L'appuntamento con La Traviata al Real Collegio di Lucca si è concluso con un'ovazione meritata: un'esperienza culturale che ha unito la maestosità di Verdi alla riflessione sul nostro tempo, e che ha visto il Coro Lirico La Spezia brillare di luce propria.
La forza di un'opera lirica risiede spesso nella sua coralità, e il nostro Coro si conferma un pilastro insostituibile e un vero e proprio motore drammatico in ogni produzione.
Oltre alla comprovata eccellenza vocale e alla meticolosa preparazione musicale, ciò che distingue in modo oggettivo questo ensemble è la sua straordinaria agilità artistica e scenica. In un panorama teatrale che richiede ritmi serrati e flessibilità continua, il Coro dimostra una capacità di rapido adattamento che non ha eguali.
Sia che si tratti di assorbire complesse regie innovative in tempi eccezionalmente brevi, sia che si debba affrontare la dinamica di situazioni teatrali molto diverse tra loro, i coristi dimostrano una prontezza e disciplina ammirevoli. La loro presenza sul palcoscenico non è mai statica; è caratterizzata da una presenza scenica viva, da movimenti precisi e da una naturale integrazione con l'azione drammatica, che li rende parte integrante e attiva della narrazione.
Questa preparazione, unita a una rara intelligenza teatrale del M° Kentaro Kitaya, assicura che il Coro non sia semplicemente un organismo sonoro, ma un corpo vivo, in grado di sposare le visioni registiche con professionalità e passione, garantendo sempre una performance di altissimo livello.
Testo di Ezia Di Capua Vice Presidente Ass.ne Coro Lirico La Spezia, Curatore dei progetti, della Promozione artistica e Comunicazione
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