ANGELO TONELLI E DONATELLA ZANELLO - SALA CONSILIARE COMUNE DI LERICI
Il 21
ottobre scorso in Sala Consiliare a Lerici si è svolta la manifestazione
"OMAGGIO A FRANCESCO TONELLI CANTORE DI SENTIERO" con grande
partecipazione di pubblico e la presenza del Sindaco di Lerici Leonardo
Paoletti. tra i relatori e gli intervenuti Angelo Tonelli, Donatella Zanello,
Riccardo Bini, Silvio Vallero, PierLuigi Ghiggini, Antonietta Aprile,
Beppe Mecconi, Enrico Calzolari, Adriana Beverini, Raffaele Cavaliere, la
Presidente A.N.P.I. di Lerici Ketti Gattoronchieri, Eliana Bacchini e Graziano Antognetti. Molto apprezzato il filmato "Cantore di sentiero" di
Mario Tamberi. E' stato un pomeriggio molto bello, ricordando Francesco, i suoi
libri, la sua forte personalità di Poeta storico e dell'amore.
Relazione di
Donatella Zanello
Buonasera a tutti, ringrazio L'Amministrazione
Comunale, Angelo Tonelli e tutti i presenti.
Sono felice di essere qui per ricordare il poeta
Francesco Tonelli tracciando il suo profilo biografico sulla base del libro
"Cantore di sentiero", saggio antologico pubblicato nel 2005 per gli ottant'anni di Francesco.
Per me è stato importante collaborare con
Francesco, devo a lui le mie prime pubblicazioni che portano la sua prefazione.
Il libro "Cantore di sentiero" è una raccolta di testimonianze sulla
vita e sull'opera di un poeta. Che cosa significa essere un poeta, oggi? Essere
poeti vuol dire cercare la salvezza nell'arte, nella fantasia, nella libertà,
nella pace, nel valore sofferto dei sentimenti umani. Francesco era poeta in
senso assoluto.
La sua esistenza è indissolubilmente legata a
Lerici. La sua ode "un muro di vento azzurro" è incisa sul molo del
golfo. Non è un caso che egli sia nato e vissuto nel Golfo dei Poeti. Francesco
ha coltivato gli studi classici da autodidatta, ha viaggiato in Italia, in
Europa e negli Stati Uniti. Ha partecipato numerosi concorsi letterari
ottenendo alti riconoscimenti. Francesco è stato una fonte costante,
inesauribile di poesia.
La sua vasta produzione ha avuto inizio negli anni Sessanta con le prime
pubblicazioni: "L'orrido e il germoglio", "Cielo senza
lacrime","L'intimo sentire", "L'amore ha sempre
ragione".
Negli anni Settanta ha pubblicato altri numerosi libri:"Il volo del
gabbiano","L'incendio del sangue", "Un breve
concerto", "Il vento azzurro", "Delirio dei sensi", La
via più lunga", "Il disastro del Vajont".
Degli anni Ottanta sono le due pubblicazioni "Diga
immaginaria"e "La spiaggia delsilenzio".
Negli anni Novanta , opere particolarmente significative:"Il mare
parlava altra lingua", "Madì regina del castello", "Quando
urlava il vento". Negli anni 2000:"Cassiopea, regina delle
farfalle" e "Scintille nel buio".
IL MURO DI
VENTO AZZURRO: rappresenta il luogo dell'anima, a Lerici.
L'appartenenza sociale e culturale di Francesco alla
sua Lerici è un elemento determinante nel suo percorso artistico ed umano.
Francesco ha trasmesso al figlio Angelo la passione per la poesia e l'impegno
sociale e culturale. Angelo Tonelli è insigne traduttore dei classici e della
tragedia greca. E' poeta, attore, drammaturgo, esperto di materie classiche e
filosofo. Angelo era anche il nome di un pittore legato a Francesco da fraterna
amicizia: Angelo Destri, 1922-1985, autodidatta, considerato uno degli artisti spezzini
più significativi. Cultori di arti sorelle, come spesso avviene Tonelli e
Destri traevano ispirazione l'uno dall'altro ed il loro sodalizio è espresso
nel libro "Il mare parlava altra lingua", illustrato da Angelo
Destri.Tra i numerosi magici incontri di Francesco anche la castellana Madì,
partigiana, donna stravagante, danzatrice dai capelli d'oro, memoria storica
del golfo, famosa in tutto il mondo perchè gestiva l'ostello della gioventù nel
castello di Lerici. Francesco faceva parte di molte associazioni culturali in Italia,
tra le sue amicizie voglio ricordare anche, tra i tanti nomi, la poetessa
romana Anna Maria Poloni e lo scrittore ed editore umbro Agostino Pensa.
