Sezione - Eventi Artistici e Culturali
Murillo - San Francesco Saverio |
mercoledì 3 dicembre, alle ore 16.30,
su iniziativa della “Dante Alighieri, parlerà nella Sala Consiliare della
Provincia su San Francesco Saverio, compatrono dimenticato della Spezia. Il
relatore presenterà e commenterà una sequenza di documenti di particolare
valore storico, tra cui la deliberazione della municipalità spezzina con cui
San Francesco Saverio “della illustrissima e santissima Compagnia di Gesù”,
viene, appunto, accolto come compatrono. È ben noto che dal 1654 San Giuseppe
era già patrono della nostra città.
Agostino Falconi (1816-1882), figura
di prestigio della cultura spezzina, il cui nome è compreso nella toponomastica
cittadina ed a cui si attribuisce il
merito di aver salvaguardato da ingenerosa fine i reperti archeologici emersi
durante la costruzione dell’Arsenale, è anche l’autore di una “Guida del Golfo
di Spezia”. In un adeguato spazio del libro, già richiamato su queste pagine lo
scorso anno con esiti non del tutto soddisfacenti, lo storico ricorda che il 18
aprile 1670 gli spezzini elessero il missionario spagnolo San Francesco Saverio
(1506-1552), come loro compatrono e il 3 dicembre di ogni anno, oltre alle
partecipate cerimonie religiose officiate nella chiesa di Santa Maria si
svolgeva, in quella che è oggi piazza Beverini, una fiera che si protraeva per
tre giorni. Una fiera che oggi si potrebbe considerare antesignana dei
mercatini di Natale diffusi in numerose città italiane e non solo.
Sergio Del Santo |
In quell’atto steso con calligrafia
ben leggibile e votato pressoché all’unanimità, compreso nel Libro manoscritto
rilegato in cartapecora, che si conserva nell’Archivio Storico della Biblioteca
“U.Mazzni”, si sottolineano le “ammirabili e stupende opere” riferite a San
Francesco Saverio e si decideva “di errigiergli un altare in quella parte della
chiesa nostra parrocchiale che sarà stimata più a proposito, con fargli ogni
anno la festa in perpetuo nel giorno di deto Santo che viene alli tre di
dicembre”. La tradizione venne mantenuta
per quasi due secoli, poi andò declinando ed è merito di Sergio Del Santo aver
acclarato, consultando gli originali attestati conservati alla “Mazzini”,
nell’Archivio Storico della chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta e nella
Biblioteca “Nicolò V” del Seminario di Sarzana,
questo spaccato di storia spezzina, che potrebbe essere doverosamente
attualizzata, ripristinando l’antica deliberazione di quella che veniva
definita “magnifica comunità nostra”.
Missionario in India, Giappone e
Cina, dove morirà il 3 dicembre 1552, la Chiesa annovera dal 1927 San Francesco Saverio con santa Teresa del
Bambin Gesù Patrono delle Missioni. Nel 1748 è dichiarato Patrono dell’Oriente.
Numerose sono le chiese e le cappelle che gli sono dedicate, tra cui un altare
nella Chiesa del Gesù a Roma, Chiesa Madre della Compagnia di Gesù. A conferma
dell’importanza di questo testimone della fede celebri artisti, tra cui Pieter
Paul Rubens, Esteban Murillo, Guercino, Guido Reni, Nicolas Poussin, Luca
Giordano, Domenico Piola, hanno eseguito straordinari dipinti che richiamano
momenti della vita del santo. Non è esagerato tributargli una buona dose di
“spezzinità”. Sta a noi tutti valorizzarla.
Valerio P.Cremolini
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