COMUNICATO STAMPA A CURA DI EZIA DI CAPUA
Madama Butterfly, uno dei titoli più amati dal pubblico dei melomani, segna la ricca stagione del Teatro Olimpia di Vecchiano di Pisa, in un allestimento che non rinuncia alle convenzioni librettistiche e tradizionali più strette.
La tragedia e la violenza di questo “racconto del dolore” vengono fedelmente rispettate dall’apprezzata regista Roberta Ceccotti e s’inseriscono armonicamente nel contesto scenografico di Marina Meoni che mette al centro della scena, a rispettare l’assoluta centralità della protagonista, “la casa a soffietto”, prigione di Butterfly, la perfetta teca per collezionare un rarissimo esemplare di farfalla e proprio da quella teca e dal dialogo con l’esterno emergerà lo scontro tra realtà e illusione.
La psicologia dei personaggi è costruita su movimenti e sguardi che lavorano sulla finezza, sull’efficacia della semplicità. Rachele Ceccotti costumista, opta per una linea di costumi elegante, non rinunciando alla tradizione. Il risultato è quello di un allestimento che trova nella semplicità il suo punto di forza, il suo centro focale che rende questo dramma non più solamente confinato all’impero nipponico, ma universale.
Miki Shibahara, è una Cio-Cio-San di prim’ordine: abile nel parlato pucciniano come nei passaggi melodici sfoggia un timbro avvolgente, drammatico. Bravissima nell’impersonare una donna che la realtà rende adulta, “vecchia diggià” nell’ “età dei giochi e dei confetti”.
Maurizio Marchini è Pinkerton con una bellissima voce tenorile vellutata, che si fa notare anche per la presenza scenica. Franco Rossi è un Sharpless cantato con forza, riesce bene nel canto discorsivo pucciniano e tratteggia la figura di un uomo giusto e saggio.
La dolce Suzuki di Maria Bruno vanta invece un’impostazione vocale solida, interprete assai preparata e piacevolissima ci ha donato la sua più bella voce.
Goro è un Kentaro Kitaya molto coinvolto nel personaggio, ottimo timbro di tenore è travolgente e assai apprezzato nella centrata gestualità nel tratteggiare un uomo estroverso e speculatore.
Il Principe Yamadori di Yuri Romoli, si caratterizza per una voce vigorosa; così come ha positivamente colpito lo Zio Bonzo di Giorgio Ristori, e la bella voce di Kate Pinkerton interpretata da Marianna Giulio
Positivo il breve intervento di Luciano Gambini il Commissario Imperiale.
Bene il Coro Lirico La Spezia preparato dal M° Kentaro Kitaya. Coro determinato e affiatato, ha affrontato pregevolmente tutto il suo ruolo e nel corso del celebre “coro a bocca chiusa” fragorosi sono stati gli applausi che hanno premiato la fine del II atto.
Il pubblico ha apprezzato con calorosi applausi tutti i protagonisti dell’opera. Particolarmente acclamata la bravissima Miki Shibahara, l’impeccabile esecuzione dei professori strumentisti dell’Ensemble Orfeo InScenae e il pianista e concertatore M° Cristiano Manzoni.
Di
seguito le dichiarazioni della Regista Roberta Ceccotti rilasciate a Ezia Di
Capua:
-Sabato
3 dicembre abbiamo inaugurato la stagione lirica della nostra associazione
Orfeo InScena con l’opera Madama Butterfly di Giacomo Puccini, titolo che
allestivamo per la prima volta. Come al solito è stata un’impresa titanica
organizzare uno spettacolo fuori dalla nostra sede, con oltre 50 artisti in
scena e con i soliti pochi mezzi economici a cui ormai siamo ahimè avvezzi.
Posso
dire con orgoglio che ce l’abbiamo fatta!
Non
sta certo a me, direttore artistico dell’associazione e, in questo caso,
regista dell’opera, elogiare questo o quell’altro artista ne tantomeno costumi
e scenografie. Credo che i calorosi applausi con cui il pubblico ha
accompagnato i vari momenti dello spettacolo la dicano lunga.
In
questi anni di attività organizzativa ho potuto constatare varie volte, e in
alcuni casi sono stati proprio gli spettatori a dirlo, che gli allestimenti
“piccoli” come i nostri, in cui la distanza fra cantante e spettatore è
veramente di pochi metri, riescono a coinvolgere maggiormente chi ci guarda e
ci ascolta rispetto alle produzioni dei grandi teatri.
Vorrei
a questo punto ringraziare tutti gli artisti che hanno partecipato
all’avventura sia per le loro qualità artistiche che per quelle umane, senza le
quali non sarebbero possibili operazioni di questo genere.
Un
ringraziamento speciale va al M° Kentaro Kitaya e al Coro Lirico di La Spezia
da lui diretto. Ho avuto già altre volte occasione di lavorare con questo
gruppo, tra l’altro costituito da pochi anni, e devo dire che si
contraddistingue sempre sia per l’ottima preparazione musicale ma soprattutto
per un entusiasmo ed una disponibilità rari. Spero di aver presto occasione di
lavorare nuovamente con questa associazione.
E
adesso che dire? Vediamo se mercoledì 7 dicembre alla Scala faranno di meglio! -
Ezia Di Capua – Curatore Associazione Coro Lirico la Spezia
"MADAMA BUTTERFLY" - FOTO DI MARCO MOSTI
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