Nel 1993 a Lerici viene fondata ad opera del pittore
Mario Tamberi l'associazione culturale Arthena, fucina di rinnovamento
culturale, laboratorio di arti e mestieri. Dal 1998 è diretta da Angelo
Tonelli.
Francesco
era sempre pronto a riconoscere ed aiutare i figli dell'arte, in
amicizia.
Presentava mostre di pittura e scriveva prefazioni.Molti
pittori del territorio, tra i quali Walter Coggio, Moira Tuckett, Giuliano
Diofili, Mario Tamberi, hanno illustrato i suoi libri oppure lo hanno ritratto.
Nel 2005 io ho curato questo saggio antologico, con il patrocinio di Regione,
Provincia, Comune ed ANPI, per esprimere il sentimento affettuoso di un'intera
comunità. Nel progetto grafico di questo libro Mario Tamberi lo ha ritratto più
volte, Francesco, grande personaggio della memoria, cantore di sentiero, poeta
di Cassiopea assorto nell'eterno dialogo con la Musa, circondato dalle
farfalle.
La Poesia è eterna.
Il poeta è un
uomo che nasce e che muore
ma sopravvive a
se stesso e la sua anima
purificata dal fuoco del dolore
appartiene
all'universo.
IL PARTIGIANO HENRY: un aspetto importante della
storia di Francesco è la sua militanza nelle file della Resistenza,
giovanissimo, dopo un'infanzia povera e semplice, nella campagna disseminata di
ulivi che circonda quattro case aggrappate alla collina, in località Le Catene,
La Serra, sulle alture che dominano il Golfo dei Poeti. Francesco faceva parte
della Brigata Partigiana "Ugo Muccini" con il nome di Henry.
Nel 2002 gli
è stata conferita la cittadinanza onoraria di Santo Stefano di Magra, Comune della provincia della Spezia
che ha dato un forte contributo alla Resistenza. Il libro di Francesco
dal titolo "Quando urlava il vento" è un poema
storico sulla Resistenza negli anni 1943 – 1945. Francesco portava spesso al
collo il fazzoletto rosso,simbolo legato
alla tradizione di ispirazione garibaldina della Brigata Muccini in Lunigiana. Nel ricordare i
martiri della Resistenza, in particolare i fratelli Landi, due giovani della
Serra barbaramente uccisi dai nazisti, Francesco scriveva:
Noi, risorti dalle macerie di un periodo
in cui l'odio
aveva superato l'amore.
C'era la morte
disegnata nel cielo.
Voi non poteste invecchiare con gli alberi del fosso,
non poteste crescere con le cose preziose dei boschi.
Fermiamo la violenza e che gli occhi dei nostri figli
non vedano quello
che abbiamo visto noi.
IL POETA FORNAIO: ecco un altro aspetto bellissimo
della personalità di Francesco. Per molti anni Francesco ha fatto il fornaio a
Lerici. Le sue mani facevano il pane caldo e fragrante, profumato, le focacce rotonde che i bambini
portavano a scuola per merenda. Nello stesso tempo una creatività instancabile gli dettava poesie, che trascriveva sui
sacchetti di carta del pane ed in seguito faceva stampare sui sacchetti di plastica.
Lo chiamavano il Barba, il suo forno in Via Petriccioli era famoso. La sua figura
alta incuteva rispetto. Amava tanto scherzare, Francesco, diceva: "Carmina
non dant panem." Francesco
sapeva unire pane e poesia, nutrimento del corpo e dello spirito.
Aveva una grande ricchezza interiore, era generoso
e questa era la sua gioia più grande.Francesco è stato definito poeta storico e
dell'amore ed anche poeta della natura.
