondito metodi astrometrici originali che applica per la ripresa di
oggetti dotati di ampio moto proprio apparente come comete ed asteroidi. Dal
2009, anche a seguito di questi studi, irrompe nella sua vita il tarlo
dell’archeoastronomia, che lo ha condotto a formulare l’Ipotesi Ottica….
L’ Ipotesi Ottica delle Piramidi è la
prima a trovare una vera correlazione astronomica con le tre stelle della
Cintura di Orione. Essa giunge ad una nuova lettura di certi soffitti
astronomici come quello di Senenmut, ritrovato
in un cunicolo presso il mausoleo dedicato alla regina Hatshepsut. Tra
le varie rappresentazioni c’è una strana
forma a lemniscata (figura ad otto asimmetrica) da sempre fonte di discussioni.
Ebbene, il lavoro di Agnetti, durato oltre 6 anni, ha fornito una interpretazione della
“Lemiscata di Senenmut” che ha dell’incredibile. In sostanza precisi calcoli astronomici
dimostrerebbero che una figura identica
viene ‘disegnata’ nel cielo dalla Sfinge se osservata per un intero ciclo
processionale dell’asse terrestre (il ben
noto movimento a trottola
dell’asse di rotazione della Terra con periodo di circa 26.000 anni) dalla
stella di Barnard, una delle stelle più vicine al Sole (solo 6 anni luce)
quindi dotata di un grande moto proprio rispetto al Sole. Da qui l’idea che chi ha disegnato il cielo
di Senenmut dovesse conoscere l’esistenza
ed il moto relativo della stella di Barnard, una nana rossa di
magnitudine = 9,5, quindi nettamente
invisibile ad occhio nudo!
Su queste basi, con calcoli e proiezioni
molto complesse e rigorose, il modello di Agnetti non solo trova una
giustificazione ‘celeste’ alle piramidi di Giza, ma, addirittura permette di
avanzare previsioni…..
COMUNICATI STAMPA - clicca sul link per leggere
CRONACA 4: http://laspezia.cronaca4.it/notizia/leggi/al-parco-shelley-presentazione-del-libro-ipotesi-ottica
PRESENTAZIONE DEL LIBRO:
IPOTESI OTTICA - LA CAMERA OSCURA DI GIZA di Davide Agnetti
PARCO SHELLEY di San Terenzo
Domenica 9 Agosto ore 21,15.
CRONACA 4: http://laspezia.cronaca4.it/notizia/leggi/al-parco-shelley-presentazione-del-libro-ipotesi-ottica
PRESENTAZIONE DEL LIBRO:
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