Sala Culturale CarGià, saluta il 2013
trattando il tema “ Donna e Violenza”
Un importante e significativo messaggio
sostenuto dal blog
...... un piccolo grande passo verso il
cambiamento.
....se ancora l'Arte e la Cultura possono muovere il
mondo.....è nostro dovere fare il nostro possibile.
Ezia Di Capua
Quante forme di violenza esistono?
Innumerevoli, e quella sulle donne è la punta di un iceberg.
Ovviamente, il così detto
“femminicidio” (che brutta parola ! Uno dei tanti neologismi di dubbio gusto)
fa cronaca, buca la pagina, crea nuovi numeri per le statistiche. Ma è solo una delle innumerevoli forme, anche
subdole, che la violenza assume nella nostra società: una società spesso
ingiusta, dove a volte, anche nei luoghi deputati, è difficile far valere i propri
diritti.
C' è la violenza verbale, quella del silenzio, quella dell' omissione e
dell' omertà, e non solo nel nostro Sud.
Ci scontriamo, tutti i giorni, con la
difficoltà del vivere: questo è umano, ma è disumana l' indifferenza, l'
assuefazione all' ingiustizia e al prevaricare.
Ci sono delitti che i tribunali non possono o non vogliono giudicare:
sono quelli contro l' anima
(come giustamente osservava Elio Vittorini nel suo
splendido libro
“Il garofano rosso “), quelli per i quali comunque nessun
risarcimento sarà mai equo.
Certo, le donne, sono tra le prime vittime della violenza fisica, a
volte per la loro stessa miopia nel vedere il nemico, che si cela sovente tra
le mura di casa, in quella famiglia così decantata dai mass media e dai
politici, che in Italia è diventata una trappola spesso mortale.
Riflettiamo, allora, noi donne, su questo nostro “ non vedere “: il
limite, il nemico, la nostra stessa prevaricazione.
E
riflettiamo sul fatto che siamo noi, più dei nostri compagni, a educare gli
uomini e le donne del futuro.
Solo
assumendoci le nostre responsabilità, infatti, saremo veramente protagoniste, e
non comprimarie o, peggio, vittime di una società che non è a misura di donna,
ma spesso, purtroppo, neanche a misura d' uomo.
Gabriella Mignani
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