sabato 5 aprile 2025

ASS.NE CORO LIRICO LA SPEZIA - 6° Stagione d'Opera al Teatro Civico della Spezia con " IL BARBIERE DI SIVIGLIA" - sabato 24 maggio ore 20,30



BIGLIETTI: Botteghino Teatro Civico La Spezia - da lunedì a sabato ore 8.30/12,
 il mercoledì anche dalle 16/19 
Telefono: (+39) 0187 727 521

Il barbiere di Siviglia è un'opera in due Atti di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Il titolo originale dell'opera era Almaviva, o sia l'inutile precauzione.
Prima di Rossini, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782 (dieci anni prima della nascita di Rossini). Con quella stessa opera, Paisiello aveva riscosso uno dei maggiori successi della sua fortunata carriera.
Il precedente successo di Paisiello (uno dei maggiori rappresentanti dell'opera napoletana) faceva sembrare inammissibile che un compositore di ventitre anni - per quanto dotato - osasse sfidarlo.
Rossini in realtà non aveva nessuna responsabilità sulla scelta del soggetto. L'opera fu infatti scelta dall'impresario del teatro Argentina di Roma, il duca Francesco Sforza Cesarini; questi voleva commissionare a Rossini un'opera per l'imminente carnevale.
A quei tempi qualsiasi rappresentazione doveva scontrarsi con le forbici della censura pontificia. Per andare sul sicuro, l'impresario propose come soggetto "Il barbiere di Siviglia", che fu subito approvato dai censori pontifici.

La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma e terminò fra i fischi. Il clima generale era di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori della versione dell'opera di Paisiello, favorito anche dall'improvvisa morte dell'impresario del Teatro Argentina.
Già dalla seconda recita, il pubblico acclamò l'opera di Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione di Paisiello e diventando una delle opere più rappresentate al mondo.

TRAMA - La scena si svolge a Siviglia.

ATTO I
Siviglia. La bella Rosina abita nella casa di don Bartolo, il suo anziano tutore. Don Bartolo vuole tenere Rosina con sè, per amministrarne il patrimonio. Intanto il Conte d'Almaviva, appena arrivato in città, si innamora della bella fanciulla e cerca il modo di avvicinarla; decide di presentarsi a lei sotto le mentite spoglie di Lindoro.
Lui organizza delle serenate sotto la finestra della fanciulla, tanto da destare le preoccupazione di don Bartolo; questi, per non essere costretto a rinunciare alla fortuna della ragazza, decide di chiederla in matrimonio, ma lei rifiuta.

Il Conte incontra Figaro, sua vecchia conoscenza, barbiere oltre che "factotum" nella casa di Don Bartolo. Figaro consiglia al Conte di presentarsi a Rosina facendo finta di essere un soldato ubriaco in congedo, con un permesso di soggiorno proprio in casa di don Bartolo. Nel frattempo Rosina affida a Figaro una lettera indirizzata a Lindoro.
Il maestro di musica di Rosina, don Basilio, sa della presenza in città del Conte; per favorire l'amico don Bartolo, gli suggerisce di calunniarlo per sminuirne la figura.

Secondo quanto pianificato con Figaro, il Conte di Almaviva fa irruzione nella casa di don Bartolo fingendosi un soldato ubriaco; Figaro gli ha anche procurato il falso permesso di soggiorno. Don Bartolo pur non riconoscendo nel soldato il Conte di Almaviva, cerca di allontanare il fastidioso rivale. Ne scaturisce una lite che richiama in casa i Gendarmi. Nella confusione generale (nel frattempo è entrato in casa anche Figaro) il Conte riesce a passare un messaggio a Rosina.
Per trarsi infine d'impaccio, il Conte rivela all'ufficiale delle guardie la sua vera identità; i soldati sono quindi costretti a lasciarlo andare senza arrestarlo.

ATTO II
Nella dimora di don Bartolo arriva don Alonso, sedicente insegnante di musica e sostituto di don Basilio; in realtà si tratta sempre del Conte di Almaviva con un nuovo travestimento.
Don Bartolo dubita delle sue reali intenzioni; don Alonso gli porge quindi la lettera di Rosina.

