Sezione - CORO LIRICO LA SPEZIA
MARZIO GIOSSI |
MARZIO GIOSSI - Bergamasco, ha iniziato
gli studi nella città natale con Giuditta Paris proseguendoli e perfezionandoli
con la Professoressa Clotilde Ronchi a Bologna. Si è imposto all’attenzione del
pubblico come vincitore di numerosi concorsi. E’ il 25° Premio Mascagni d’oro
2005 di Bagnara di Romagna. Da 25 anni canta in tutto il mondo in Italia e
all’Estero (Francia, Olanda, U.S.A., Belgio, Svizzera, Giappone, Irlanda) cantando
come baritono protagonista nelle opere: “TROVATORE“, “L’ELISIR D’AMORE”, “DON PASQUALE”,
“RIGOLETTO”, “BOHÈME”, “IL BARBIERE DI SIVIGLIA”, “PAGLIACCI”, “TRAVIATA”,
“CAVALLERIA RUSTICANA”, “FEDORA”, “La GIOCONDA”, “MADAMA BUTTERFLY”, “LA FORZA
DEL DESTINO”, “LUCIA DI LAMMERMOOR”, “COSÌ FAN TUTTE”, “ROBERTO DEVEREUX”,
“TURANDOT”, “MARIA STUARDA”, “DON CARLO”, “L’AMICO FRITZ”, “FALSTAFF”(Ford)”,
“AIDA”, “NABUCCO”, “ERNANI”, “CARMINA BURANA”, “Il CAPPELLO DI PAGLIA DI
FIRENZE”, “IL MAESTRO DI CAPPELLA”, “UN BALLO IN MASCHERA”, e altre ancora.
Marzio Giossi, baritono, protagonista di “Macbeth”, opera su musica di Giuseppe Verdi che andrà
in scena in scena sabato 22 aprile, al
Teatro Civico della Spezia, mi ha concesso in esclusiva per Sala Culturale CarGià
l’intervista di seguito pubblicata che verrà estesa solo parzialmente ai
quotidiani on line.
Lo ringrazio moltissimo per la sua amicizia, e contraccambiando stima e simpatia la saluto caramente anche a nome di tutti i
lettori.
Ezia Di Capua
Marzio sei un
autentico tipico baritono lirico verdiano. Hai cantato nei principali teatri
nazionali e internazionali, come ti stai preparando a vestire il ruolo di
Macbeth nell’opera che andrà in scena il 22 aprile al Teatro Civico della Spezia?
Innanzi
tutto grazie per questa intervista e per la stima che hai nei miei confronti.
Si
mi dicono di essere l’autentico baritono verdiano, obiettivo che mi sono
guadagnato dopo tanto studio tecnico e approfondendo la scrittura verdiana.
Non è la prima volta che interpreti Macbeth, un personaggio
complesso e affascinante.
Puoi regalarci qualche anticipazione riguardo questa produzione firmata dal regista Alberto
Paloscia?
E’ un’opera che canto spesso e ogni volta trovo
qualcosa dI nuovo. Sarà una interpretazione vocale e scenica che cercherà di
avvicinarsi il più possibile a quello che voleva Verdi. Un compito ambizioso e
spero che il pubblico apprezzi il lavoro mio e quello del maestro Paloscia.
Con il maestro Paloscia non è la prima volta che
lavoro. Abbiamo fatto un “Rigoletto” a Chiavari ottenendo un grande successo.
Spero
anche questa volta di trovare qualche cosa di nuovo. Per me ogni volta che si
affronta un ruolo anche se già eseguito, è come se fosse la prima volta.
Hai lavorato
con grandi direttori come: Abbado, Muti, Gavazzeni, Oren, Arena, Guadagno,
Renzetti, Ranzani, Guingal, Pidò, Veronesi, Mercurio, Steinberg, Carminati. Come
hanno tracciato la tua carriera artistica
Ognuno
di loro mi ha lasciato un ricordo indelebile e ancora oggi cerco di mettere in
pratica i consigli musicali che mi hanno dato.
Hai lavorato anche
con grandi registi come: Miller, Ronconi, Gregoretti, Samaritani, Joel,
Santicchi, Scaparro e Auvray. Chi in particolare ha saputo valorizzare il tuo
talento?
Anche
per loro la stessa cosa. Mi hanno arricchito di suggerimenti che porto con me e
cerco ogni volta di mettere in pratica.
Hai inciso anche molti CD cosa vuoi raccontarci?
E’
vero ho inciso molti dc e dvd ma sono particolarmente affezionato al recital
che ho pubblicato con il grande Leone Magira. Sono registrazione live di due
concerti che abbiamo fatto insieme e il maestro mi ha autorizzato a pubblicare.
