Giacomo Gallerini |
Non è stato affatto un caso che la scelta ricadesse proprio sulla Gambardella che, scultrice attenta scrupolosa e perfezionista attrae l’attenzione di chi osserva le sue opere perché in ognuna di esse, ogni particolare è curato con sofisticata perizia; anche il più piccolo dettaglio non è mai lasciato al caso. In ogni sua opera si respira ricerca, meditazione e ispirazione.
Interessante visitare il laboratorio dell’artista sito in San Terenzo, luogo riservatissimo dove nascono e crescono le opere di Stefania Gambardella, colmo di sculture preziose negli eleganti volumi che, silenziose si impongono con la loro presenza e sembrano intente ad ascoltare quasi animate da vita propria. Qua e là progetti, disegni, opere da ultimare, strumenti di lavoro, ogni cosa ha un ordine proprio e tutte contribuiscono a dare espressione all’insieme.
Meravigliose, le morbide patinature che paiono vesti nobili delle sculture, color avorio o ambrate custodi orgogliose del loro segreto accrescono la meraviglia negli occhi, dell’osservatore, e ci lasciano in dono un sorriso stupito e compiaciuto da tanta delicatezza e bellezza che palpita di saperi antichi, di conoscenze tramandate, di arte cresciuta nelle antiche botteghe e di storia universale dell’arte.
Il busto in bronzo raffigurante Giacomo Gallerini è stato esposto in Sala CarGià, Ezia Di Capua ha curato l’allestimento della mostra.
Il lavoro commissionato da Carla Gallerini si è risolto prevalentemente presso lo studio della scultrice.
Preliminarmente si è avuto l’attento esame delle fattezze e sembianze del soggetto da rappresentare, esame cui ha fatto seguito, a necessario corredo, nutrita documentazione fotografica. Indi si è dato corso alla vera e propria esecuzione del busto, ricorrendo all’utilizzo di materiale argilloso, del tipo “maiolica”.
Ovviamente, nel prosieguo del lavoro, si è più volte raffrontato, quanto si stava ottenendo, con il soggetto, sino all’ottenimento di un “placet” del risultato raggiunto da parte della committenza.
Ha poi fatto seguito l’accurata ricerca di una valida fonderia che traducesse in “bronzo” quanto predisposto in “argilla”.
In fonderia, come primo ulteriore passo realizzativo, l’opera è stata ricoperta di silicone per fare una forma in negativo, sostenuta da una controforma in gesso.
Su questo negativo si è ottenuto un positivo in cera, stesa a più mani con un pennello, fino ad ottenere lo spessore deciso per il bronzo.
Dopodichè, asportata la controforma di gesso e la forma in silicone, si è ottenuto il modello in cera.
Riempito quest’ultimo di “loto” (materiale ottenuto con terracotta macinata mescolata a gesso sciolto in acqua) e, corredatolo di opportuni canali di sfiato, lo si è interamente ricoperto sempre con uno strato di loto. Il tutto è stato poi cotto, per la fusione della cera e suo scolo.
Realizzata successivamente una “scatolatura” di protezione con lamine metalliche e terra ben compressa, si è proceduto alla fusione vera e propria, con colatura del bronzo fuso dall’alto attraverso un orifizio all’uopo opportunamente predisposto.
Disarmata la “scatolatura”, il busto bronzeo è stato perfezionato con l’intervento manuale di ceselli.
A completamento e finitura si è eseguita una particolare patinatura dell’opera, per raggiungere il definitivo aspetto voluto.
Stefania Gambardella è nata a Firenze nel 1968, ha studiato e conseguito la maturità presso il Liceo Artistico Cavour della stessa città ed ha frequentato per oltre un decennio, lo studio della scultrice Amalia Ciardi Duprè, prima come allieva, poi come assistente e collaboratrice.
Nel 1986 viene prescelta dagli Istituti d’Arte di Firenze, quale esecutrice di una deposizione intitolata
“Lamento sul Cristo Morto”, da offrire in dono a S.S. Giovanni Paolo II, in visita alla città. Nel 1992-1993 cura il totale allestimento della Cappella di Santa Maria Riparatrice nel centro storico di Firenze, per la quale realizza le decorazioni interne ed esterne con vetrate artistiche policrome, un trompe l’oeil ed un altorilievo in terracotta. Nel 1996 è anche allieva del maestro e formatore Carlo Reggioli, con il quale si specializza nel campo della formatura.Dal 1996 al 1998 è docente dei corsi presso la scuola di Iconografia Sacra di Firenze in: “Scultura in terracotta”, “Cemento fuso”, “Formatura”Dal 1999 organizza ed effettua corsi di scultura in terracotta (bassorilievo, altorilievo e tuttotondo).
Nel 2002 cura il restauro della lunetta raffigurante la Madonna con Bambino e SS. Antonio e Bernardino all’interno del chiostro della chiesa di San Francesco in piazza Savonarola a Firenze.
Nel 2007 realizza un bassorilievo raffigurante la Madonna dell’Arena, che dona alla Chiesa di San Terenzo nel corso di una cerimonia durante la quale la scultura viene benedetta dal Vescovo di La Spezia – Sarzana – Brugnato, Mons. Bassano Staffieri.