Intanto giunge Figaro, intenzionato a distrarre don Bartolo con la scusa della rasatura. Mentre il Conte cerca di spiegare la situazione a Rosina, irrompe Don Bartolo che lo caccia immediatamente.
Don Bartolo mostra a Rosina la sua lettera e le fa credere che il suo amato Lindoro sia in realtà un emissario del Conte.
Rosina - per dispetto - accetta infine la proposta di matrimonio del suo tutore. Don Bartolo chiama immediatamente il notaio per sugellare la loro unione.

In un ultimo disperato tentativo, il Conte e Figaro fanno irruzione nella camera di Rosina, usando una scala per entrare dalla finestra. Il Conte svela i suoi travestimenti a Rosina e le dichiara il suo amore e la sua volontà di sposarla; la bella Rosina accetta la proposta del Conte.
Proprio quando stanno per fuggire, i tre si accorgono che la scala fuori dalla finestra di Rosina, è stata tolta; è stato don Bartolo, che, sospettando la presenza di un estraneo in casa, è andato a chiamare le autorità. Memore della strana scena cui ha assistito, con il soldato ubriaco lasciato andare, non si fida della polizia. E' corso dunque direttamente dal magistrato.

Nel frattempo, il notaio fatto chiamare da don Bartolo arriva in casa; Figaro e il Conte, approfittando della prolungata assenza del padrone di casa, convincono il notaio che il matrimonio che è stato chiamato a redigere sia quello tra il Conte e Rosina.
Quando don Bartolo ritorna a casa il contratto di matrimonio è già stato siglato. Quando il Conte decide di rinunciare alla dote portata da Rosina, il non troppo disinteressato don Bartolo tira un sospiro di sollievo e benedice gli sposi.

PERSONAGGI

  • Il Conte d'Almaviva - tenore

  • Don Bartolo, dottore in medicina, tutore di Rosina - basso 

  • Rosina, ricca pupilla in casa di Bartolo - soprano

  • Figaro, barbiere - baritono

  • Don Basilio, maestro di musica di Rosina, - basso

  • Berta vecchia governante in casa di Bartolo - soprano

  • Fiorello, servitore di Almaviva - baritono

  • Ambrogio, servitore di Bartolo - basso

  • un ufficiale, amiche di Rosina, soldati, suonatori di istrumenti, corpo di ballo.




Ezia Di Capua - Vice Presidente Ass.ne Coro Lirico La Spezia
                           Direttore Artistico

martedì 1 aprile 2025

CORSO DI CALLIGRAFIA GIAPPONESE del M° Kentaro Kitaya AL MUSEO DEL SIGILLO DELLA SPEZIA CON MOSTRA DELLE OPERE E ATTESTATO RILASCIATO DAL GIAPPONE

Corso di calligrafia giapponese -
Le opere degli allievi del M° Kentaro Kitaya in mostra al Museo del Sigillo della Spezia



Nuovo corso di calligrafia giapponese in 8 lezioni al Museo del Sigillo in via del Prione alla Spezia.

Il corso inizierà mercoledì 23 aprile alle ore 16,00.

A fine corso verrà realizzata una mostra all'interno del Museo del Sigillo e, a fine giugno le opere realizzate durante il corso verranno inviate in Giappone e verranno giudicate da una commissione che, rilascerà la certificazione giapponese se le opere verranno ritenute idonee

La calligrafia in Oriente è intesa come una vera e propria forma d’arte perché è espressione della forza dell’artista e del suo spirito.

Le lezioni si svolgeranno di mercoledì con questo calendario:

APRILE - mercoledì 23, 30 - dalle 16,00 alle 17,30

MAGGIO -  mercoledì 7,14,21,28 - dalle 16,00 alle 17,30

GIUGNO - mercoledì 4 – 11 - dalle 16,00 alle 17,30

Il costo del Corso è di Euro 200,00 euro, incluso i costi dell'esame, spedizione dell'opera, e materiali.

Per info M° Kentaro Kitaya saizartiscali@gmail.com .

Info: Mobile +39 347 421 1455


Testo di Ezia Di Capua


 
 

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