mercoledì 17 agosto 2011

LUCIA DELLA LA SCALA – ARTE E FEDE NEL RITMO DEL LINGUAGGIO PITTORICO

Lucia Della Scala frequenta il corso di pittura di Piero Colombani, si diploma al Liceo Artistico di Carrara, frequenta il corso di Iconografia ottenendo il diploma rilasciato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Pisa, completa i suoi studi diplomandosi all’Accademia di Belle Arti di Carrara e partecipa a due master di Arte Sacra della Fondazione Stauròs a San Gabriele dell’Addolorata (Teramo). Tutto ci dimostra l’impegno e la serietà con cui si dedica al suo lavoro, ma ci anticipa anche la peculiarità della sua pittura.
È questa una pittura impegnativa e molto raffinata poiché eseguita interamente con tecniche antiche che richiedono sapienza ed esperienza: Lucia lavora preferibilmente su tavola da lei preparata e con colori che crea mescolando pigmento ed uovo.
L’oro che vediamo luccicare è disteso a foglia, ma la ricerca dei suoi dipinti non si limita a ciò poiché l’interesse principale è nell’immagine, dalla quale trapela una grande conoscenza dell’iconografia medioevale, una ricerca che non può che essere frutto di parecchi anni di studio teorico oltreché pratico.
La particolarità di queste opere, quella che avevo in precedenza annunciato, è nel connubio così ben riuscito specialmente negli ultimi lavori.
I dipinti di Lucia non sono una sterile pratica imitativa dell’arte di un tempo che fu e non solamente per la contemporaneità dei personaggi ritratti.
Il linearismo, la ritmicità, il colore sono rivisitati dalla conoscenza dell’Arte Moderna come nel trittico “Maestà in trono”  dove la staticità, l’assenza di emozioni, l’impostazione tutta ci richiamano al romanico, ma la interpretazione pittorica è da postavanguardie.
Nelle tavole “La via della Croce” (vedi catalogo), questa croce scandisce spazi, ritmi e tempi, le figure non hanno peso, lo spazio è una geometria per cui questi dipinti figurativi che riecheggiano  Giotto e Pietro Lorenzetti, diventano quasi un’opera astratta.
Infine nel volto di Cristo della Croce “Vi farò pescatori di uomini”, si è raggiunto, a mio avviso, il perfetto connubio della sua ricerca.
In modo particolare ho apprezzato tutto ciò in una delle opere più recenti di Lucia che ha tra l’altro eseguito per una mostra da me organizzata al Battistero del Duomo di Carrara.
Il tema della esposizione collettiva era: “Immagini di Carrara: Scorci e dintorni”.
Per questa tavola tutto il suo operare descritto in precedenza da’ vita ad una composizione originalissima:
S. Andrea, Patrono di Carrara emerge tra le caratteristiche monumentali della città con decisa sobrietà, leggerezza e grande equilibrio, brava Lucia!
                                                                                                                                                                      

Prof.ssa Elisabetta Costi


 

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