Nel 2010/2011 realizza la Pala d’Altare in terracotta patinata (2 mt x 2 mt) per la chiesa di S. Pietro apostolo in Pozzuolo - Lerici (SP), benedetta dal nuovo Vescovo Diocesano, Mons.re Francesco Moraglia.
Collabora con vari architetti, curando le finiture di interni ed esterni, con bassorilievi su tematiche di interesse figurativo ed architettonico, sculture a tuttotondo e vetrate colorate.
La scultrice Stefania Gambardella ha al suo attivo numerose esposizioni sia personali che collettive, ha frequentato il conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze conseguendo il Diploma di Compimento Inferiore di pianoforte nell’A.A. 1986/87.
Preliminarmente si è avuto l’attento esame delle fattezze e sembianze del soggetto da rappresentare, esame cui ha fatto seguito, a necessario corredo, nutrita documentazione fotografica. Indi si è dato corso alla vera e propria esecuzione del busto, ricorrendo all’utilizzo di materiale argilloso, del tipo “maiolica”.
Ovviamente, nel prosieguo del lavoro, si è più volte raffrontato, quanto si stava ottenendo, con il soggetto, sino all’ottenimento di un “placet” del risultato raggiunto da parte della committenza.
Ha poi fatto seguito l’accurata ricerca di una valida fonderia che traducesse in “bronzo” quanto predisposto in “argilla”.
In fonderia, come primo ulteriore passo realizzativo, l’opera è stata ricoperta di silicone per fare una forma in negativo, sostenuta da una controforma in gesso.
Su questo negativo si è ottenuto un positivo in cera, stesa a più mani con un pennello, fino ad ottenere lo spessore deciso per il bronzo.
Dopodichè, asportata la controforma di gesso e la forma in silicone, si è ottenuto il modello in cera.
Riempito quest’ultimo di “loto” (materiale ottenuto con terracotta macinata mescolata a gesso sciolto in acqua) e, corredatolo di opportuni canali di sfiato, lo si è interamente ricoperto sempre con uno strato di loto. Il tutto è stato poi cotto, per la fusione della cera e suo scolo.
Realizzata successivamente una “scatolatura” di protezione con lamine metalliche e terra ben compressa, si è proceduto alla fusione vera e propria, con colatura del bronzo fuso dall’alto attraverso un orifizio all’uopo opportunamente predisposto.
Disarmata la “scatolatura”, il busto bronzeo è stato perfezionato con l’intervento manuale di ceselli.
A completamento e finitura si è eseguita una particolare patinatura dell’opera, per raggiungere il definitivo aspetto voluto.
Stefania Gambardella è nata a Firenze nel 1968, ha studiato e conseguito la maturità presso il Liceo Artistico Cavour della stessa città ed ha frequentato per oltre un decennio, lo studio della scultrice Amalia Ciardi Duprè, prima come allieva, poi come assistente e collaboratrice.
Nel 1986 viene prescelta dagli Istituti d’Arte di Firenze, quale esecutrice di una deposizione intitolata
“Lamento sul Cristo Morto”, da offrire in dono a S.S. Giovanni Paolo II, in visita alla città. Nel 1992-1993 cura il totale allestimento della Cappella di Santa Maria Riparatrice nel centro storico di Firenze, per la quale realizza le decorazioni interne ed esterne con vetrate artistiche policrome, un trompe l’oeil ed un altorilievo in terracotta. Nel 1996 è anche allieva del maestro e formatore Carlo Reggioli, con il quale si specializza nel campo della formatura.Dal 1996 al 1998 è docente dei corsi presso la scuola di Iconografia Sacra di Firenze in: “Scultura in terracotta”, “Cemento fuso”, “Formatura”Dal 1999 organizza ed effettua corsi di scultura in terracotta (bassorilievo, altorilievo e tuttotondo).
Nel 2002 cura il restauro della lunetta raffigurante la Madonna con Bambino e SS. Antonio e Bernardino all’interno del chiostro della chiesa di San Francesco in piazza Savonarola a Firenze.
Nel 2007 realizza un bassorilievo raffigurante la Madonna dell’Arena, che dona alla Chiesa di San Terenzo nel corso di una cerimonia durante la quale la scultura viene benedetta dal Vescovo di La Spezia – Sarzana – Brugnato, Mons. Bassano Staffieri.
Nel 2010/2011 realizza la Pala d’Altare in terracotta patinata (2 mt x 2 mt) per la chiesa di S. Pietro apostolo in Pozzuolo - Lerici (SP), benedetta dal nuovo Vescovo Diocesano, Mons.re Francesco Moraglia.
Collabora con vari architetti, curando le finiture di interni ed esterni, con bassorilievi su tematiche di interesse figurativo ed architettonico, sculture a tuttotondo e vetrate colorate.
La scultrice Stefania Gambardella ha al suo attivo numerose esposizioni sia personali che collettive, ha frequentato il conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze conseguendo il Diploma di Compimento Inferiore di pianoforte nell’A.A. 1986/87.
Ezia Di Capua
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