Martedi 20 novembre, in Sala Consiliare del Palazzo della Provincia della Spezia alle ore 16,30, è stato presentato il volume “ Per il recupero dell’Oratorio di San Nicola al Fezzano – un esempio di progettazione partecipata” di Gianfranco Berghich. L’evento promosso dalla Fondazione Comm. D. Tori ha avuto il patrocinio della provincia della Spezia e dell’Istituto Internazionale di studi Liguri, sezione lunense e della Fondazione Tori.
Ha aperto l’incontro il Commissario Straordinario della Provincia della Spezia, Arch. Marino Fiasella, che ha ricordato Loris Jacopo Bononi, di seguito sono intervenuti il Presidente della Fondazione Tori, Dott. Vinicio Ceccarini, l’Assessore del Comune di Portovenere Sig.ra Faggioni. Ha presentato l’Arch. Roberto Guelfi dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri. Sono intervenuti Arch Gianfranco Berghich sul tema: L’Oratorio di San Nicola al Fezzano: una storia in costruzione e la restauratrice Sig.ra Paola Orsolon sul tema : La Madonna del Rosario di San Nicola al Fezzano: approccio al restauro con il “minimo intervento”. Moderatore Prof.ssa Eliana M. Vecchi
Un’ulteriore tessera della storia del borgo del Fezzano è stata restituita ai suoi abitanti e al Comune di Porto Venere. È oggi possibile conoscere le vicende dell’oratorio dedicato a San Nicola di Bari, che domina una piazzetta situata all’incrocio di alcuni percorsi nella parte alta del paese. Grazie all’iniziativa della Fondazione Comm. Domenico Tori e, in particolare, di Vinicio Ceccarini, suo Presidente, si è concretizzata una serie di studi condotti da storici, architetti e restauratori, finalizzati a conoscere l’origine del manufatto e a stabilirne le criticità in previsione di un futuro progetto di restauro. I risultati delle ricerche d’archivio e delle analisi strutturali sono stati pubblicati nel libro “Per il recupero dell’Oratorio di San Nicola al Fezzano. Un esempio di progettazione partecipata” opera di Gianfranco Berghich, corredato anche dai contributi dei diversi studiosi impegnati nel progetto, fra cui lo storico dell’arte prof. Piero Donati.
Oratorio di San Nicola al Fezzano |
Realizzato alla fine del XVI secolo, come atto di devozione e di munificenza da parte di un capitano di notabile famiglia genovese, l’oratorio è stato considerato dalla comunità fezzanotta, fino alla costruzione della Chiesa di S. Giovanni Battista nel 1729, il luogo simbolo della propria spiritualità. La storia dell’edificio è inquadrabile in quella del suo borgo, di cui si devono sottolineare le importanti sussistenze architettoniche del XVI e XVII secolo, pur nella dura quotidianità per le genti di quel periodo, che ricavavano il proprio sostentamento da una terra povera e da un mare ricco, ma spesso foriero di attacchi pirateschi.
San Nicola mostra un’impostazione tipica degli edifici sacri devozionali toscani cinque-seicenteschi. I grandi sedili esterni in muratura, posti immediatamente sotto le aperture delle finestre, consentivano ai pellegrini e agli abitanti del borgo d’inginocchiarsi e di poter pregare e venerare le sacre immagini dall’interno oppure semplicemente di sostare. La cella campanaria è addossata al lato destro della facciata, risultandone la naturale continuazione. Un’apertura ad arco, sormontata da una copertura a capanna, accoglie una campana ottocentesca. Il portale è costituito da stipiti e architrave in blocchi monolitici di pietra grigia calcarea, databili al XVIII secolo, che sostituirono esemplari più antichi probabilmente in arenaria o pietra calcarea grigia locale, sormontati da un architrave monolitico a schiena d’asino con elementi tipici tardo medioevali.
Oratorio di san Nicola - Interno |
L’edificio risulta inserito in una zona nodale del nuovo tessuto urbano che si stava formando a Fezzano nel XVI secolo: la piazza in cui esso si trova, infatti, nasce dall’ampliamento di una delle più agevoli vie del borgo che, prima della costruzione dell’attuale strada costiera, consentiva a chi proveniva dalla Spezia di recarsi verso Porto Venere, meta di un pellegrinaggio devozionale ancora attivo nel XVI-XVII secolo ed importante snodo per chi, attraverso il mare, doveva intraprendere la via romea o quella diretta a Santiago de Compostela. Non sembra un caso, quindi, che il titolo dato a questo piccolo edificio sia legato strettamente ad un culto diffuso in ambiti pellegrinali e marinari. Si può dire quindi che l’oratorio di San Nicola, santo protettore dei pellegrini, dei marinai e degli studenti, il cui culto si diffuse straordinariamente in Occidente con l’arrivo delle sue reliquie alla fine dell’XI secolo, rappresentasse la tappa di una serie di tracciati nel nostro territorio in cui fitta era la rete di santuari, cappelle e chiese che fornivano ristoro fisico e spirituale ai viaggiatori, tanto nel Golfo della Spezia e sulle colline intorno, quanto nell’alta Lunigiana,.
Il volume che ne riassume le finora inedite vicende, edito dalle Edizioni Giacché per conto della Fondazione Tori, verrà presentato martedì 20 novembre, alle ore 16.30, presso la Sala Consiliare della Provincia della Spezia dall’architetto Roberto Ghelfi, noto studioso degli aspetti storici, architettonici e paesaggistici del territorio spezzino. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Tori, dalla Provincia della Spezia e dalla Sezione Lunense dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, sarà coordinata ed introdotta dalla prof.ssa Eliana M. Vecchi. Porteranno i saluti istituzionali il Presidente della Provincia Marino Fiasella, il sindaco di Porto Venere Massimo Nardini, il Presidente della Fondazione Tori Vinicio Ceccarini.
In conclusione dell’incontro l’autore Gianfranco Berghich delineerà la storia di questa ricerca e gli sviluppi futuri auspicati, mentre la restauratrice Paola Orsolon illustrerà il progetto di restauro del quadro con Madonna, Bambino ed i SS. Caterina da Siena e Domenico, collocato sopra l’altare dell’Oratorio, progetto che si sta per avviare con la collaborazione e supervisione della Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria.
Conclusione questa che vuole essere solo un primo capitolo del più ampio progetto di recupero e valorizzazione dell’edificio al fine di riconsegnare pienamente al borgo una parte del proprio passato.
Prof.ssa Eliana M. Vecchi
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