martedì 4 agosto 2015

DAVIDE AGNETTI PRESENTA: IPOTESI OTTICA - LA CAMERA OSCURA DI GIZA – PARCO SHELLEY di San Terenzo Domenica 9 Agosto ore 21,15

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2015
Sezione - Libri - Eventi Artistici e Culturali


IPOTESI OTTICA  La camera oscura di Giza
Ed elementi della Teoria Ottica delle Piramidi


Nelle stelle i segreti delle piramidi egiziane? 
Sei anni di studio trovano una correlazione astronomica con  
le tre stelle della Cintura di Orione


SCRITTI NELLE STELLE I SEGRETI DELLE PIRAMIDI ?

Sono note molte teorie “originali” che sembrano correlare  la posizione delle tre piramidi egizie di Giza (Cheope, Chefren e Micerino) con le tre stelle della cintura della costellazione di Orione;  l’IPOTESI OTTICA presenta agli appassionati di astronomia e dei misteri egizi, l’ultima e più  incredibile teoria formulata da un team di storici ed astrofisici guidati da Davide Agnetti, che parlerà di un tema dal titolo suggestivo: “Nelle stelle i segreti delle piramidi egiziane?”.
Davide Agnetti, 47 anni, ha lavorato per 12 anni all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare come progettista meccanico per la realizzazione di apparati di ricerca, tra cui il sistema di estrazione di fascio di ioni del Ciclotrone Superconduttore e le fasi preliminari di realizzazione del rivelatore ATLAS del CERN (che poi vedrà il Bosone di Higgs). Ha collaborato nella progettazione meccanica di apparati opto-meccanici per diagnostica di fasci laser, spettrografi ad alta risoluzione (per osservatori astronomici) e sistemi di caratterizzazione per cavi superconduttori.
Nel suo osservatorio astronomico sito in Lombardia, ha approfondito metodi astrometrici originali che applica per la ripresa di oggetti dotati di ampio moto proprio apparente come comete ed asteroidi. Dal 2009, anche a seguito di questi studi, irrompe nella sua vita il tarlo dell’archeoastronomia, che lo ha condotto a formulare  l’Ipotesi Ottica….
L’ Ipotesi Ottica delle Piramidi è la prima a trovare una vera correlazione astronomica con le tre stelle della Cintura di Orione. Essa giunge ad una nuova lettura di certi soffitti astronomici come quello di Senenmut, ritrovato  in un cunicolo presso il mausoleo dedicato alla regina Hatshepsut. Tra le  varie rappresentazioni c’è una strana forma a lemniscata (figura ad otto asimmetrica) da sempre fonte di discussioni. Ebbene, il lavoro di Agnetti, durato oltre 6 anni,  ha fornito una interpretazione della “Lemiscata di Senenmut” che ha dell’incredibile. In sostanza precisi calcoli astronomici dimostrerebbero che una figura identica  viene ‘disegnata’  nel cielo  dalla Sfinge se osservata per un intero ciclo processionale dell’asse terrestre (il ben  noto movimento a  trottola dell’asse di rotazione della Terra con periodo di circa 26.000 anni) dalla stella di Barnard, una delle stelle più vicine al Sole (solo 6 anni luce) quindi dotata di un grande moto proprio rispetto al Sole.  Da qui l’idea che chi ha disegnato il cielo di Senenmut dovesse conoscere l’esistenza  ed il moto relativo della stella di Barnard, una nana rossa di magnitudine = 9,5, quindi  nettamente invisibile ad occhio nudo!
Su queste basi, con calcoli e proiezioni molto complesse e rigorose, il modello di Agnetti non solo trova una giustificazione ‘celeste’ alle piramidi di Giza, ma, addirittura permette di avanzare previsioni…..




PRESENTAZIONE DEL LIBRO: 
IPOTESI OTTICA - LA CAMERA OSCURA DI GIZA di Davide Agnetti 
PARCO SHELLEY di San Terenzo 
Domenica 9 Agosto ore 21,15.


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