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Orion |
“Le streghe hanno smesso di esistere
quando noi abbiamo smesso di bruciarle”.
Così scriveva Voltaire nelle sue
lettres philosophique. Questo sulla terra, forse, qualche ragionevole dubbio
rimane, ma non è così nell'universo, dove esistono veramente.
Una nebulosa a riflessione che mostra la spaventosa faccia di una strega con il
classico naso bitorzoluto tipico proprio delle streghe. Il suo volto
malevolo,costituito da grani di polvere, sembra abbagliato dalla
vicina brillante stella Rigel, nella costellazione di Orione, appena
fuori il lato destro di questo telaio. Il nome di Rigel è una contrazione
dell'arabo: Rijl jawza al-yusra, che significa "il piede sinistro di Colui
che è Centrale". Tale nome fa riferimento alla posizione della stella
nella costellazione in corrispondenza del "piede" sinistro di Orione.
Più formalmente conosciuto come IC 2118, la nube interstellare di polvere e gas
è quasi 70 anni luce di diametro. Questo oggetto cosmico è a circa 800
anni luce di distanza.
In questo ritratto composito, il colore della nebulosa non è causato solo dalla
intensa luce bluastra della stella, ma soprattutto perché i grani di polvere disperdono
la luce blu in modo più efficiente del rosso. E' sostanzialmente lo stesso
processo fisico che provoca il colore blu del cielo diurno terrestre, anche
se i diffusori nell'atmosfera del nostro pianeta sono molecole di azoto e
ossigeno.
Thunder. Enter the three Witches.
Enter the three Double, double, toil and trouble;
Fire burn, and cauldron bubble.
[Tuono. Entrano le tre streghe.
Doppio, doppio lavoro e travaglio:
Fuoco, brucia, e calderone, gorgoglia.]
Forse Macbeth avrebbe dovuto consultare
Ma il dubbio rimane: le streghe esistono ancora?
Roberto
Zambelli
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