Incanta la mostra della Lazzeri che ha allestito con classe raffinata creando spazi di luce e angoli colmi di preziosità.
Le ceramiche di Maria Grazia Lazzeri ci parlano di riti antichi, emanano forza, rigore, sono intrise di passione e ancora si rivelano leggere, morbide, decise ed evanescenti insieme, concrete nelle materia raccontano di movimenti impossibili e sono sogno e realtà, fantasia e magia.
C’è energia nella ceramica della Lazzeri, un’energia positiva che rapisce i molti presenti e si traduce in applausi ripetuti al termine della presentazione del Critico d’Arte Prof Giuseppe Luigi Coluccia.
Maria Grazia Lazzeri ha iniziato il suo percorso artistico nell’anno 1987, frequentando una scuola di base, apprendendo i primi rudimenti per lavorare la ceramica, ed ha scoperto una particolare propensione per il Raku, apprezzandone da subito la cura dell’esecuzione che è realizzata esclusivamente a mano, e assaporando l’emozione che cresce, durante la cottura nell’attesa del risultato finale.
Il prodotto finito, benché sia controllato, non è mai scontato completamente, perché il pezzo viene tolto incandescente dal forno, immerso in acqua fredda dopo essere stato posto in ossidazione con tempi variabili che l'artista stabilisce di volta in volta ed è perciò che il risultato finale può essere o non essere ciò che l’artista aveva previsto.
La Lazzeri che ha al suo attivo numerosi premi e riconoscimenti racconta come nascono le sue opere con gioia e trasmette essa stessa, la medesima serenità che le sue opere sembrano emanare.
Tutta la mostra ha un profondo senso creativo, evocativo, magico e fortemente positivo emerge il messaggio di comunione che il Raku fonde tra la materia, terra madre, e l’uomo che ne libera lo spirito.
La mostra rimarrà aperta sino al 24 luglio.
Ezia Di Capua
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