MAURO MENCHINI Pesci ed Aragosta Olio su tela 30x40 cm |
Venerdì scorso 23 maggio è venuto a mancare il pittore Mauro Menchini che ha fatto
parte dell’ U.C.A.I. spezzina per qualche anno. Lo vorrei ricordare come uno
dei pittori più semplici proprio per la sua onestà in arte.
L’affermazione di valori individuali e tradizionali
di ogni personalità artistica, al di là di quello che può essere stato da più
di un cinquantennio a questa parte il tentativo di ridimensionare i valori
dell’arte concentrando comunque il maggior interesse su valori più poetici che
stilistici, può essere considerato un sereno tentativo di reinserirsi in una
dimensione non certamente nuova della storia contemporanea,ma che vuole
prescindere concetti cronachistici e interpellanze letterarie (filosofiche) sui
movimenti che hanno caratterizzato l’arte da oltre 100 anni.
Appunto su un filone tradizionale, non scevro di
intendimenti stilistici, si muove la pittura di Mauro Menchini, senza velleità
di strafare anche se questo è stato inteso per altri pittori della stessa
famiglia di figurazione ma nemmeno i essere liquidato, così, su due piedi
perché teorico limpido di questa tradizione vecchia di oltre 130 anni.
Il richiamo di Menchini infatti ha una sorta di
strutturalismo impressionistico, ma più che strutturalismo di formazione o
tendenza neoimpressionista è da considerare come sua partecipazione alla
declinazione artistica di una tradizione che pare oggidì in disuso per il
dilagare di altre straordinarie tradizioni strutturate cervelloticamente nelle
loro intrinseche poetiche.
Una volta, parlando con Manlio Argenti pittore che
era assai noto nello spezzino sosteneva con sua giusta ragione che tra breve
vedremo esporre per concorso non si sa bene da chi organizzato e comunque
valevole solamente per le nuove generazioni, cose fritte e rifritte prese in
prestito dalla cultura di oggi e quindi valevoli soltanto per il merito di
saper dipingere e non per quello di saper trovare delle innovazioni o attingere
a nuove ispirazioni.
Per Mauro Menchini checché se ne possa dire
l’accostamento a una forma dà come significato l’acquisizione di un metodo che
fa parte di un ismo e qualunque esso sia nel quale viene profusa tutta una sua
esperienza artistica che è poi in quella stessa che a sapore avventuroso
proprio in virtù dell’infinita gamma di idee scaturite dalla fantasia che le
rielabora poi in forme accettabili o no a seconda delle proprietà stilistiche
che le deve tradurre in arte.
La forma è per Mauro Menchini il suo credo, non è mai contento di sé stesso
e si ritrova insoddisfatto del suo lavoro per quella inclinazione che gli è
propria per il perseguimento di una quanto mai perfezione che non è di questo
imperfetto mondo e cio’ è indice di onestà; sul piano formale Menchini tende a
svincolarsi dai presupposti della tradizione neoimpressionista da cui appunto
attinge venendo a determinare nelle sue composizioni un razione equilibrio e
rigorosità grafica la cui somma pur nella riscontrabilità di incertezze entra
nel giuoco dei valori pittorici li nutre traendone anche dei valori plastici
dando nel contempo spazio e dimensione ai suoi bellissimi paesaggi.
Il colore entra a far parte dell’esemplarità
stilistica (si riconosce subito Menchini proprio per la sua forma cromatica )
come ‘’ medium ‘’ per una sperimentazione non ancora del tutto propria, per
profili vangogghiani, ma che non lascia
nulla di intentato non per il risultato ma per il valore proprio della
sperimentazione stessa.
In virtù del colore si accomunano in Menchini
l’amore per la natura e quella per la declinazione sul fantastico della stessa
mentre gli aspetti un po’ manieristici dell’arte contemporanea non lo turbano e
non lo è detto dunque che non lo interessino.
Menchini studia questi aspetti pur non avendo con
essi punti di incontro almeno sul piano formale..
Ne capta se mai il giuoco dei colori o il modo
espressivo, è con la spatola per esempio che il pittore costruisce ampi spazi e
testimonia la sua attenzione al vero e la ricerca degli effetti a contrasto
visibili da varie angolazioni..
Non troviamo quindi in Mauro Menchini esperienze di
tensione o variabili strutturazioni effettive con il mondo e le sue varietà in
stretto rapporto diretto con la semplicità del suo animo semplice.
La Spezia 31 Maggio 2014
Franco Ortis
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