Sono romanze prettamente di repertorio verdiano e include anche l’aria “pietà
rispetto amore” proprio dal Macbeth
Lancia il tuo invito alla città della Spezia
affinchè i numerosi appassionati possano
venire vedere il tuo Macbeth
Spero
che il pubblico non perda questa occasione per ascoltare un capolavoro verdiano
pieno di arie, duetti, concertati che lo coinvolgeranno lasciando tutti con il
fiato sospeso.
Sono
contento di ritrovare il soprano Stefania Spaggiari che ho tenuto a battesimo
al Teatro Romano di Terni al suo debutto di Abigaille nel Nabucco.
Marzio so che uno dei il tuoi cavalli di battaglia è
“Rigoletto”. Il personaggio ti affascina in modo particolare?
Hai
ragione!!! Il mio cavallo di battaglia è proprio “il gobbo” come lo chiamava
Vedi.
E’
un ruolo che sento molto sia dal punto di vista musicale che nella recitazione.
Mi sta dando tante soddisfazioni sia di pubblico che di critica.
Ricordo,
per esempio, la recita di Rigoletto che ho eseguito al Teatro Sociale di
Mantova. Alla mia uscita per gli applausi finali, tutto il pubblico si è alzato
in piedi. Che dire di più…. Non posso fare altro che ringraziare il pubblico e
la critica che così affettuosamente mi sostengono.
Come collochi
il valore del canto lirico nella società attuale?
Purtroppo
tocchi un tasto molto dolente.
Cercherò
di risponderti in modo chiaro ma allo stesso tempo gentile.
La
nostra arte oggi non è molto capita!!! Si pensa che il cantante lirico non sia
un lavoro ma un hobby.
Pensa
che alla domanda “ che lavoro fa lei” io rispondo “ il cantante lirico” la
risposta è “ si, ma che lavoro fa?”
Cosa
posso dirti di pù? Nopn basterebbe lo
spaziio a disposizione per esprimerti la mia amarezza ma, sono sempre stato
positivo e andato avanti per la mia strada.
Come
descriveresti il tuo registro vocale?
Sono un
baritono belcantista. A ogni ruolo che eseguo, non dimentico mai il belcanto
che significa legato, piani, forti
supportati da una grande tecnica.
Niente è
improvvisato o lasciato al caso
Hai lavorato
con importanti artisti di chiara importanza internazionale cosa puoi
raccontarci?
Ricordo il
mio debutto in Lucia di Lammermoor a
fianco del Grande Alfredo Kraus e a Luciana Serra.
Entrambi mi
hanno incoraggiato a proseguire gli studi e è stato per me una conferma che ero
sulla strada giusta visto che ero molto giovane. Come loro Bergonzi, Pavarotti,
Simionato, Stella , Guelfi e mi fermo.
Quali scelte
hanno segnato fortemente la tua corriera. Ci sono errori che non rifaresti?
La mia carriera è stata
segnata da grandi rinunce artistiche
Mi spiego meglio. Quando
sentivo che un ruolo non era adatto alla mia vocalità, non esitavo a dire NO!!
Questo mio comportamento
non è stato capito da tutti.
Errori posso dire di
non averne fatti oppure , meglio, non
ricordo di averne fatti.
Hai un
consiglio per i giovani?
Grazie
per questa domanda.
Da
quattro anni sono direttore artistico del concorso Rubini che quest’anno si
svolgerà l’1, 2, e 3 giugno a Romano di Lombardia patria del grande tenore.
Il
concorso, fondato da me, vuole portare i giovani a cantare un’opera completa e
quest’anno è la volta del Barbiere rossiniano. Prima della recita si fa un
master di 5 giorni e li ho avuto modo di confrontarmi con loro.
A
Maggio farò un master al teatro verdi di Curtatone. I giovani sono disorientati.
Non
hanno le basi del canto e del repertorio da seguire. Tutti cantano tutto senza
consapevolezza.
Io
ho avuto la fortuna di studiare con la maestra Clotilde Ronchi che mi ha reso
consapevole della tecnica belcantista. Ho iniziato i miei studi con la maestra di Bergamo Giuditta Parris e mi
sono perfezionato a Bologna.
La
maestra(Ronchi) veniva da una famiglia di musicisti e la mamma era la maestra
ad esempio, di Ezio Pinza e tutti i celebri cantanti dell’epoca( Gigli,
Caniglia,Bechi ) ecc… chiedevano consigli a lei e la mia maestra era la
pianista della scuola della mamma.
Puoi
immaginare la levatura di questa insegnante.
Oggi
non esistono più e io mi sento di poter trasmettere ai giovani quello che ho
imparato da lei.
Grazie
a lei la mia voce riempie le sale dei teatri da 33 anni oggi cosa molto rara
visto le carriere lampo dei cantanti contemporanei.
GRAZIE
MAESTRA
Ezia Di Capua - Curatore dell'Associazione Coro Lirico La Spezia e dell'Evento
EDC
INTERVISTA PUBBLICATA ON LINE A CURA DI EZIA DI CAPUA
LA GAZZETTA DELLA SPEZIA
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