Di Francesco poeta della Natura vi leggo, mentre mi
avvio a concludere la mia relazione, le liriche Branzi e
Cassiopea:
BRANZI
Qui
ai Branzi
s'addorme
l'albero
della
notte
il
corbezzolo tace
al
cinguettio del passero,
il
merlo intimorito
ascolta
la civetta pronta
gracchia
l'ombra
spettrale
del tempo....
Passa
Settimo Malaspina
l'ultimo
pastore, naufraga
tra
le foglie che adagiano
l'autunno
la speranza,
tra
roccia e sasso
muove
il concerto
dei
grilli innamorati:
sono
i morti
che
parlano tra loro.
Si
fa intenso l'odore
del
mirtillo qui dove
respira
il timo spunta
l'orchidea
di bosco.
Fra
poco Cassiopea
riaccenderà
i luminari
nel
cielo degli angeli
profondi
ricordi:
una
farfalla sogna.
CASSIOPEA
Per
ognuno di noi
una
piccola nuvola
un
cirro funambolo
un
raggio di sole
sorriso
lacrime
gioia
e dolore,
tanto
dolore.
Certo,
non è possibile
essere
sempre felici
per
ognuno di noi
un
pezzetto di cielo
chiuso
nelle mani di Dio.
Per
ciascuno di noi
una
stella cadente
che
illumina il sentiero
di
San Lorenzo.
Concludo con le parole di Francesco, nella sintesi della mia intervista
DELLA STORIA, DELL'AMORE E DELL'ANIMA, che chiude il libro Cantore di sentiero.
Che cosa sono i valori, Francesco? Che cosa
bisogna salvare?
La cosa più importante è salvare l'Anima.
Seminare la bontà, per poter accedere alla speranza
del futuro.
Che
cos'è la Storia?
La Storia siamo noi tutti. Partendo dagli Egizi,
dai Greci, dagli Etruschi, dai Romani. La Storia è stata iniziata dai grandi
guerrieri. Sta a noi, adesso, condividere o rinnegare le cose accadute, perchè
il guerriero non è mai la vera espressione del poeta. Il poeta combatte le sue
battaglie con le idee, attraverso la scrittura. Lascia messaggi che hanno la
caratteristica dell'universalità e dell'immortalità. Il desiderio del poeta è
pura utopia.
E' il desiderio di un mondo di pace e di equilibrio
che deve essere compatibile con la realtà del
progresso tecnologico. Personalmente, ho combattuto nella guerra di liberazione
ma della guerra ho sempre avuto orrore pur combattendo per la libertà, senza mai
rinnegare il valore di chi si è sacrificato.
L'eroe spesso è un sanguinario. Invece la
sensibilità del poeta rifiuta la guerra in quanto atroce sofferenza. Il poeta è
sempre in difesa dei valori e dei principi democratici.
Perchè
la fede, anche e soprattutto oggi, è così importante?
La Fede non è debolezza, è affermazione dei
principi, affermazione dell'esistere. La Fede è essenza sacrale che offre
speranza e gioia e la serenità dello spirito indispensabile per fronteggiare le
dolorose amarezze dell'esistenza.
A che cosa è dovuta, secondo te,
l'inquietudine del poeta?
E' dovuta al dono divino della Poesia. Perchè non è
concesso all'essere umano di avere l'infinito
conoscere e l'equilibrio di Dio. Questo è il principio dell'Anima. Tutte
le religioni e le filosofie si sono interrogate sul significato della vita. Io
ritengo che la vera saggezza consista nell'accettare di non poter attraversare
il mistero.
Un'ultima domanda, Francesco. Che cos'è l'Amore?
Per l'amore non c'è età e non esiste l'assoluto
tramonto. L'Amore è un incendio d'aria.
Basta uno sguardo e tutto arde. E' questo mistero
che noi viviamo, grande dono di Dio, che apre la finestra dei sogni. L'Amore è
più grande nel sogno che nella realtà.
La forma dell'amore è una composizione geometrica e
matematica e subentra, con la forma, una mediazione. L'Amore è un disegno
astratto, che avverti all'improvviso.
Lo puoi segnare, quasi, come un punto interrogativo,
o affermativo.
E' la strada dell'infinito e non sapremo mai dove
comincia il mare e dove finisce il cielo.
Non fu mai concesso, neppure ai grandi filosofi del
passato, di spiegare la profonda
essenza dell'Amore.
Donatella
Zanello
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